Ferisce la sposa con una coltellata al ventre poi si chiude in casa e s'impicca alla finestra

Ferisce la sposa con una coltellata al ventre poi si chiude in casa e s'impicca alla finestra Tragedia ieri sera in borgo Vanchiglia, folle esplosione di gelosia Ferisce la sposa con una coltellata al ventre poi si chiude in casa e s'impicca alla finestra Le nozze due anni fa, entrambi lavoravano in fabbrica - Lui aveva un carattere ombroso, taciturno - La lite è scoppiata all'improvviso dopo cena - La giovane fugge in sottoveste - Soccorsa dai vicini, è operata - All'ospedale mormora: «Non so, non capisco» - L'uomo si barrica nell'alloggio e si appende a una sbarra - Quando i carabinieri accorrono, lo trovano già cadavere - Sul tavolino della camera da letto il mancato omicida aveva posato la sua fede nuziale accanto al coltello insanguinato Un uomo ha accoltellato la moglie, poi si è impiccato: lei è grave, ma si salverà, lui è arrivato cadavere all'ospedale. La tragedia è avvenuta ieri séra alle 31,30 in un appartamento al quinto piano di via Parma 63 abitato dai coniugi Giuseppe Bergese e Adele Regniti), lui di 26 anni originario di l'ossami, lei di 25, nativa di Cusano Mutri, in provincia di Benevento. L'uomo era operaio alla Fiat Lingotto, la donna lavorava in una manifattura di via Mantova. Non è ancora stato accertato il motivo che ha spinto l'uomo a compiere 11 tentato omicidio e poi il suicidio. Può darsi che tutto sia dipeso dalla gelosia: lo sposo era follemente geloso in una forma morbosa, cupa. La moglie quando più tardi si è ripresa ed è stata in grado di parlare ha mormorato piangendo: « Non ricordo, non capisco, non lo so ». Nessuno finora è stato In grado di fornire elementi utili per chiarire la causa della tragedia, nemmeno il padre della donna, Luigi Regnilo di 50 anni, che abita In via San Pietro, nemmeno la sorella della vittima, Bruna, ventenne. Il padre ha detto: « E' un fatto che oltre ad addolorarmi profondamente, mi ha stupito, perché non ho mai saputo che mìa figlia e mio genero non andassero d'accordo o avessero anche il minimo motivo di contrarietà. Lei, quando veniva a trovarmi, mi parlava di lui con grande affetto, quasi con premura di non contrariarlo mai ». I vicini di casa sono concordi nel dire che non hanno mai sentito 1 coniugi Bergese litigare. Dice Rosa Bornengo in Varesio, che abita sullo stesso pianerottolo e che è stata la prima a soccorrere la ferita: « Facevano una vita ritirata, lei usciva al mattino, rientrava a mezzogiorno per tornare ad uscire alle due e poi rincasava verso le sette di sera; lui cambiava Jùrno ogni settimana. Quando si vedevano insieme erano sempre sorridenti e cordiali ». Ieri sera probabilmente la lite è scoppiata mentre la donna sta- va per andare a Ietto, perché è stata colpita mentre era In sottoveste; lui, invece, era ancora vestilo, con camicia, giacca e cravatta. Il dramma è avvenuto nella camera 'ila Ietto. Nessuno ha udito grida o invocazioni di aiuto. A un tratto la Varesio ha sentito suonare il campanello. Racconta: ii Stavo guardando la televisione, mentre mio marito, Quintino, si era già coricato. Sono andata alla porta e ho sentito un'altra scampanellata e poi anche battere con un pugno. Ho chiesto chi era e ho sentito un gemtto. Ho aperto e mi sono vista cadere fra le braccia la Bergese, perché stava appoggiata alla porta ». La sposa si comprimeva con le mani l'addome in un punto. In cui la sottoveste si andava macchiando di sangue. In una mano stringeva un portamonete che poi, nell'ingresso, ha lasciato cadere a terra. « Mi aiuti, per carità — ha invocato la Bergese alla Varesio — sono ferita. E' stato lui, mio marito ». Barcollava. La Varesio l'ha sorretta per un braccio e l'ha accompagnata dentro facendola sdraiare sul letto dal quale suo marito nel frattempo si era già alzato. Il Varesio si è prodigato a tamponare, con una garza, la ferita dalla quale sgorgava copioso sangue. E intanto sua moglie ha telefonato alla Croce Verde e al carabinieri del Pronto Intervento. Nell'attesa la donna non ha mai parlato, teneva gli occhi chiusi e gemeva. Sono arrivati gli infermieri, hanno caricato la sventurata sulla barella e l'hanno portata sull'ambulanza che è poi partita per l'astanteria Martini. I carabinieri, frattanto, hanno cercato di entrare nell'alloggio, ma la porta era chiusa. Sulle scale c'erano già molti inquilini, qualcuno, avendo saputo che era stalo il marito ad accoltellare la donna, chiedeva se si fosse già arreso. La Varesio s'è ricordata del portamonete che era caduto dalle mani della donna e l'ha- consegnato ai carabinieri; dentro vi era la chiave di casa. Sono entrati. L'alloggio era deserto, tutto in ordine: in cucina la caffettiera sul fornello, nel salotto il nailon sul divano e sulle poltrone perché non prendessero poi. vere. Nella camera, 11 letto era ancora intatto, sul comodino c'era il coltello insanguinato e, di fianco, una fede d'oro che, si è poi accertato, era quella dell'uomo. La porta-finestra era socchiusa e il maresciallo Rebellato e il ca¬ rabiniere Garofoli sono usciti sul balcone. Qui sì sono trovati di fronte al macabro spettacolo: l'uomo penzolava Impiccato con una tovaglia che era stata attaccata a una delle sbarre di ferro della tettoia di plastica. Il marcscial- lo è balzato nella camera, ha afferrato Il coltello che era stato usato per colpire la donna e ha tagliato la tovaglia. Il corpo. Inanimato, è stato deposto sul letto. Si è subito telefonato alla Croce Rossa perché mandasse un'autolettiga. Probabilmente l'uomo era già morto, ma un coinquilino, Giuseppe Mocaluso, 30 anni, donatore di sangue, si è offerto di praticargli la respirazione bocca a bocca. L'ha fatta per una decina di minuti, fino a quando sono arrivati 1 barellieri. Il Bergese è poi stato trasportato al Maria Adelaide, ma quando è stato deposto sul lettino del pronto soccorso, il medico di turno ha constatato che era già morto, quasi freddo. La giovane è stata sottoposta, all'Astanteria Martini, ad un intervento per la sutura della ferita che penetrava in cavità fino all'intestino lesionandolo. La prognosi è riservata. Dopo l'Intervento, il padre è andato al suo capezzale; lei ha avuto una crisi di pianto e, come si è detto, ha affermato di non ricordare nulla. Nell'alloggio è stata trovata una ricetta medica che prescrive del tranquillanti per esaurimento nervoso. E' probabile che sotto ctua fosse il Bergese. Le particolari condizioni psichiche devono avere fatto peggiorare il suo carattere di uomo istintivamente geloso. La sua fede nuziale, posata accanto al coltello con cui aveva colpito la moglie, può essere significativa per spiegare la sua esasperazione determinata dalla gelosia. Per impiccarsi si era servito di una sedia che poi aveva fatto cadere con un calcio. A terra, di fianco alla sedia rovesciata, è stata trovata la cravatta che si era levato perché non Intralciasse il cappio. Giuseppe Bergese appena - staccato dal cappio: vani, disperati tentativi dei carabinieri per rianimarlo - La giovane sposa dopo l'intervento chirurgico al Martini: la prognosi è riservata, ma forse si salverà Giuseppe Bergese, di 26 anni, e la moglie Adele, di 25

Luoghi citati: Benevento, Cusano Mutri