Il prete in crisi già in seminario?

Il prete in crisi già in seminario? Dibattito con i chierici Il prete in crisi già in seminario? Le cose sono mutate, ma molte devono cambiare ancora - La difficile presa di coscienza della realtà sociale nella quale il sacerdote dovrà operare Il seminario, così com'è, I cassolve la sua funzione? E' in grado di preparare oggi i preti di domani? Se lo è domandato anche la Commissione episcopale italiana che ha posto il problema nel questionario inviato a tutti i sacerdoti. Le risposte, non sono ancora note nel loro insieme, ma risultati parziali già si conoscono e sono per la maggior parte negativi. Diviso è anche il parere dei chierici che frequentano il seminario torinese sulla collina di Rivoli. « Io sono venuto in seminario perché credo in questa struttura — dice Ettore Rollet, terzo anno di teologia —, il suo valore è ancora positivo, mi dà lo scheletro base per essere prete ». « Il seminario deve aderire a una visione rinnovata della società — afferma il giovane prpf. Colli, biondo, occhiali da intellettuale —, è necessario un duro lavoro per rinnovarlo, 10 stiamo facendo ». « La sua è una funzione .transitoria — secondo il prof. Ardusso, giovane, vivace, non porta nemmeno il clergyman, ma veste in borghese, come del resto 11 rettore mons. Marocco —, è destinato a scomparire. Si giungerà allo studente che prende la maturità in un liceo pubblico, poi si presenta al suo vescovo dicendo: " Sono pronto per l'ordinazione ". La preparazione dei preti chiede formule nuove, c'è da augurarsi che vengano trovate presto. Intanto, perché non si comincia col dare l'ordinazione a qualche uomo sposato che offra le indispensabili garanzie? ». Tre posizioni diverse, ma una cosa hanno in comune: nessun rimpianto per il seminario com'era dieci o anche solo cinque anni fa. « Tutto era stabilito dall'alto, vita comunitaria, preghiera, scuola, la base era ignorata». E' Guido Giacobino che parla: il 4 aprile sarà ordinato sacerdote con altri sei colleghi. Ha visto il seminario com'era e com'è, ne trae le conclusioni. « Accettavamo supinamente quel che ci era imposto, provavamo disagio, ma anche molta paura a dimostrare, questo disagio. Il nostro atteggiamento era di conformismo, quando non di opportunismo ». Che le cose siano mutate lo dimostra questo scambio di opinioni svoltosi nell'aula magna: giornalisti da una parte, chierici dall'altra. La presenza del rettore e di alcuni insegnanti non turba t chierici: facce sveglie, linguaggio sciolto, alcuni con folta capigliatura. E ogni tanto qualche battuta che sa di contestazione. « L'anno scorso abbiamo dato un nuovo statuto ai nostri studi. Abbiamo avvialo il lavoro dt gruppo, ma all'entusiasmo dei primi tempi è seguita una specie di assuefazione. Il lavoro di gruppo non dà i risultati desiderati » dice Oreste Aimone, II di teologia, (i Per forza — ribatte un altro — è il concetto clic è sbagliato. Io non vi partecipo perché secondo me non si forma un gruppo e poi gli si assegna un lavoro, ma si forma il gruppo quando c'è un lavoro da fare e secondo quel lavoro ». Il seminarlo di Rivoli, per questa liberalizzazione voluta dal cardinale Pellegrino, è considerato all'avanguardia in Italia. Tra le sue mura, comunque, non ci sono mai stati casi macroscopici di autoritarismo come quello di Molletta. Alla libertà nello studio (il liceo è parificato) corrisponde anche una certa libertà nella scelta del proprio orientamento personale. C'è chi passa il sabato e la domenica nelle parrocchie a contatto con giovani e anziani. «Il dialogo non sempre è facile, incontriamo anzi molte difficoltà » confessa un altro degli ordinandi. C'è chi giunto alla soglia della Messa chiede un po' di tempo per ripensarci perché non è ancora sicuro della propria fede o è spaventato dall'impegno della castità o desidera conoscere la realtà sociale vivendo per un paio d'anni nella fabbrica come operaio. Una volta venivano guardati con sospetto, ora il loro dramma è compreso. Ho chiesto al rettore: « Ma si dibattono i grandi problemi? Si discute per esemplo sulle richieste del "Santo" di Fogazzaro che costarono l'indice allo scrittore cattolico e che poi furono realizzate in gran parte dal Vaticano II? a. Sorride: « Qualche volta, secondo i corsi ». Comunque si è già fatto un dibattito sul matrimonio del preti, ne è in programma un secondo sul divorzio: i grandi temi che dividono oggi la Chiesa cattolica. C'è la coscienza di questi problemi, ma soprattutto c'è la paura di continuare ad essere identificati come una casta a sé, mentre il prete si seme, invece, un uomo come gli altri. Investito di una missione: testimoniare la redenzione dell'uomo avvenuta per mezzo della passione di Cristo. E' sul « come » che si Incontrano difficoltà. « La nostra predicazione — si domanda don Ardusso — e le nostre celebraztont eucaristiche non gettano per caso un equivoco sul Vangelo? «. Una domanda serena, da meditare. Il prof. Gramaglia che insegna teologia orientale (un sacerdote che veste In borghese, con folti capelli e barba da hippy, ma dal pensiero lucido) pone un altro problema: « Sono prete, ma anche cittadino Come posso disinteressarmi dei problemi politici e sindacali, come posso tenere l'equidistanza nel problemi sociali, guardare con la stessa simpatia lo scioperante e il crumiro? u. Qui, più che di crisi del seminario si deve parlare di crisi del prete e sotto questo aspetto ssfvldgfioccqp certe posizioni di alcuni « gruppi solidali i) non paiono poi tanto sconsiderate. E' chiaro che la figura del prete oggi è molto diversa da quella di dieci anni fa, la comunità non si sente più di dargli ragione sempre e su tutti gli argomenti, chiede solo la sua testimonianza, di fede e di sacrificio. E non importa se questa testimonianza la dà uno scapolo o uno sposato. I seminari, anche 1 più liberali, non sono ancora in grado — per lo meno secondo la maggioranza del giudizi che investono anche aspetti psicologici — di dargli le strutture necessarie per affrontare questa specifica missione. Nascondono sempre il pericolo di creare quella casta che nessuno — dentro e fuori del clero — accetta più. Domenico Garbarino

Persone citate: Ardusso, Colli, Domenico Garbarino, Ettore Rollet, Fogazzaro, Gramaglia, Guido Giacobino, Marocco, Oreste Aimone

Luoghi citati: Italia, Rivoli