Il vecchio Gutenberg cambia volto (A Torino una università grafica?)

Il vecchio Gutenberg cambia volto (A Torino una università grafica?) Nuovi mezzi per la diffusione delle idee e delle immagini Il vecchio Gutenberg cambia volto (A Torino una università grafica?) Il mondo della stampa e in genere delle comunicazioni è in rapido sviluppo: occorre tenere il passo Per cinquecento anni, dalla composizione a mano dei caratteri mobili di Gutenberg alle moderne linotypes, la stampa è stata in continua evoluzione, attraverso una successione di miglioramenti tecnici notevolissimi, ma comunque sempre imperniati sugli stessi princìpi. Ora stiamo forse vìvendo qualcosa di nuovo, qualcosa che si può paragonare, per la radicale innovazione dei metodi, alla stessa rivoluzione che segnò il passaggio dalle copisterie degli amanuensi medievali alla stampa tipografica. Si pensi, per fare un esempio, che con una linotype si compone alla velocità di 6000 caratteri l'ora, mentre con le nuove macchine a tubo catodico la velocità è di 30 mila caratteri il secondo. E' una svolta quantitativa che diventa qualitativa. Si pensi alla trasmissione per facsimile delle pagine, anche per via satellite (un gior¬ nale può uscire contemporaneamente a migliaia di chilometri di distanza con le stesse pagine, e tale processo è già in atto, fra l'altro, in Inghilterra e Giappone), sì pensi all'incisione dei cilindri per rotocalco con la nuovissima tecnica dei raggi laser, si jjensi infine alla prospettiva, ormai teoricamente sicura anche se non ancora economicamente realizzabile, di poter ricevere il giornale, a casa propria, nel momento desiderato, da una macchina video-stampatrice che, a comando, fa uscire i fogli. Se succede un fatto straordinario, c'è un campanello che suona. Sin qui, nel campo « ristretto » della stampa. Ma esso si inserisce nel più vasto settore della trasmissione dei dati, della radio e telecomunicazione, dei computers, dei terminali in time-sharing. E' tutto un mondo di sistemi informativi sempre più rapidi, più diffusi e più precisi. E' l'anima, il cuore della civiltà moderna. E' chiara la necessità, sia dal punto di vista tecnologico che da quello che vorremmo definire artistico-spirituale, sempre connesso col primo, di tenersi al corrente, studiare nuove idee, essere partecipi del progresso. Preparare i dirigenti Ecco perché, a parte tante altre considerazioni pratiche, è apprezzabile un'iniziativa che da qualche tempo si va sviluppando a Torino, con riferimento appunto a quel settore delle comunicazioni che è la stampa e la grafica: la creazione d'un ateneo n della stampa ». Manca in Italia una facoltà di Grafica. L'università è in crisi anche per la reticenza ad accogliere disciplitie nuove che peraltro operano già nella realtà quotidiana. Quali sono il ruolo e lo spazio del futuro laureato in scienze e arti grafiche? La parola scritta e l'immagine stampata sono fra i spgni più importanti della nostra civiltà. Industria, editoria, pubblicità, giornalismo richiedono sempre più l'intervento del grafico altamente specializzato che unisca a precise e aggiornate nozioni tecniche una preparazione culturale adeguata ai campi in cui è chiamato ad agire. Un operatore di cultura, al punto d'incontro fra tecnica, arte e scienza, che di fatto è già inserito ai livelli superiori dell'istruzione. Torino, città pioniera di importanti iniziative industriali e tecniche ha possibilità concrete di istituire la prima facoltà universitaria di scienze e arti grafiche (lo scopo è inutile dirlo, si tratta di preparare i dirigenti e i tecnici per le'industrie grafiche, editoriali e cartarie, formare ricercatori e docenti di scuola, dare sviluppo e suggerimenti anche al settore pubblicitario). Già 15 anni fa Torino ospitò i primi corsi superiori di cultura grafica: nel 1962 fu fondata la scuola a fini speciali di scienze grafiche, annessa in un primo tempo alla facoltà di Architettura del Politecnico ed ora autonoma. La scuola era inizialìnente biennale, dal 1967 è diventata triennale. Ora la Scuola torinese attende (ma dobbiamo dire che c'è la burocrazia in agguato, a frenare gli slanci?) l'estensione a un quarto e ultimo anno di corso e il riconoscimento di facoltà universitaria, sull'esempio di modelli stranieri come la Columbia University di New York, il Rochester Institute of Technology, Division of photography, printing and grafie arts; il Carnegie Institute of Technology di Pittsburgh; il Grafie College of Denmark, l'Accademia grafica dì Monaco. Per questo piano, è stato messo a punto un progetto di programma quadriennale per la futura facoltà grafica. Lo schema che tiene conto delle esperienze fino ad oggi acquisite dalla Scuola vuole indicare il tipo di preparazione più aderente alle esigenze didattiche e professionali dell'operatore grafico e si articola in materie tecnico-industriali e artistico-pubblicitarie. Tra le discipline propedeutiche vi sono la matematica, la fisica, l'economia, la sociologia, la meccanica, il disegno industriale, la storia dell'arte e della scrittura, ì mezzi dì comunicazione sociale. Le discipline specifiche incidono sulla realtà attuale del mondo della stampa: entipologia (studio degli stampati), tipologia nel campo della stampa, formatura grafica, composizione, tecniche della stampa. Inoltre, tecnologia dei materiali, organizzazione aziendale, tecnica della pubblicità, editoria. Questo schema di programma è sufficiente a far comprendere come l'obiettivo della facoltà universitaria non sia una semplice pretesa accademica, ma tenda ad assicurare una preparazione scientifica e culturale, sia nella fase di ricerca che in quella operativa, all'operatore grafico contro ogni concezione tradizionale che lo raffigura un tecnico estroso ed empirico. Obiettivi raggiunti All'obiettivo della facoltà universitaria, la Scuola di scienze e arti grafiche e l'Istituto hanno fornito in questi anni il valido supporto di attività e iniziative (mostre, seminari, dibattiti) sotto la sigla r/Gec, ossia ricerca in campo grafico, editoriale e cartario. Nel 1965, quinto centenario dell'introduzione dell'arte tipografica in Italia, Torino ospitò una mostra bibliografica; una mostra del linguaggio grafico nella comunicazione visiva e dei caratteri da stampa di disegnatori europei; un'esposizione di macchine grafiche di interesse storico, primo nucleo di un inuseo che si è arricchito successivamente di preziosi esemplari; un convegno nazionale sui problemi delle scienze e delle arti della stampa. Intensa l'attività anche negli anni successivi, in collegamento con altri enti e associazioni, per l'unificazione della ricerca e delle iniziative in campo grafico. Nell'ottobre scorso al Gec '69, la mostra internazionale grafica editoriale e cartaria che si è svolta ' a Milano, fu presentata la Biblioteca Gec, pubblicata per iniziativa dell'Istituto torinese e di altre associazioni. E' un complesso di dieci volumi che rappresenta una « summa » completa e aggiornata di questa nuova disciplina. Il Trattato di cultura generale nel campo della Stampa, iti 5 volumi è stato scritto dal professor Giuseppe Maria Pugno, fondatore e direttore della i .scuola. L'Enciclopedia della 1 Stampa. 4 volumi, opera vera| mente di livello mondiale per la novità del tema e perché dà un primo saggio di sistemazione scientifica all'intero settore, è frutto del lavoro di un centinaio di specialisti. Il testo esamina l'esperienza grafica sotto il profilo storico, tecnico, estetico e sociologico (di stimolante interesse culturale, anche per il lettore non specializzato, la sezione dell'Entipologia, studio degli stampati, a cura di Giovanni e Marco Brunazzi). Infine, ^'Atlante tipologico, di Giuseppe Pellitteri, che rappresenta il più ampio repertorio di caratteri dì stampa pubblicato fino ad oggi. Roberto Franchini

Persone citate: Carnegie, Giuseppe Maria Pugno, Giuseppe Pellitteri, Gutenberg, Marco Brunazzi, Roberto Franchini