Due anni e 9 mesi ciascuno a due giovani dinamitardi

Due anni e 9 mesi ciascuno a due giovani dinamitardi La sentenza al Tribunale di Asti Due anni e 9 mesi ciascuno a due giovani dinamitardi Per la bomba contro la sede del pei a Candii Sono un esponente del msi ed un paracadutista (Dal nostro corrispondente) Asti, 23 marzo. Il Tribunale di Asti ha condannato a due anni e nove mesi di reclusione ciascuno Nicola Gullifa, 27 anni, postino, e Giovanni Gallese, 20 anni, paracadustica di leva, per l'attentato avvenuto la sera del 30 ottobre 1969 contro la Casa del Popolo di Canelli, sede della locale sezione del pei. I due hanno ottenuto il beneficio delle attenuanti generiche e sono stati condannati al pagamento di 150.000 lire quale rimborso spese alle due parti civili. Il p. m. aveva chiesto per i due imputati tre anni e quattro mesi di reclusione ciascuno. Una bomba a mano fu lanciata in direzione di una finestra al primo piano del circolo ricreativo, che è anche sede della sezione comunista canellese. L'ordigno colpì uno spigolo dell'edificio, causando lievi danni. Quella sera era in corso una riunione del partito e la sala al primo piano era affollatissima. I carabinieri, a conclusione delle indagini, denunciarono all'autorità giudiziaria, quali presunti autori dell'attentato, il Gullifa, attivista del msi, e il suo amico Gallese. Due testimoni asserirono che al momento dello scoppio avevano visto passare a gran velocità una « Renault » targata Asti, dello stesso modello e colore di quella del Gallese. I due presunti responsabili negarono la loro colpevolezza sostenendo che al momento dello scoppio 'si trovavano nel vicinò comune di Fontanile, dove si erano recati per fare visita a una loro conoscente, Ilaria Goslino. Le imputazioni contro di loro furono danneggiamento, detenzione abusiva d'armi da guerra e scoppio di ordigno in luogo abitato. Intel-rogato dal presidente del Tribunale, dott. Di Salvo, il Gullifa ha detto: «Appartengo al msi, ma non sono l'autore dell'attentato. I comunisti canellesi mi incolpano ingiustamente solo perché sono un attivista del movimento sociale ». Anche il Gallese ha negato ogni sua partecipazione ali* attentato. Nel corso del processo è caduto l'alibi presentato dai due imputati: è stata letta una dichiarazione resa davanti ai carabinieri e sottoscritta da Ilaria Goslino, la donna, che in un primo tempo aveva dichiarato che i due giovani, al momento dello scoppio, si trovavano presso la sua abitazione di Fontanile. Dieci giorni dopo la Goslino si presentava spontaneamente ai carabinieri affermando che la precedente dichiarazione era falsa, u Non avevo affatto visto la sera del 30 ottobre né il Gallese né il Gullifa. Era stato però il Gallese a suggerirmi che se fossi stata interrogata dai carabinieri dovevo rispondere che quella sera entrambi si trovavano a casa mia. Data la gravità del fatto, però, ho pensato poi di dire la verità ». Il presidente del Tribunale ha chiesto al Gallese: « Perche volevate costruirvi un alibi falso? ». Il Gallese ha risposto: « Temevamo di essere sospettati quali autori dell'esplosione solo perché avevamo distribuito alcuni giorni prima dei volantini del msi ». v. m.

Persone citate: Di Salvo, Gallese, Giovanni Gallese, Goslino, Gullifa, Ilaria Goslino, Nicola Gullifa

Luoghi citati: Asti, Canelli, Fontanile