Fellini ha offerto a Charles Chaplin una parte di clown nel film per la tv di Liliana Madeo

Fellini ha offerto a Charles Chaplin una parte di clown nel film per la tv Il regista ha incominciato a "girare,, il suo "special,, Fellini ha offerto a Charles Chaplin una parte di clown nel film per la tv (Nostro servizio particolare) Roma, 23 marzo. L'atmosfera di concentrazione e di silenzio, a volte isterico a volte meditativo, di cui molti registi famosi hanno bisogno per poter lavorare, non si addice a Federico Fellini. Nella piccola stazione ferroviaria di San Pietro, tra il Vaticano e il parco dell'ambasciata russa a Roma, sono cominciate oggi le riprese dello ce special » per la tv, I cloivns. Faceva corona una piccola folla di bambini ancora con la cartella o con il cestino della merenda, madri di famiglia scese per strada a godersi il solicello di marzo, vecchi sfaccendati. La scelta degli attori I protagonisti della prima giornata di lavoro sono stati due cavalli seccati di tanta gente ferma li intorno, due carrozzelle parecchio antiquate alcuni vetturini dalle facce colorite da clown, un gerarca fascista in maxicappotto e con piglio sussiegoso, un capostazione pieno di pennacchi e decorazioni: nessuno era attore di professione, tutti vengono da strane professioni — uno fa il veggente, un altro il macchinista, un altro ancora è un caratterista napoletano di varietà — tutti si sono impegnati sul serio, anche se l'atmosfera era quella, festosa, di un'inaugurazione. La scena è «una memoria inventata», il ricordo della stazioncina da cui, ragazzo, Fellini prendeva il treno per andare a studiare a Bologna. « Ma no — spiega il regista — non sono né allegro né emozionato né niente. Per me lavorare è un fatto naturale. Lavorare poi in questo modo, un po' avventuroso un po' " cialtronesco " un po' pionieristico, mi è pienamente congeniale. E' come chiedere ad un cuoco se, facendo un risotto, prova qualcosa ». Come mai — gli abbiamo chiesto — né nel Satyricon né per questi clowns ha preso attori famosi, delle personalità cioè già precise: è un caso o c'è una ragione? « Ogni film, prima ancora che si realizzi — egli ha risposto — può essere immaginato in cento modi diversi. Poi se ne sceglie uno. e questo moùo sembra il migliore, m ntre tutti gli altri appaiono assurdi. Per il Satyricon avevo pensato ad un cast che oggi mi sembra pazzesco: volevo Danny Kaye, Orson Welles, Richard Burton, Pierre Clementi, Mae West... Ma non avevo fatto i conti con il bilancio. Allora ho preferito delle " facce ", che mi garantissero quel distacco dai personaggi che puntigliosamente perseguivo. Oggi penso di essere stato molto fortunato e di avere scelto la via migliore. Per i clowns il discorso è simile. Perché dovrei prendere degli attori che " fanno " ì clowns? i). Questo ritorno al mondo dell'infanzia, il ritorno al mondo del circo che tante volte è apparso nei suoi primi film, non può apparire agli occhi di chi ha seguito con ammirazione il suo lavoro una specie di ripetizione, di ripiegamento su se stesso, di stasi creativa, insomma? Il ritorno all'infanzia « Alla propria autobiografia non è consentito sfuggire. Satyricon, anche se può apparire strano, è il mio film più autobiografico, quello in cui meglio ho raccontato le paure, gli amori, le speranze della mia giovinezza. E, poi, nei miei lavori non c'è mai un disegno prestabilito, nitido, calcolato. Ogni lavoro nasce per un'occasione che si presenta davanti, una coincidenza, uno sdegno, un amore, un'ideuzza magari contraddittoria e subito rinnegabile sulla vita ». « Questo special nasce come una chiacchierata — dice Fellini — torno ancora a ripeterlo, a briglia sciolta, partendo da un ricordo d'infanzia: l'incontro con il circo — questa realtà che a me parve terrorizzante, violenta, paurosa, aggressiva — che mi fece piangere e — per uno come me che doveva avere una vocazione per lo spettacolo — può paragonarsi all'emozione che sul bimbo destinato al sacerdozio può avere la celebrazione di una messa, l'apparizione dell'ostensorio, il profumo dell'incenso, il suono dell'organo ». « Da questa memoria parte — senza una giustificazione precisa — una inchiesta un po' folle alla ricerca del circo, — rileva Fellini — visto come un mondo scomparso. Ci sarà una serata al Circo Orfei, con tutti gli attori che hanno recitalo con me — da Sordi alla Ekberg, da Giulietta a Rascel — una serie di riprese in circhi attivi o in via di estinzione a Parigi, per arrivare ad uno sketch fracassone e allegro in cui gli attori e i clowns incontrati celebreranno il funerale del Circo, dimostrando — alla fine — come esso sia più vivo che mai. Niente di patetico insomma. Il testamento conclusivo che verrà dettato da un vecchio clown al centro di una pista vuota — io l'ho raccolto da un personaggio ancora vivente ed affascinante — sarà affidato ad un interprete d'eccezione. L'ideale, per me, sarebbe Chaplin. Gli ho scritto ma non mi ha ancora risposto. Tutti gli altri personaggi che ho interpellato hanno detto dì sì. Perché proprio lui dovrebbe sottrarsi fi questo affettuoso omaggio ai clowns di tutti i tempi che il mio special vuole essere? ». Liliana Madeo

Luoghi citati: Bologna, Parigi, Roma