La vincitrice dell'Eurofestivai non vuole ritornare dalle suore

La vincitrice dell'Eurofestivai non vuole ritornare dalle suore Una famiglia irlandese preoccupata per la figlia cantante La vincitrice dell'Eurofestivai non vuole ritornare dalle suore « Dana » è la seconda figlia (su sei) di un operaio cattolico di Londonderry, la città delle barricate dell'estate scorsa - Mentre cantava alla tv, la madre stava recitando il rosario (Nostro servizio particolare) I Londra, 23 marzo. | Rosemary Brown, la ragazza nordirlandese che con il nome d'arte di « Dana » ha vinto sabato sera ad Amsterdam il Festival canoro della Eurovisione, dovrebbe tornare domattina sui banchi di scuola in un istituto di suore di Londonderry: ma è improbabile che si presenti alle lezioni. L'inatteso trionfo ai microfoni e sugli schermi, dinanzi ad un pubblico valutato sui cento milioni di spettatori, ha scosso la quiete di casa Brown. La famiglia è cattolica e osservante come la maggioranza dei cittadini di Londonderry, saliti anche loro — ma in circostanze ben più drammatiche — alla ribalta delle cronache nelle battaglie religioso-sociali della scorsa estate. Rosemary è la secondogenita di sei figli. Suo padre, Patrick è un operaio, la madre, Sheila, fa la pettinatrice e si è occupata personalmente dell'acconciatura della ragazza nella trasferta in Olanda. Tra la diciottenne « Dana » — nomignolo che in lingua gaelica significa « monellaccio » — e i genitori ci sono ora sintomi preoccupanti di dissenso. La madre, che l'aveva accompagnata ad Amsterdam, dopo la vittoria ha detto che per lei Rosemary è adesso un po' perduta: « Mi riesce perfino difficile scambiare con lei qualche parola». La signora Brown sembra detestare in particolare il manager di « Dana », Tony Johnston, preside e insegnante di musica in un'altra scuola di Londonderry, il quale scopri casualmente il talento canoro della nuova stella un paio di anni fa. Da mesi, a quanto pare, in preparazione della prova di Amsterdam, Rose mary ha speso più tempo in casa di Tony Johnston che nella propria. Ma non si pensi male: il preside, sposato e padre anche lui di sei figli, s'è occupato di lei in senso esclusivamente musicale e con l'assistenza della moglie. La signora Brown gli rimprovera solo certi modi un po' troppo dittatoriali nell'insegnamento. Con il successo al Festival dell'Eurovisione, « Dana » può guadagnare adesso in Gran Bretagna fino a 400 sterline per sera (600.000 lire) cantando in pubblico: e può disporre del suo denaro come crede perché nel Regno Unito, da gennaio, si è maggiorenni a diciotto anni. Ma i genitori temono appunto che, inoltrandosi nel mondo dello spettacolo, la bella Rosemary si allontani dai rigidi principi che essi hanno cercato di inculcarle: sono gente pia e religiosissima, e la madre, mentre « Dana » affrontava i microfoni, recitava il rosario. Il mattino dopo madre, figlia e nonna (calata anche lei, a 74 anni, in Olanda) sono andate insieme a Messa a render grazie per l'esito del concorso. Rosemary proclama che non si lascerà allettare oltre misura dal fascino e dalle ricchezze dello show business. Conta di finire gli studi per diventar maestra di canto e ritiene ingiustificati i rilievi della madre. Carlo Cavicchioli Dana, la diciottenne cantante irlandese che sabato sera ha vinto il concorso eurovisivo ad Amsterdam (Tel. Ansa Upi)

Persone citate: Brown, Carlo Cavicchioli Dana, Rosemary Brown, Tony Johnston