Ha tagliato il traguardo piangendo

Ha tagliato il traguardo piangendo Ha tagliato il traguardo piangendo Dancelli è stato accolto dalla folla di Sanremo come un eroe - Ha detto: «Sbagliava chi non mi considerava un campione» - «Ringrazio Chiappano: senza di lui, forse, non avrei vinto» (Dal nostro inviato speciale) Sanremo. 19 marzo. Dancelli sbuca dal fondo del rettilinea, la sua maglia color «camoscio » ha vivi riflessi sotto il sole mentre il corridore della Molteni vola verso il trionfo. A 50 metri Michele alza le mani al cielo, taglia il traguardo sorridendo e piangendo, abbraccia per non cadere il primo che gli capita, un robusto carabiniere, e le sue lacrime di gioia bagnano la divisa scura dell'agente. Poi scoppia la mischia furiosa, tutti vogliono vederlo, abbracciarlo, battergli una maiio sulla spalla; le forze dell'ordine devono battersi a fondo per evitare che una manifestazione di giubilo si trasformi involontariamente in un linciaggio. Sul palco della tv il vincitore della Sanremo non riesce quasi a spiccicar parola. Il te- lecronista, comprensivo, congeda Dancelli dopo poche battute e gli dà il tempo di andare in albergo a cambiarsi. Michele torna dopo mezz'ora, resta un bel pp' sul palco e poi, finalmente disteso, chiacchiera coi giornalisti mentre si avvia a compiere l'ultima formalità, quella del controllo antidoping. « Non credevo — ha confessato — di riuscire a piangere di gioia, eppure quando mi sono voltato indietro a cento metri dal traguardo ed ho visto che non c'era nessuno sono scoppiato in lacrime. Ho passato la linea d'arrivo con gli occhi annebbiati, mi sono trovato tra le braccia di un carabiniere. Lui o un altro, che importa, se fosse stato possibile avrei abbracciato tutti ». Michele Dancelli non ha ancora 28 anni essendo nato a Castenedolo presso Brescia l'8 maggio 1942, vanta 54 vittorie da professionista tra le quali due maglie tricolori di campione d'Italia ottenute nel '65 e nel '66. Si è sposato il 5 novembre scorso con una sua compaesana, insegnante di ginnastica in una scuola media. « Sua moglie è qui a Sanremo? » gli è stato chiesto. a No, Anna ha preferito restare a casa. Quando è venuta in passato a vedermi correre non ho mai vinto. Restare a soffrire da sola davanti alla tv è stato il suo modo di portarmi fortuna ». « Che cosa significa per lei questa clamorosa vittoria? ». « Una soddisfazione immensa, un'affermazione che valorizza tutti i miei successi precedenti, smentendo chi non mi considerava un campione. Sono rimasto commosso per il calore dell'entusiasmo del pubblico nei miei confronti non solo all'arrivo ma anche sulla strada mentre ero in fuga. Una cosa incredibile ». « Se dovesse ricominciare dpsftsnrdhFfpdmllBz da eapo la Sanremo, si comporterebbe ancora allo stesso modo? ». « Credo proprio di sì. In fondo non ho tradito il mio temperamento. Ho vinto rischiando com'è mia abitudine. Devo a questo proposito ringraziare il mio compagno di squadra Chiappano che mi ha fatto da giudizioso freno. Fosse dipeso soltanto da me, forse avrei attaccato anche prima e magari avrei perduto... ». « Nella sua fuga non ha mai avuto attimi di debolezza? ». « No, ho volutamente rallentato un po' il ritmo sul Berta per risparmiare le forze e non trovarmi spremuto di ogni energia in vista del Poggio ». « Stamane alla partenza era convinto di poter ottenere un risultato simile? ». « No, sinceramente. Sapevo però che valeva la pena di tentare e che avrei tentato. E' andata bene, finalmente, e gli sportivi italiani non ce l'avranno più con noi ». «Chi ha vinto dopo 17 anni la Milano-Sanremo può vivere di rendita su questo successo. La pensa cosi?». « No, di sicuro, non è nel mio carattere. La Molteni mi paga perché io corra e vinca e io correrò cercando di vincere ancora senza vivere sugli allori. Abbiamo il titolo italiano a squadre da difendere e il ciclismo non finisce a Sanremo. Anche se, lo anv metto, sarebbe bello finire una carriera in questo modo. Ma c'è tempo ancora a pensare a queste malinconie»» Gianni Pignu»ji

Persone citate: Dancelli, Michele Dancelli