L'emigrazione italiana è sui minimi del secolo di Giulio Mazzocchi

L'emigrazione italiana è sui minimi del secolo Con in pratica un unico sbocco, l'Europa L'emigrazione italiana è sui minimi del secolo L'anno scorso 215.000 espatri, contro 387.123 nel '60 (massimo del dopoguerra) e 872.598 nel 1913 (primato assoluto) (Nostro servizio particolare) Roma, 19 marzo. Nel 1969 sono emigrati 215 mila 600 italiani: circa 4 emigranti ogni mille italiani. E' la percentuale più bassa del dopoguerra, una delle più basse del secolo. Nel 1968 erano emigrate 232.251 italiani e pochi di meno l'anno avanti. In questo secolo la più alta quota annuale d'emigrazione, in assoluto e in percentuale, si è avuta nel 1913 con 872.598 espatri, di cui 376 mila negli Stati Uniti. In questo dopoguerra la più alta si è avuta nel 1960 'con 387.123 emigranti: pari circa a 7,5 emigranti ogni mille italiani. L'anno scorso si è anche verificato per la prima volta un fatto nuovo: i paesi del Mec hanno assorbito più emi- : granti italiani di tutti gli al tri paesi europei. Esattamente 87.500 il Mec e 86 mila gli altri (Svizzera in testa con 80 mila). E' però già dall'inizio degli anni '60 che l'Europa attira più italiani del resto del mondo. In Europa sono emigrati nel 1969 in totale 174.300 nostri concittadini, contro 41.300 in tutti gli altri Paesi del mondo messi assieme. Tra questi ultimi gli Stati Uniti sono tornati in testa alle preferenze (18.200 emigranti italiani), pur essendovi stata una flessione annuale di 3.400 unità. Verso il Canada si sono diretti nel 1969 solo 7700 italiani, contro 16.600 dell'anno avanti e.11.780 verso l'Austra- lia, contro 14.500 di un annoprima, nonostante il continuo miglioramento degli accordi bilaterali per agevolare l'emigrazione italiana in quel Paese. Anche verso l'Africa sono diminuite le emigrazioni degli italiani: da 2170 nel '68 a 1500 l'anno seguente. Stazionaria (2100 unità) l'emigrazione verso il Sud America. L'Europa è dunque ormai il solo grande sbocco per la mano d'opera italiana non ancora occupata appieno nel nostro paese. Ma non « tutta » l'Europa: l'Inghilterra ha assorbito, con lieve aumento, 4300 lavoratori italiani nel 1969; tutti gli altri Paesi europei (escluso Mec e Svizzera) ne hanno assorbiti 2500, con lieve diminuzione rispetto all'anno prima. Mec e Svizzera (quest'ultima prima delle recenti misure) sono perciò le aree alle quali soprattutto si rivolgono gli italiani che non trovano lavoro in Italia. E' più che probabile che verso gli altri Paesi si indirizzino ormai soltanto i parenti o i chiamati da chi vi abbia trovato buona sistemazione. E' certo che la nuova tendenza a emigrare prevalentemente nel Mec e in Svizzera è largamente legata alla progressiva strutturazione del Mercato comune e ai particolari rapporti che si sono andati creando con la Svizzera Tra gli altri accordi, quello sulle pensioni è certamente il più importante. Il lavoratore italiano che rientri in patria da altri Paesi del Mec si trova accreditati i contributi sociali all'Inps con una procedura, che la riforma Brodolini dell'anno scorso ha assai snellito e migliorato. Giulio Mazzocchi

Persone citate: Brodolini