Differenze tra pensionati per vecchiaia o invalidità

Differenze tra pensionati per vecchiaia o invalidità Il cittadino e la sicurezza sociale Differenze tra pensionati per vecchiaia o invalidità I primi, se hanno continuato a lavorare, possono chiedere la riliquidazione in base ai nuovi criteri, i secondi no - L'età pensionabile degli agricoltori, artigiani e dei lavoratori presso terzi I pensionati di vecchiaia secondo le vecchie norme, che abbiano continuato ininterottamente a lavorare presso terzi fino al 1" maggio 1969, potevano chiedere che alla cessazione del rapporto di lavoro la pensione gli fosse riliquidata in base ai più favorevoli criteri vigenti. Chi ha fatto la richiesta per tempo (cioè entro il 27 ottobre 1969) avrà perciò, al termine del lavoro, una pensione pari al 74 per cento della retribuzione media degli ultimi anni se potrà far valere 40 anni di contributi; percentuali proporzionalmente inferiori se i contributi saranno meno numerosi! Lo stesso diritto non è stato esteso ai pensionati di invalidità. La discriminazione probabilmente non intenzionale, ma dovuta soltanto alla frettolosa approvazione della légge, ha suscitato vivo malcontento. E' già stata presentata una proposta legislativa che prevede l'estensione del provvedimento ai pensionati, di invalidità, ma ci vorrà del tempo perché sia approvata dalle Camere. Allo stato . attuale delle cose non c'è.proprio alcun mezzo perché, alla cessazione del rapporto di lavoro, il pensionato di invalidità possa tarsi riliquidare la rendita con le nuove norme? L'articolo 10 del decreto legge 14 aprile 1939 n. 636 — tuttora operante — dice che « si considera invalido l'assicurato la cui capacità di guadagno, in occupazioni confacenti alle sue attitudini, sia ridotta in modo permanente, per infermità o difetto fisico o mentale, a meno di un terzo del suo guadagno normale per gli operai, o a meno della metà per gli impiegati ». Precisa poi che « la pensione di invalidità è soppressa quando la capacità di guadagno del pensionato cessi di essere inferiore ai limiti indicati ». La revoca della pensione può essere disposta soltanto dall'Inps per sua iniziativa o su richiesta del pensionato, e quando si accerti che l'Infortunato svolge normale attività lavorativa, senza usura né declassamento ed a retribuzione intera. In tal caso il lavoratore perde la qualifica di pensionato e ridiventa un assicurato come gli altri. A 60 anni (55 se dònna) potrà chièdere la pensione tli vecchiaia o di anzianità se avrà almeno 35 anni di contributi, o di invalidità se la sua capacità di guadagno do-, vesse ridiscendere al disotto dei' limiti stabiliti. . - ,. La pensione definitiva sarà liquidata con le nuove norme, cioè in percentuale sulla retribuzione dei tre anni più favorevoli del-, l'ultimo quinquennio di lavoro. E' il solo mezzo lecito di cui il pensionato di invalidità può servirsi ora per avere un trattamento futuro più adeguato alle necessità. Risposte ai lettori Perché gli agricoltori possono avere la pensione di vecchiaia soltanto a 65 anni, mentre gli altri lavoratori l'hanno a 60? E. Rossi - Milano. I coltivatori diretti, coloni e mezzadri, sono pensionabili per vecchiaia a 65 anni (50 le donne) come gli artigiani e i commercianti: si tratta quindi degli stessi limiti di età richiesti anche per gli appartenenti alle altre categorie di lavoratori autonomi. Bisogna tener presente inoltre che l'età media dei lavoratori addetti all'agricoltura tende a crescere a ritmo sempre più sostenuto. Dal 1966 al 1968 gli agricoltori di età compresa fra i 50 e i 64 anni sono passati dal 31,8 al 37,7 per cento delle forze agricole complessive. Là maggior parte dei contadini — cioè il 43,6 per cento del totale—è attualmente di età compresa tra i 30 e i 49 anni. I lavoratori agricoli dai 14 ai 29 anni sono scesi, nello stesso periodo, dal 20,7 al 18,4 per cento della popolazione addetta all'agricoltura. Nello scorso dicembre, In seguito ad epidemia influenzale, mia moglie è stata ricoverata in ospedale e quindi, per sopravvenuta malattia tubercolare, trasferita In casa di cura. Dal 1954 prosegue volontariamente l'assicurazione obbligatoria: in totale ha versato 1600 contributi settimanali. Quale indennità giornaliera le spetta durante la permanenza in sanatorio e quali pratiche bisogna seguire perché possa ottenere la pensione d'invalidità? - V. P. - Chesallet. Se la signora era assicurata anche contro la tubercolosi, le spetta un'indennità giornaliera di 650 lire per tutto il periodo di degenza di sanatorio. Quando sarà dimessa avrà diritto a un susiidio postsanatoriale dt 1300 lire il giorno per un anno. Se ritiene che sia invalida le faccia presentare domanda di pensione, valendosi magari d'un ente di patronato che si occuperà gratuitamente della pratica. Pensionato da dieci anni, dal maggio 1959 al dicembre 1960 ho subito le riduzioni di legge, perché occupato presso terzi. Poiché 1 pensionati di vecchiaia possono chiedere il rimborso delle ritenute ad essi fatte dal 1» maggio '68 al 30 aprile 1969 perché incostituzionali, non diventano illegittime anche quelle fatte nel periodo 1959-1960? - Mario Fossati - Moncalieri. No, perché la questione di legittimità costituzionale è stata sollevata soltanto per le ritenute fatte dal I» maggio 1968 al 30 aprile 1969. E' quindi soltanto a questi pensionati e limitatamente a quel periodo che le ritenute possono essere rimborsate. Quelle fatte prima del maggio 1968 sono fuori causa: nessuno ne ha contestato la legittimità e, per lo meno, la Corte Costituzionale non è mai stata chiamata a decidere al riguardo. Fruisco della pensione d'anzianità dal 1* febbraio 1968 e con¬ tinuo a prestare opera retribuita. Se dovessi essere licenziato o dimettermi, rimanendo disoccupato prima dei 60 anni, la pensione mi verrebbe riliquidata con le nuove norme (conteggiando anche il servizio militare di leva) oppure non sarebbe ' riliquidata finché non avrò compiuto 60 anni? B.M. - Biella. La pensione le sarà riliquidata con le nuove e più favorevoli norme vigenti al riguardo solo al compimento dei 60 anni. Le converrebbe, perciò, farst liquidare intanto, ed a titolo dt supplemento, la quota di pensione relativa al contributi versati dopo la decorrenza della pensione in corso. Potrà beneficiare così d'un cumulo tra pensione e retribuzione più alto di quello che le compete adesso. Il periodo di servizio militare — di leva, per richiamo o trattenimento alle armi — è valido a tutti gli effetti e quindi anche per determinare a suo tempo l'anzianità assicurativa e il. rapporto percentuale tra pensione e retribuzione. Osvaldo Paita

Persone citate: Chesallet, Mario Fossati, Osvaldo Paita

Luoghi citati: Milano, Moncalieri