Vacanza di primavera (con una dolente nota)

Vacanza di primavera (con una dolente nota) Vacanza di primavera (con una dolente nota) Comincia la stagione delle gite - Al ritorno avremo ancora gli angosciosi ingorghi - Gli ingressi di Torino non sono mutati ; strettoie e semafori Azzurro e sole dopo tanto grìgio; tepore di giorno, freddo la sera; primule nei campi. Sabato è primavera; incurante del terremoto in Paradiso che ha tolto al 21 marzo il suo santo leggendario, la gente dice: « San Benedetto, la rondine sotto il tetto ». Forse non è vero, perché si vedono ancora i gabbiani, simbolo dell'inverno. Ma fa lo stesso. Primavera e quattro giorni di vacanza — per chi fa il ''ponte" domani — con la speranza che il tempo continui ad essere, clemente. Una gioia e un invilo. E' la prima vacanza dell'anno, dopo la stagione del gelo. 1 torinesi tirano fuori l'auto — ce ne sono 40 mila in più dell'anno scorso — e si preparano a correre verso la Riviera per respirare l'odore di salsedine sulle spiagge pulite; o verso la montagna per camminare nei boschi ancora brulli, scoprire le gemme, raccogliere gualche flore. Parecchi utilizzeranno questi giorni per scegliere il luogo della villeggiatura estiva, prenotare alloggio o albergo. Bella la prospettiva della lunga vacanza, a cui seguirà quella di 3 giorni della Pasqua. Domenica è la festa degli ulivi. un'altra ancora i bambini avran- no l'uovo di cioccolato. Una sola nota dolente tu un segui- to di giornate serene: le strade. Non tanto per la partenza, che avviene ad ore diverse e permette alle colonne delle auto di snodarsi abbastanza veloci; quanto per il ritorno, concentrato come sempre in breve tempo perché tutti desiderano, quando il cielo e favorevole, godere fino all'ultimo dell'aria libera. Le strettoie dell'entrata in città si preparano a guastare la festa'ai torinesi reduci dalla prima fuga di primavera. Nodi inestricabili si formeranno a Moncalieri. sulle strade di Settimo, San Mauro. Venaria. Rivoli. Nichelino. Poiché nulla è cambiato, gli ingorghi causeranno impazienza e nervosismo; indurranno a manovre spericolate, premessa fatale di incidenii. Dieci anni fa si poteva e si doveva prevedere che la città più motorizzata d'Italia si sarebbe ridotta nelle asfittiche condizioni attuali. Non si è fatto nulla o quasi. Le tangenziali sono ancora lontane, le arterie veloci di attraversamento sono un sogno del duemila, il cittadino di Madonna di Campugna I che rientra da'!,-. Val Chisone | costretto a immettersi nel traf- I fico de! centro. Un'altra prima- vera comincia: Torino degli An- | ni 70 l'affronta senza novità. |

Luoghi citati: Italia, Moncalieri, San Mauro, Torino, Venaria