Quindicenne ferita a colpi di rivoltella nella lite tra la madre ed il patrigno

Quindicenne ferita a colpi di rivoltella nella lite tra la madre ed il patrigno Sanguinoso episodio in un appartamento a Verona Quindicenne ferita a colpi di rivoltella nella lite tra la madre ed il patrigno La ragazza, colpita al petto, è in fin di vita - Si era svegliata mentre l'uomo stava aggredendo la moglie e aveva tentato d'intervenire - 1 due, coniugi si accusanti a vicenda: arrestati (Nostro servizio particolare) Verona, 12 marzo. (r. s.) Una ragazza di quindici anni, che dormiva nella stessa camera da letto occupata dalla madre e dal patrigno, s'è svegliata improvvisamente per un violento litigio scoppiato tra i due. Si è intromessa dopo aver visto l'uomo colpire la moglie al capo con il calcio d'una pistola, ha cercato di placarlo intervenendo, ma è stata raggiunta da due colpi di rivoltella, al petto e ad una mano. La giovane è ricoverata in fin di vita all'ospedale. Dal caricatore dell'arma, una calibro 7,65, sono partiti sei proiettili. Nessuno ancora sa cosa sia avvenuto esattamente, perché moglie e marito si attribuiscono vicendevolmente la responsabilità del fatto: sono stati entrambi arrestati. Il grave episodio è accaduto in un appartamentino, in via Nicola Mazza, a pochi passi dal comando gruppo della Guardia di Finanza di Verona. La guardia di servizio ha udito grida provenire dalla casa, situata sull'altro lato della strada, e ha dato l'allarme. Agli agenti del pronto intervento della questura, giunti subito sul posto, s'è presentato uno spettacolo impressionante: la donna. Anna Maria Lavagnoli, di 38 anni, era in preda ad una crisi isterica. Sul letto la giovanissima Tiziana, sua figlia, giaceva in una chiazza di sangue. Una corsa disperata all'ospedale. La ragazza, per la quale i medici si riservano ancora la prognosi, è stata operata nel pomeriggio e si nutre qualche speranza che possa riprendersi. Sarà lei, torse, a fornire l'ultima versione dei fatti. Sua madre ha accusato il marito. Italo Turrina. di 36 anni. Ha detto che l'uomo s'è irritato per una bottiglia di vino caduta a terra e ha cominciato ad insultarla. Una reazione ingiustificata, che sarebbe divenuta sempre più violenta con il passar del tem- po. D'un tratto, il Turrina ha colpito la moglie con il calcio della pistola. Tiziana, nel frattempo, si era svegliata. S'è alzata di scatto, s'è intromessa fra i due. Dalla pistola sono partiti i sei colpi. La giovane s'è accasciata, mentre la madre cominciava ad urlare. Il patrigno è scappato A questo punto è stato dato l'allarme. Gli agenti si sono messi subito alla ricerca dell'uomo. Si. era convinti in un primo tempo che fosse fuggito portando con sé la pistola, men-* tre l'.arma è stata poi trovata nella borsetta della Lavagnoli. Alle cinque del mattino una « pantera » della questura s'è fermata davanti ad un portone di via Badile, in borgo Venezia Italo Turrina era nell'appartamento d'un parer.te. Non ha opposto resistenza, ha semplicemente affermato di non essere stato lui a ferire Tiziana, accusando invece la moglie. Il procuratore della Repubblica, che conduce le indagini, dopo avere sentito le opposte ver sioni fornite dai due, ne ha disposto l'incarcerazione Probabilmente la polizia scientifica interverrà sul posto per cercare di ricostruire l'accaduto attraverso le traiettorie dei proietti!' (pare che segni di colpi d'arma da fuoco siano stati trovati non solo nella camera da letto, ma anche in corridoio), ed effettuerà sul Turrina e sulla Lavagnolì la prova del gvr- i di paraffina. Eventuali 'racce di polvere da sparo dovrebbero chiarire, almeno parzialmente, il grave fatto.

Persone citate: Anna Maria, Italo Turrina, Turrina

Luoghi citati: Verona