Troppe le contraddizioni della legge "antismog,, di Giorgio Martinat

Troppe le contraddizioni della legge "antismog,, Una tavola rotonda a Milano promossa da «Italia Nostra» Troppe le contraddizioni della legge "antismog,, Sarà applicata solo ai Comuni che sono stati riconosciuti in particolari condizioni con decreto del ministero della Sanità - Nell'area milanese soltanto 3 Comuni rientrano in questa situazione: il capoluogo, Sesto S, Giovanni e Monza -«E' assurdo», dicono gli organizzatori del dibattito (Dal nostro inviato speciale) Milano, 12 marzo. La lotta allo smog è comin ciata l'anno scorso, con la modifica di parecchi impianti di riscaldamento domestico. E' il primo dei tre settori in cui è ripartita la legge e l'unico, fino a questo momento, che abbia avuto un regolamento di esecuzione. Il secondo riguarda gli impianti industriali: il regolamento che avrebbe dovuto renderlo esecutivo era atteso per la fine del 1969. TI 30 dicembre il ministro della Sanità, on. Ripamonti, affermò che era già stato approntato' un regolamento basato sulla limitazione delle « immissioni » di origine Industriale: « vale a dire, preoccupa essenzialmente l'aria che il cittadino respira. Sì è ritenuto che nel nostro Paese non sia valida l'imposta zione delle leggi di altri Stati, che limitano le "emissioni", cioè la fonte di inquinamento, all'uscita degli impianti. Le condizioni orografiche e meteorologiche dell'Italia potrebbero infatti favorire la concentrazione su zone residenziali di "sostanze inquinanti" emesse dagli stabilimenti in quantità non preoccupante ». Alla domanda circa le difficoltà che si frapponevano all'approvazione del regolamento, il ministro rispose che « erano insite nelle stesse procedure previste dalle leggi vigenti », cioè nel cosiddetto « concerto » di tutti i ministeri chiamati a dare il loro parere sul regolamento, che sono sei. Cinque lo hanno già dato, senza sollevare obiezioni: « Il sesto — dice l'architetto Renato Bazzoni, vicepresidente della sezione milanese di " Italia nostra " — è il ministero dell'Indù stria. Recenti notizie fanno sospettare che le sue "controdeduzioni" siano tali da menomare l'efficacia del regolamento. Propone standard più bassi non solo dì quelli imposti già ora a talune industrie, ma anche di quelli che altre hanno spontaneamente adottato ». Il parere del ministero dell'Industria è stato presentato il 24 dicembre; da allora il regolamento è fermo. « Verrà emanato en Irò marzo », aveva assicurato il ministro Ripamonti. Ora si parla di un nuovo rinvio. « Ma anche senza queste remore — dice l'architetto — si profilano gravi carenze. La legge antismog verrà applicata soltanto in quei comuni che sono stati riconosciuti, con decreto del ministero della Sanità, in particolari condizioni. Fino ad oggi 44 sono stati classificati nella "zona di controllo''' A, cioè la meno colpita, e soltanto otto nella "B". cioè la più inquinata. Nell'area milanese, ci sono tre comuni sottoposti alle norme antismog: Milano, Sesto S. Giovanni e Monza. E' un assurdo ». Per protesta contro questa assurdità, si terrà lunedi sera al Piccolo Teatro una tavola rotonda: « Processo all'inquinamento industriale ». Il caso sottoposto a pubblico giudizio sarà quello di altri due paesi della cintura milanese: Rho e Pero. « Il simbolo — dicono i manifesti — della morsa velenosa che stringe la città ». Spiega l'architetto Bazzoni: « Sono stati scelti per tre motivi. Primo: ufficialmente sono considerate zone saluberrime, mentre sono celebri come fonte di miasmi insopportabili. Secondo, per la composizione tipica degli staxiziamenti industriali: una raffineria con la corona di aziende satelliti e un'industria chimica. Terzo: non sono aziende retrograde, anzi hanno già adottato certe provvidenze e maturato esperienze utili per valutare il problema ». E' di questi giorni la polemica suscitata dalla raffineria. Alla relazione del laboratorio provinciale di igiene e profilassi, che aveva compiuto un'indagine sull'inquinamento nella zona, i dirigenti della raffineria hanno replicato con un'intensa campagna pubblicitaria, sostenendo di aver speso quattro miliardi per impianti di depurazione e di aver ridotto le emissioni a livelli di assoluta innocuità. Ma alcuni tecnici non sono d'accordo e sostengono che il tasso d'inquinamento è ancora troppo alto. Alla tavola rotonda interverranno il dott. Elio Vittorini, capo ufficio studi-dei ministero dei Lavori Pubblici, l'architetto Luigi Mazza, il sindaco di Pero Carlo Ripamonti, l'ecologo Virginio Bettini. Moderatore, l'avv. Alberto Predieri, ordinario di Di¬ ritto pubblico presso l'Università di Firenze. « Dal caso particolare — conclude l'architetto — intendiamo risalire a valutazioni dì ordine generale. Al limite, se sia giusto e conveniente raffinare petrolio in aree metropolitane come quella milanese, già così congestionate da dover fare un uso molto attento del proprio suolo ». Giorgio Martinat

Persone citate: Alberto Predieri, Bazzoni, Carlo Ripamonti, Elio Vittorini, Luigi Mazza, Renato Bazzoni, Ripamonti, Virginio Bettini