"Tamara ordinò d'uccidere" di Remo Lugli

"Tamara ordinò d'uccidere" Cominciano a diradarsi le nebbie del "giallo,, di Parma "Tamara ordinò d'uccidere" Questo avrebbe ammesso, davanti al giudice istruttore, Stefano Perlini - Il mancato sicario in un primo tempo avrebbe dovuto impiccare la marchesa Bormioli, e in un secondo tentativo sopprimerla con un colpo dì rivoltella - Attualmente fa il soldato a Firenze - L'attrice, scortata da due guardie del corpo, ha lasciato Milano in aereo - Ha raggiunto Roma dove deve « girare » un film e un fotoromanzo (Dal nostro inviato speciale) Parma, 10 marzo. Forse si incominciano ad aprire spiragli tra le nebbie del « giallo » di Parma. Stefano Perlini, il ventitreenne play-boy parmigiano, cono sciuto come il « martellatore » per i suoi atti di vandalismo compiuti contro una lapide dei Caduti partigiani, già noto in questa vicenda per due presunti tentativi di omicidio contro la marchesa Maria Stefania Balduino Serra, moglie di Pierluigi Bor mioli, avrebbe fatto delle ammissioni nel corso del suo interrogatorio di ieri. Avrebbe detto di avere ricevuto da Tamara Baroni l'incarico per quelle sue azioni. Segreto istruttorio L'istruttoria che il dott. Furlotti conduce con rito formale è coperta da segreto e il magistrato, naturalmente, non parla. Si limita tutt'al più a frasi allusive, a dinieghi, a cenni con il capo. Quando gli si chiede se il Perlini ha fatto il nome del mandante, la risposta allude alla donna. Poi, subito dopo, c'è una giunta esplicativa: già, non si può dire « della donna ». perché di donne ce ne sono due. Le domande si fanno più insistenti ed allora si riesce ad intendere che la donna è l'attrice, non la marchesa, anzi, a proposito della marchesa, si sa che certe cose ideate per spaventarla, non sono poi state attuate. Perlini è militare, fante dei « Lupi di Toscana » di Firenze. Qualche mese la era nei paracadutisti, ma dal reparto disertò, venne .trovato e arrestato in casa di Tamara, a Milano. Lei di quell'episodio racconta: « Venne a casa mia, al " Residence ", si in- I i stallò lì e disse che non se ne sarebbe più andato fino a quando Bormioli non fosse tornato dall'estero e gli avesse dato dei soldi. Allora io telefonai alla polizia che lo venne a prendere ». Stefano Perlini è già stato in carcere, per la diserzione. \ ed ora è inserito nel nuovo reparto. Per rispondere alla chiamata del giudice Furlotti ha ottenuto una licenza speciale. Si è presentato in abiti civili', accompagnalo dal suo legale, l'avv. Ortalli. Oggi abbiamo parlato con il difensore: « Mi giunge proprio nuova questa notizia dell'accusa di Perlini a Tamara — ha detto —. E la trovo anche strana, perché se così fosse mi sembra che il giudice non l'avrebbe lasciato partire, l'avrebbe fatto rimanere a Parma per metterlo a confronto con Tamara; invece Perlini ha già lasciato la città per raggiungere il suo reparto ». L'obiezione può essere valida, ma può anche darsi che il giudice voglia prima raccogliere tutti i possibili elementi d'accusa contro l'attrice e soltanto alla fine la interroghi e la sottoponga ad una serie di confronti. Del Perlini il giudice dice che è uèdrnpmpla uno dei personaggi minori; è evidente che prima di prendere decisioni definitive, vorrà avere in mano le testimonianze dei personaggi più importanti di questo. Il piano criminale Perlini avrebbe dovuto prima impiccare la marchesa, poi ucciderla con una pistola. Il primo episodio è del maggio '68. Di notte telefonò alla Bormioli dicendole di raggiungerlo a Reggio per una cosa importantissima, e lasciò credere che tosse capitato un incidente a suo marito. E quando lei fu là, le disse che avrebbe dovuto impiccarla. Il secondo episodio è Quello della rivoltella: nel giugno 'v'9 Perlini andò' a ca sa della marchesa e le mostrò una P38, precisandole che quell'arma sarebbe dovuta servire per spararle. Di fronte al progetto dt impiccagione. Maria Stefania sì limitò ad informare il marito, presente il Perlini, il quale però negò, e la cosa rimase senza conseguenze Dopo l'episodio della rivai tella la marchesa si rivolse ai carabinieri e presentò una precisa denuncia. Il Perlini riusci a dimostrare che era stato uno scherzo e la cosa si concluse con una denuncia a carico del giovane per porto abusivo d'arma. Le indagini attuali, non v'è dubbio, stanno circondando Tamara Baroni per averla al centro dell'istruttoria. Lo 'stesso giudice, a chi gli chiede chi è che sta peggio fra Tamara, la marchesa e il Bormioli, indica Tamara. Ma di che cosa può essere passibile, per ora, l'attrice? L'art. 115 del Codice Penale stabilisce che qualora due o più persone si accordino allo scopo di commettere un reato, e questo non sia commesso, nessuna di esse è punibile | per il solo fatto dell'accordo. Il giudice può comunque applicare una misura di sicurezza. Diverso è il caso se la istruttoria accerta che Ignazio Cocco, il camionista arrestato, attentò davvero alta vita (iella marchesa con l'incidente stradale del 23 gennaio sulla strada bassa dei Folli, e che Tamara o altri furono i mandanti di questo tentativo di omicidio. La Baroni avverte la pressione dei sospetti e delle indagini. Ieri ha voluto affiancare all'avvocato milanese Michele Catalano, che l'ha assistita sino ad ora, l'avv. Giovanni Bovio, pure di Milano, il quale oggi è venuto a Parma per raccogliere riscontri e informazioni che possano famigli una panoramica della situazione; dopo di che egli cercherà dì ottenere un colloquio con il giudice. L'idea del secondo difensore è stata suggerita a Tamara dai produttori con i quali ella ha in via di stipulazione dei contratti per un film e un fotoromanzo. Prima dì dare l'avvìo a questi lavori si vuole evidentemente avere una certa garanzia sulla futura disponibilità dell'attrice. Misure protettive Proprio per questioni di lavoro oggi la Baroni è partita in aereo da Milano alla volta di Roma. L'hanno accompagnata all'aeroporto due guardie del corpo assegnate alla sua persona da un'agenzia di investigazioni; altre due erano ad attenderla all'aeroporto dì Roma per proteggerla durante il suo soggiorno romano. Le misure protettive sono state adottate dopo l'attentato che Tamara subì a Cusano Milanino la sera del 2 marzo scorso, quando fu fatta segno ad alcuni colpi di pistola, mentre si trovava su un'auto in sosta. Il giudice dottor Furlotti oggi non ha interrogato nessuno nel suo ufficio Nel tardo pomeriggio si è recato in carcere insieme con il cancelliere, ufficialmente per procedere ad interrogatori per rogatoria a detenuti estranei al « giallo » Qualcuno ha asserito di aver visto a Purma Gian Luigi Fappanni. il mancato sicario accusatore del Cocco, e questa voce ha fatto nascere la supposizione che il magistrato abbia posto ancora una volta a confronto i due uomini. Fra le altre voci che circolano ce n'è una che concerne il già avvenuto ritiro del passaporto della marchesa Maria Stefania Balduino Serra. Sarebbe stato accompagnato da un « avviso di reato ». Remo Lugli I i \