Quindici alpini travolti da una valanga durante un'esercitazione: 7 sono morti di Enzo Pizzi

Quindici alpini travolti da una valanga durante un'esercitazione: 7 sono morti La sciagura a 1564 metri sulle Dolomiti, nella Valle di Braies Quindici alpini travolti da una valanga durante un'esercitazione: 7 sono morti Otto sono stati salvati da altri compagni che erano poco distanti - Le vittime sono tutti giovani veronesi - Stavano preparando le sagome di tiro quando dal monte Creda Scabra si è staccata la slavina (Dal nostro corrispondente) Bolzano, 7 marzo. In un pianoro dell'alta Valle di Braies,,a 1564 metri di quota, una valanga precipitata dalla vetta della Croda Scabra ha investito stamane, alle 11, quindici militari del 6" Reggimento alpini. Sette sono morti. Gli altri otto sono stati tratti in salvo dai soccorritori: due sono feriti. . La sciagura è avvenuta nelle Dolomiti orientali In una zona compresa fra la celebre Croda Rossa e la Croda dei Baranci, a meno di cinque chilometri dal pittoresco lago di Braies, che si raggiunge dalla Val Pusteria poco dopo Brunico e Monguelfo, attraverso una strada rotabile che porta poi a Ponticello. Le vittime sono ragazzi della 62* Compagnia del Battaglione Bastano, di stanza a S. Candido. Due, Bruno Fighi e Luciano Turata, erano nati a Verona; gli altri cinque invece, in provincia: Angelo Benedetti a Malcesine; Fausto Baietta a Pedemonte; Franco Bagolin a Veronella; Vittorino Bonfante a Gazzo Veronese; e Luigi Rigo a Quinzano. Erano tutti della classe 1949 e vestivano il grigioverde da meno di sette mesi. Anche gli otto super¬ stiti del plotone hanno la stessa età. I feriti sono due, Nereo Viviani, di Negrar, e Luciano Poletto, di Ca' degli Oppi. Un elicottero del 4" Corpo d'Armata li ha trasportati all'ospedale di San Candido dove sono stati dichiarati guaribili in una ventina di giorni per choc traumatico, sintomi di assideramento e contusioni. La sciagura è avvenuta esattamente alle 11,05, mentre una quarantina di uomini del Battaglione Bassano stavano predisponendo le attrezzature per una esercitazione a fuoco che doveva svolgersi sul pianoro lunedì prossimo. Nella zona sottostante la Croda Scabra, una cima alta 2500 metri, è stato costruito un poligono di tiro che i militari della Brigata Tridentina da una ventina di anni usano durante le manovre estive e invernali. Questa mattina erano state montate dagli alpini diverse sagome di tiro ed erano state tracciate sulla neve varie piste per assicurare un veloce spostamento dei reparti che dovevano essere impiegati nell'esercitazione. La valanga si è abbattuta sugli uomini che lavoravano sotto le pendici della montagna, su un fronte di una cinquantina di metri, ed ha travolto il plotone dei quindici veronesi; altri trentacinque militari in quel momento stavano lavorando poco più distante. Passato il primo attimo di sgomento, i superstiti sono accorsi per soccorrere i compagni, mentre via radio veniva dato l'allarme al comando della Brigata Tridentina a Bressanone. Tra i primi ad essere riportati alla superficie sono stati il Viviani e il Poletto, assieme ad altri cinque militari che se la sono cavata solo con una grande dose di spavento. Per gli altri, che purtroppo non sono stati dissepolti in breve tempo, non.c'è stato più nulla da fare. Sul posto sono giunti da Dobbiaco due elicotteri e più tardi gli uomini di una squadra di soccorso per gli alpini, pattuglie di carabinieri e finanzieri, squadre di vigili del fuoco, insieme a valligiani, che si sono prodigati fino all'estremo nell'affannosa opera di recupero, anche con l'ausilio di cani da valanga'. Qualcuna delle vittime, quando è stata estratta dalla massa di neve, dava ancora deboli segni di vita. E' stata praticata la respirazione artificiale col sistema a bocca a bocca, ma purtroppo anche questo estremo tentativo non è valso a strapparla alla morte. Alle 13.45 uno degli elicotteri ha trasportato, insieme ai due feriti, le prime tre salme all'ospedale di S. Candido, e mezz'ora dopo le altre quattro, mentre i cinque uomini del Battaglione Bassano che erano rimasti presso- che indenni venivano tra¬ sportati all'infermeria militare. I corpi delle vittime sono stati allineati nella chiesetta dell'ospedale e vegliati dai commilitoni. Questa sera a tarda ora sono giunti dalla Enzo Pizzi (Continua a pagina 2 in terza colonna) ** «~, Lappago .-\-Campo■ \ J9. TOresp ^/JPITENO '''iV ^z^ifo Caminata -. .'.'•' - COMTI-tSORCSO P.SO DEL BRENNERO -. MjV canmiau ■.diTures. P^Ort/se/' ADIGE -{A Cometica^ X ■--y .... ii '■»»'-y^^- ■Vii''

Persone citate: Angelo Benedetti, Bruno Fighi, Franco Bagolin, Luciano Poletto, Luciano Turata, Nereo Viviani, Poletto, Ponticello, Vittorino Bonfante, Viviani