La morte viene dal cielo

La morte viene dal cielo CRONACA DELLA TELEVISIONE La morte viene dal cielo Bello, guizzante, velocissimo, tremendo; una delle creazioni più perfette dovute alla Francia dei tempi moderni; così è stato definito ieri in un servizio dì « Tv7 ». e nel corso di interviste volanti a Parigi, l'ormai leggendario apparecchio « Mirage » che di continuo viene citato perchè al centro dì questioni internazionali riguardanti la sua vendita a Paesi del Medio Oriente. Il reportage si articolava su due piani: uno, quello del riconoscimento delle formidabili e innegabili doti dell'aereo (colto in acrobatiche evoluzioni tra le nubi); e quello della considerazione di carattere politico e umano, ossia del come questa macchina meravigliosa sia destinata a folgorare la morte e la distruzione dal cielo e ad accrescere la furia e la crudeltà della guerra. Citiamo gli altri pezzi: una inchiesta, dì piglio alquanto amaro, sulla situazione sconfortante della ricerca biologica in Italia e sulla necessità di impostare meglio la programmazione e di utilizzare i fondi in maniera più razionale; un servizio sull'ipnosi usata come terapia (con illustrazione di esempi pratici, dichiarazioni prò e contro, ecc. ecc.), assai minuzioso e completo ma che francamente avremmo tolto a « Tv7 » per assegnarlo alla rubrica competente, «Orizzonti della scienza e della tecnica »; e un panorama della tragica situazione del Guatemala dove contro forze dì estrema destra si lotta per ottenere un minimo di riforme sociali. * * Non ci è piaciuto per nulla il debutto dello sceneggiato « Il capitan Coignet », una coproduzione, ifalo-francese: un capitolo lento, realizzato senza estro, recitato alla meno peggio e con un tono bellicista nient'affatto gradevole. Si è conclusa la trasmissione con il titolo più lungo della storia televisiva, ossia « Sopralluogo filmato per una lettura dei racconti marini di Joseph Conrad ». Si è trattato di un vagabon daggio letterario di Edoardo Anton e Giorgio Moser nei luoghi che ispirarono Conrad per una «verifica» di ambienti e personaggi in vista di telefilm che saranno girati il prossimo anno: un gioco raffinato, a volte persino troppo raffinato, ma sempre di gu sto. in cui ad abbozzi di scene drammatiche sì alterna vano brani di documentario così che tra gli uni e gli altri si stabilisse un'identità di fantasia e realtà o insorgesse il contrasto dovuto alla differenza tra il mondo descrit¬ to da Conrad e il mondo di oggi. Immagini molto belle, bravi gli attori improvvisati. Unico neo, qualche narcisistico intervento diretto degli autori. * * Decisamente ieri sera gli astri erano sfavorevoli agli sceneggiati. Per Vivere insieme è andato in onda un melodrammatico, sforzato atto unico in cui si sarebbe voluto trattare il grosso tema della responsabilità paterna: malauguratamente V insieme, affidandosi ad effetti plateali degni d'un Niccodemi minore, non era convincente né punto né poco; e gli attori, frastornati, hanno aggravato la situazione facendo la gara a chi recitava peggio (e ci spiace per Franca Nuto, altrove attrice eccellente ed ammirevole). La discussione, alla quale hanno partecipato un esperto di psicologia, un giornalista e un reverendo, non ha aggiunto nulla di sostanziale. Stasera sul canale nazionale, dopo due settimane di assenza, settima e ultima pun- \ tata della rivista « Signore e signora » con Delia Scala e Landò Buzzanca: per chi non lo ricordasse più, diciamo che lo spettacolo era assai debole di trovate e di testi ed era sostenuto quasi esclusivamente dalla vivace prestazione dei due interpreti. Dopo le 22.15 potremo assi stere alla rubrìca di inchieste « A - Z ». rubrica che sino ad ora è sempre stata di ottimo livello, con servizi pungenti e polemici Sul secondo canale dalle 15,30 alle 16,30 riprese della Milano-Torino di ciclismo; in serata, un numero di « Noi e gli altri » dedicato alla con dizione della donna in Ita Ha il programma è a cura del giornalista americano Lev Wollemborg. ben noto ai tele spettatori. Alle 22.20 circa, replica di « Chi non vuol par lare » di Giovanni Guaita, dramma sull'omertà. u. bz.

Persone citate: Delia Scala, Edoardo Anton, Giorgio Moser, Giovanni Guaita, Joseph Conrad, Landò Buzzanca

Luoghi citati: Francia, Guatemala, Italia, Medio Oriente, Milano, Parigi, Torino