Giovane agricoltore strangolato giaceva nella stalla tra le capre

Giovane agricoltore strangolato giaceva nella stalla tra le capre In un rustico sui monti di Villarfocchiardo in Valle Susa Giovane agricoltore strangolato giaceva nella stalla tra le capre La vittima aveva 23 anni - Lunedì sera si era recato da solo nell'ovile per assistere alcune capre che dovevano dare alla luce i piccoli - Esclusa l'ipotesi che si sia impiccato: non è stata trovata nessuna corda (Nostro servizio particolare) Susa, 3 marzo. Un contadino di 23 anni è stato rinvenuto cadavere in una stalla in frazione Barrere del comune di Villarfocchiardo, nella bassa Valle di Susa, con un solco livido attorno al collo. Si chiamava Ernesto Chiaberto ed abitava con la madre Spirita di 44 anni nel capoluogo. Un fratello, Mario, lavora in una cascina nei pressi di Piossasco, il padre Livio di 43 anni ha lasciato quindici anni fa la famiglia per stabilirsi in località Comba, sempre nello stesso comune. Il giovane era salito ieri alle 20 nel rustico di proprietà di parenti, al termine della borgata, una decina di case, alcune stalle con un centinaio di capi di bestiame, un'unica strada fangosa, con un torrente a lato. Pochi gli abitanti, per lo più anziani, i giovani hanno lasciato da tempo la zona trasferendosi al fondovalle, nei centri industriali. Racconta lo zio Francesco Chiaberto, dì 41 anni. « Emesto è arrivato ieri che era ormai buio. Era allegro, sereno. Mi ha espresso il desiderio di passare la notte accanto agli animali per essere pronto nella nottata ad aiutare alcune capre prossime a sgravarsi. Gli ho dato delle coperte. Mi ha salutato con una cordiale manata sulle spalle e s'è diretto verso la stalla, clie dista da casa mia circa trenta metri. Lo sapevo molto affezionato al bestiame e la sua richiesta mi è parsa del tutto naturale ». La mattinata vede i contadini della zona impegnati nei consueti lavori. Solo verso le 14,30 Francesco Chiaberto ha un attimo di riposo. Il peniiiiiiiitiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiitiiintiiiiii siero corre al nipote. Dove sarà? Lo cerca. In casa non c'è, nessuno lo ha'visto. Corre dalla madre, in via Contecarocciò, giù a Villarfocchiardo. La donna non sa nulla. «E' a lavorare su da te » risponde alle domande affannose. Le ricerche si fanno a questo punto febbrili. Parenti, amici del giovane sono impegnati nelle operazioni. Anche nella stalla si guarda, senza risultato. Le capre però si agitano come inquiete, all'improvviso un gruppo di animali si sposta, ed appare il corpo riverso del giovane. Francesco Chiaberto non esita, crede in un malore, afferra il nipote, lo trascina vicino ad una finestra, gli apre la camicia e scopre un solco profondo due centimetri tutt'attorno alla gola. Gli pratica la respirazione artificiale, gli massaggia il cuore nel tentativo di rianimarlo. Lo chiama. Ernesto non da segno di vita. Ha gli abiti in perfetto ordine, i capelli appena scomposti. Viene avvertito il dottor Peyron, medico condotto di Villarfocchiardo, che non può far altro che constatare la morte del giovane dovuta « ad asfissia per impiccagione ». Sul posto intervengono i carabinieri della stazione di Borgone, poi da Susa il maresciallo Croce della tenenza. Iniziano le indagini. Da Torino arrivano il ten. Passarelli del Nucleo Investigativo con i marescialli Gallo e Savoia. Malgrado le più attente ricerche nella stalla non viene trovata alcuna corda. L'ipotesi del suicidio avanzata sulle prime come le. più probabile viene accantonata. Francesco Chiaberto dichiara reciso agli inquii-enti: « Non ho trovato corde attorno al collo di Ernesto. Ho scoperto il solco quando gli ho allentato il colletto della camicia ». Si comincia ad interrogare gli amici del giovane, si ce,cadi scavare nel suo passato. Il giudizio di tutti e concor-de: « Ernesto era un ottimo giovane, viveva solo per il lavoro. Non era fidanzato, non frequentava ragazze e sale da ballo. Amava gli animali, dedicava loro cure appassionate. Era stato di recente riformato alla visita di leva. Religioso, non aveva mai manifestato propositi suicidi. Un mistero quindi la sua morte ». In serata il pretore di Susa dott. Apruzzese autorizza la rimozione della salma che viene trasferita nella camera mortuaria del cimitero di Villarfocchiardo. Domani verrà effettuata l'autopsia. Le prime ricerche nelle frazioni vicine ed in particolare a Banda, la località più prossima al rustico dei Chiaberto, non danno alcun esito. Nessuna auto di sconosciuti è salita sin lassù, vagab*, ii non ce ne sono nella zona. La notizia della -morte del ragazzo è stata comunicata con precauzione alla madre. La donna è stata colta da malore, poi ripresasi ha risposto alle domande dei carabinieri. « Emesto mi ha salutato lunedì sera, allegramente, con un "ciao mamma a domani " mi ha abbracciata. Era senza preoccupazioni. Nei giorni scorsi aveva seguito con attenzione alla televisione le trasmissioni sul festival di Sanremo. Non aveva nemici. Sono sicura: me lo hanno ucciso ». Arturo Rampini Ernesto Chiaberto, di 25 anni, l'agricoltore misteriosamente strangolato, e la madre Spirita, di 44 anni (Foto Moisio)

Luoghi citati: Borgone, Piossasco, Sanremo, Susa, Torino