Televisione a Bonn

Televisione a Bonn ANALISI Televisione a Bonn ouo-verno, è la più democratica in Europa) Bonn, marzo. Il vero Parlamento tedesco è la televisione. Sui teleschermi gli uomini politici si affrontano come in un'arena, i giornalisti pongono domande impertinenti e insidiose, i panni sporchi della politica, dell'economia, dei partiti vengono lavati pubblicamente, polemiche feroci, critiche, dibattiti sono all'ordine del giorno, ogni passo falso del governo viene registrato e i ministri si presentano dinanzi alle telecamere per difendersi. La televisione tedesca — per giudizio unanime degli osservatori stranieri — è la più libera e democratica d'Europa. Questa libertà è possibile perché la televisione (come la radio) è indipendente dal governo e viene finanziata esclusivamente dagli abbonati, che sono oltre 16 milioni (cioè i quattro quinti delle famiglie tedesche), e in parte minore dalla pubblicità. Esistono tre programmi, e la struttura di ciascuno di essi è diversa. Il primo programma è organizzato federalisticamente tra nove stazioni indipendenti (Baden-Baden, Berlino, Brema, Francoforte, Amburgo, Colonia, Monaco, Saarbruecken, Stoccarda), ciascuna delle quali è finanziata sulla base del numero degli abbonati e contribuisce percentualmente a un programma comune, sempre secondo il numero degli abbonati. Così la stazione di Colonia, che è la più ricca, perché è nella regione più popolosa della Germania, fornisce il 25 per cento dei programmi, mentre Brema e Saarbruecken contribuiscono solo con il 3 per cento. Ciò significa che una regione a governo socialdemocratico mira ad avere programmi di una certa tendenza, mentre per esempio la Baviera, cristiano-sociale e cattolica, diffonde programmi del tutto diversi. Le trasmissioni comuni vengono stabilite di mese in mese durante riunioni dei direttori delle nove stazioni. Il secondo programma ha una sede centrale, a Magonza, e si basa su un trattato di Stato tra tutti i Laender tedeschi, dai quali tuttavia è indipendente. Un « consiglio televisivo » di 66 persone (rappresentanti di tutte le categorie sociali, dei gruppi, dei partiti, delle chiese) fìssa un programma elaborato in comune. Esistono poi sei « terzi programmi » regionali, a carattere ancora sperimentale, con trasmissioni di alto livello culturale (film in versione originale, teatro d'avanguardia, discussioni molto approfondite). I giornalisti e gli interessati alla politica sono molto soddisfatti della televisione tedesca, la massa del pubblico no. Gli abbonati lamentano che la televisione concede troppo tempo alla politica (il 42 per cento del totale delle ore nel liin9) rispetto allo spettacolo e al varietà (il 58 per cento del totale), non sempre ad alto livello. E proprio in questi giorni, dopo un sondaggio demoscopico, il quale ha rivelato che tutti gli uomini e tutti i giovani, masebi e femmine, tra i 14 e i 29 anni preferiscono il secondo programma perché « più leggero », i responsabili del primo programma stanno correndo ai ripari e meditano di abbassare il livello delle trasmissioni, di renderle « più allegre ». I giornalisti protestano. La concorrenza tra i due programmi è spietata. Ciascuno cerca di strappare all'altro i migliori documentari, di anticipare una notizia, di accaparrarsi un'intervista, di mettere in onda uno show o un film che richiami il pubblico, di conquistare il mercato a spose dell'altro. Anche questa rivalità contribuisce a rendere vivi i programmi di at t ualità. La televisione suggeriva già anni fa di rinunciare all'idea della riunificazione tedesca e alla dottrina Hallstein, quando i governi Adenauer, Erhard e Kiesinger avevano una rigida linea anti-Pankow. La tv ha un atteggiamento neutrale e do-1 cumentari obiettivi sul conflitto arabo-israeliano, ben che la politica di Bonn sia filo-israeliana. Ora 1 due programmi si battono con le trasmissioni a colore. Esistono in Germania circa 800 mila televisori a colore e le vendite sono in continuo aumento. Contemporaneamente au mentano i programmi a colore. Ora sono in media 2 ore e mezzo al giorno sia sul primo che sul secondo Dal 1" aprile i due telegiornali saranno a colori, entro il 31 dicembre sarà a colori il 66 per cento dei prò grammi. —., c Tito bansa

Persone citate: Adenauer, Brema, Hallstein, Kiesinger