Tamara dice: volevano uccidermi Ma l'attentato ha molti punti oscuri di Remo Lugli

Tamara dice: volevano uccidermi Ma l'attentato ha molti punti oscuri Dopo i colpi di pistola esplosi contro l'auto dell'attrice Tamara dice: volevano uccidermi Ma l'attentato ha molti punti oscuri La fotomodella sostiene che si cerca di impedire la pubblicazione del suo « esplosivo » memoriale - Il documento, affidato a tre notai, parlerebbe di traffico di droga e del suo uso da parte di persone chiaramente indicate - Smentito dall'organizzatore del safari l'episodio in cui sarebbe coinvolto l'industriale parmigiano (Dal nostro inviato speciale) Milano, 3 marzo. il giallo di Parma ora ha un'appendice a Milano. Noto come il « mancato delitto su commissione » ai danni della marchesa Maria Stefania Bormioli, era costellato di presunti tentativi di omicìdio \ o progetti di omicidio, nes-I suno dei quali si era mai con- erotizzato in maniera consì-siente. Ora ci sono davvero dei colpi di pistola, ma non indirizzati alla ' marchesa di Parma, bensì a Tamara Baroni, la fotomodella e attrice amante dell'industriale Pier Luigi Baroni: proprio la don na sulla quale secondo certe voci, nell'ambito dell'intrica la vicenda, pesavano dei so spetti. Oggi Tamara non ha lascialo il. suo alloggio, nella casa-albergo Residence di via Passerella. E' prostrata, in preda allo choc. Stamattina si è fatta praticare una iniezione calmante che l'ha assopita fino al pomeriggio, ma verso sera era di nuovo agitata. Doveva recarsi in questura per un nuovo interro- gatorio (ieri, sera è stata a colloquio con il dott. Carac-ciolo, capo della Mobile, dalle 21.30 alle 0,15), ma ha ottenuto di non presentarsi. Il suo legale, l'avv. Michele Catalano, le ha suggerito di sottoporsi ad una visita dal perito di parte, il prof. Bonaretti, che già aveva controllato le sue condizioni di salute in rapporiu alle percosse che ella subì dal dott. Bormioli la sera del 23 novembre scorso. Nel tardo pomeriggio abbiamo potuto scambiare con Tamara qualche rapida parola per telefono: « Volevano uccidermi — ha detto — è evidente. Penso che questo tentativo sia in relazione al mio nuovo memoriale. Si cerca di impedirmi di renderlo noto ». Le preziose pagine non andranno comunque perdute: Tamara ne ha stilato diverse copie e tre di esse le ha affidate ad altrettanti notai. Che cosa contenga di così scottante questo memoriale, ancora non si sa ufficialmente. Si dice che parli di droga, dei suoi traffici e del suo uso da parte di persone che vengono chiaramente indicate. Nel corso della conferenza-stampa che la Baroni fece al palazzo di Giustizia il 12 febbraio scorso minacciò gravi rivelazioni a carico dell'industriale Bormioli se egli non si fosse deciso a dire che lei è estranea alla vicenda dei tentativi di omicidio. Si è poi saputo che cosa riguardava quella minaccia: che il Bormioli al suo ritorno da un safari in Somalia le raccontò di avere ucciso un ragazzo somalo. Proprio oggi da Roma si ha la notizia di una smentita a questo presunto episodio. Il dott. Giuliano Belli dell'Isca, titolare dell'omonima organizzazione di caccia grossa, dopo avere affermato di av?re organizzato il safari dei coniugi Bormioli nel gennaio dello scorso anno, sostiene che « è assolutamente privo di sussistenza e di ogni pur vago fondamento il fatto che qualcuno del mio personale o che alcuna persona di qualsivoglia razza sia stato ucciso o pur anche ferito per fatti dolosi, colposi o accidentali occorsi durante lo svolgimento del safari ». Le voci sulla droga, ad ogni buon conto, sono state subito raccolte dalla sezione narcotici della questura milanese e il dott. Rosati, che la dirige, ha iniziato delle indagini che si affiancano a quelle della squadra omicidi per l'attentato di ieri sera subito da Tamara. L'episodio della sparatoria non risulta ancora ben chiaro alla polizia, può darsi che qualche lume possa essere portato da Tumara quando sarà in grado di sopportare un nuovo interrogatorio. Oggi sono stati sentiti gli altri due testi: Alfredo De Marco e Silvio Piva. De Marco, 48 anni, amico della fotomodella, è titolare della boutique .t Gei e Magog » di ria Manzoni 46. Ieri sera ha fatto salire Ta- mar a sulla propria « Fiat 125 » e si è recato a Cusano Milanino per andare a parlare con una sarta che lavora per lui, Mattea Familiari. Alle 20,30 ha fermato l'auto davanti a casa sua, in via del \Benessere 4. una strada malamente illuminata. Tamara è rimasta sull'auto, seduta sul sedile anteriore a fianco del posto di guida e il De Marco è andato in casa della Familiari. Alcuni minuti dopo l da una automobile che veni1 va 171 senso contrario sono partiti due o forse tre colpi di rivoltella: un proiettile ha perforato il parabrezza della « 125 », al di sopra del volante, un altro ha colpito il deflettore sinistro. Un inquilino della casa, Silvio Piva, uditi gli spari, si è precipitato sul balcone, in tempo per vedere fuggire un'auto — una Giulia o una 124 coupé — che aveva la targa posteriore nascosta sotto una coperta. Anche nell'abitazione dei Familiari si sono uditi gli spari e il De Marco è corso fuori: sulla soglia si è trovato di fronte Tamara che stava correndo su trafelata. Racconta la sarta Mattea Familiari: « Appena è entrata ha gridato: " Mi hanno sparato ", poi stata colta da una crisi di pianto e non ha più parlato è ì fino a quando non sono arrivati quelli della polizia ». Portata in questura, la Baroni è stata ascoltata fin oltre la mezzanotte. Per la polizia ci sono dei punti da chiarire. Tamara avrebbe par lato della targa coperta come se lei stessa l'avesse vista, ma avrebbe anche affermato che proprio nel momento della sparatoria era chinata perché stava raccogliendo la borsetta sul pavimento della vettura. Remo Lugli Milano. Tamara Baroni con Alfredo De Marco in questura dopo l'« attentato » di Cusano (Tel. Associated Press) mmiiiiiiiiiiiiiimii iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiinii immiiimiimimmimmiiiiiiimmi

Luoghi citati: Cusano Milanino, Milano, Parma, Roma, Somalia