Comitati civici in campo aperto per la battaglia antidivorzista
Comitati civici in campo aperto per la battaglia antidivorzista Pesante intervento in un difficile momento politico Comitati civici in campo aperto per la battaglia antidivorzista Il prof. Gedda, contro il parere del Parlamento, sostiene che la legge Fortuna-Baslini « lede il Concordato » - Ancora nessuna smentita alla notizia di un passo diplomatico del Vaticano - Si vuole interferire nelle trattative di governo? Manifestazione divorzista a Bari nostro servizio Roma, lunedì mattina. I Comitati Civici sono scesi in campo aperto contro la legge Fortuna-Bdslini con un discorso del loro presidente professor Luigi Gedda il quale ha affermato che « i cattolici italiani sono grati a Paolo VI per le ferme e illuminate parole recentemente pronunciate contro il divorzio ». La presa di posizione dei Comitati Civici fa seguito all'intervento del Papa che, mercoledì scorso, definì la questione del matrimonio un punto « sostanziale » sul quale « per amore della pace » da parte italiana si deve evitare qualsiasi iniziativa unilaterale che sarebbe considerata una ferita inferta ai Patti Lateranensi. A sostegno dì questa tesi il professor Gedda ha detto che esiste una «macroscopica realtà giuridica e storica: il divorzio lede il Concordato e la sua costituzionalità è ancora da provare in maniera convincente ». A questa opinione, come si sa, si contrappone il voto del Parlamento italiano, che ha giudicato la legge FortunaBaslini esclusivamente attinente all'ordinamento giuridico interno e che, pertanto, non pone in discussione accordi internazionali perfettamente validi, quali appunto i Patti Lateranensi. Ma è evidente che la questione, anziché essere rimessa alla sovranità del Parlamento, e ma- gari giudicata attraverso un referendum popolare, si sposta sul campo dei rapporti bilaterali confermando le voci raccolte dal segretario del pli, on. Malagodi, il quale sabato scorso, parlando a Firenze, ha chiesto di sapere se risponde a verità la « notizia secondo la quale il nostro ministro degli Esteri avrebbe ricevuto dal Vaticano una no¬ ta diplomatica di protesta per il divorzio ». La notizia non è stata confermata, ma neppure smentita. Qualche illazione, al riguardo, è stata tratta da ciò che ebbe a dire il ministro Moro al cardinale Villot, segretario di Stato della Santa Sede,. in occasione di un ricevimento offerto dall'ambasciata italiana presso il Vati¬ cano nell'anniversario della firma dei Patti Lateranensi. Moro espresse a Villot l'assicurazione della fedeltà italiana agli Accordi del Laterano. Era un'abile risposta per ricordare che per l'Italia la legge sul divorzio non viola il Concordato? La questione, comunque, specialmente dopo l'intervento di Gedda, è tornata a fuo- co. Tanto più che quell'intervento potrebbe essere inteso come un tentativo per interferire nelle trattative in corso per la formazione del governo quadripartito. Quando, come si sa, il problema del divorzio non fa parte del programma in discussione, essendo inteso che l'esecutivo rimarrà comunque neutrale La Voce Repubblicana 72077. manca di rilevare questa coincidenza. « Vorremo domandarci — ha scritto l'organo del pri — la semplice opportunità di un intervento tanto autorevole, che investe indirettamente problemi politici del nostro Paese, fatto in un momento tanto complesso e difficile », tale da « avere un riflesso nel difficile lavoro di conduzione della crisi politica italiana ». Evidentemente, siamo a un cambiamento di rotta nei confronti di una battaglia che sta per sconfinare « nelle faccende interne di un Paese sovrano », come ha scritto l'Avan ti!. Una risposta è venuta dai divorzisti, i quali ieri hanno organizzato a Bari una manifestazione a favore della legge Fortuna-Baslini. « Portare subito in aula, al Senato, la legge per il divorzio », ha detto il senatore Jannuzzi, invitando il governo «ad abbandonare un'ipocrita ed impossibile posizione di neutralità ». r. s.
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