Barnard un attore con il bisturi di Renzo Carnevali

Barnard un attore con il bisturi Barnard un attore con il bisturi JOHANNESBURG, lun. matt. In merito alla notizia diffusa ieri dalla Radio sudafricana che Christian Barnard interpreterà un film romantico-musicale, nel quale eseguirà anche un trapianto cardiaco, il chirurgo ha precisato: « Non canterò. Farò quello che ho sempre fatto: il mio mestiere. Cioè eseguirò un intervento se l'Ordine dei medici del Sud Africa lo permetterà ». Anni fa, un docente uni; versitario, persona schiva del clamore e del successo, apparve in un film di De Sica nella parte dì attore. Se lo fece lui, qualcuno può dire, se il professor Carlo Battisti sì lasciò distogliere dalla sua cattedra di glottologia all'Università di Firenze per la vanità dello spettacolo, può ben farlo ora il professor Christian Barnard che già, attraverso i giornali e la tv, appartiene al pubblico. Ma ci sono differenze profonde tra i due casi. Di fronte allo studioso che esce dalla propria personalità austera per prestare il volto, vecchio e soave insieme, all'immaginario pensionato « Umberto D. » la reputazione del chirurgo sudafricano ci perde ancor più. Non è la digressione cinematografica che discredita Barnard, né lo discredita tanto il fatto che egli si appresti a interpretare un film rosa, musicale e chirurgico insieme, quanto il fatto che, in un siffatto intruglio di cassetta, interpreti e confermi sé stesso. Non sapremmo immaginare che cosa altro possa indurre Barnard a trasformarsi in attore cinematografico se non la coerenza cieca, perfino spietata, con quel suo concetto mondano, divistico, del successo, che ha espresso in tante interviste. I tempi dei trapianti cardiaci, sebbene risalgano a tre anni fa, ormai sono immensamente lontani. Molti di coloro che leggono il suo nome sui giornali sanno appena , vagamente perché egli è famoso. Ma sanno che egli fra dieci giorni, proprio il giorno di San Valentino, sposerà ima ragazza che ha più o meno l'età di sua figlia, sanno delle sue risse con i paparazzi romani, dei suoi voli da un capo all'altro del mondo dove c'è un ricevimento che lo attende, delle sue soste dai sarti di grido, sanno che è bravissimo nello sci nautico e nel rugby. Barnard appare in mille foto, elegante, disinvolto, il sorriso studiato per scoprire l'inverosimile nitore dei denti, il ciuffo abilmente spettinato. Potrebbe veramente essere un attore, le signore della jet society gli fanno inviti, le studentesse di Capetown gli chiedono la ricetta del successo, ed egli la rivela, muovendo con eleganza le belle mani mentre parla. Discutere del successo, almeno d'un certo tipo di successo, è facile, più che trattare di un trapianto cardiaco. Una formula: abilità, fiducia in sé stessi, afferrare l'opportunità, fantasia, fortuna. Può valere per Un chirurgo come per un play boy. Profetico, un collega, dopo avergli parlato, scrisse che « sorride dolcemente, come Gary Cooper ». Davanti alla cinepresa Barnard non compirà forse quella che a molti potrebbe sembrare la profanazione di un mestiere sacro, né farà apparire banali quei suoi antichi ormai sbiaditi trapianti che suscitarono tante speranze, ma farà invece giustizia di sé stesso. A tre anni dalla prima l'età delle sostituzioni di cuore langue, ritornano le critiche'di avventatezza e di inutile destrezza nel bisturi che furono mosse a Barnard per i suol interventi. E il suo successo incominciò quando infilò un cuore nuovo, e secondo alcuni non ancora morto, nel vecchio torace di Louis Washkanski. Renzo Carnevali e Christian Barnard con la giovane fidanzata Barbara Zóllner

Luoghi citati: Sud Africa