Il Bologna (0 a 0) non infrange il grande sogno dei bianconeri di Paolo Bertoldi

Il Bologna (0 a 0) non infrange il grande sogno dei bianconeri Il Bologna (0 a 0) non infrange il grande sogno dei bianconeri 11 pari, dopo un incontro emozionante, interrompe soltanto la "serie d'oro„ dal nostro inviato speciale Bologna, lunedi mattina. . I sogni della Juventus non muoiono a Bologna. Muore soltanto la serie delle vittorie consecutive, poiché la squadra che aveva saltato trionfalmente otto ostacoli è scivolata in un pareggio. Non si ò trattato però di una caduta pericolosa e il pareggio è risultato splendido. A gara finita migliala di bandiere juventino continuavano a sventolare nello stadio emiliano, teatro della più allegra e. redditizia invasione sportiva di questo campionato. Le agitavano i tifosi che si erano divertiti, avevano sofferto, sperato e soprattutto sono rimasti convinti delle possibilità della loro squadra. La partita, terminata senza reti, è stata costruita su mille emozioni. Il Bologna poteva vincere all'inizio; la Juventus ha avuto due palle-gol nel finale. Una formazione che lotta e reagisce come ha fatto ieri l'undici torinese non va considerata fuori corsa per lo scudetto, anche se i punti del distacco dal Cagliari macina-gol sono saliti da tre a quattro. Qui a Bologna la Juventus ha lasciato un'enorme impressione per l'ampiezza, il tono con cui ha giocato e soprattutto per il crescendo finale. Rabitti, il « mago sconosciuto », sa davvero allenare bene I suoi atleti. Negli ultimi minuti di un incontro tirato allo spasimo, Leonardi ha avuto la forza di scartare Roversl e Janlch e sfiorare la marcatura con una pallonata tremenda; Anastasi si ò trovato a tu per tu con Adani e ha calciato a lato di poco (sfortuna); Vieri Infine è apparso notevolmente migliorato proprio contro gli avversari tra i più difficili tra quanti i bianconeri abbiano trovato sul loro cammino. Cresci Mona Anastasi L'antagonista era il Bologna, ma non è il caso di guardare la classifica. L'undici di Fabbri ò lontano dalle prime posizioni, tuttavia è apparso molto più forte, per esempio, del tanto decantano Lanerossi visto sette giorni prima contro il Cagliari. Cresci ha fermato Anastasi anticipando inesorabilmente il suo ex compagno del Varese (gli ha giovato la conoscenza dello stile del centravanti), Janich ha spazzato l'area da ogni pericolo, saggio e potente « vecchio » difensore libero cui possono ispirarsi tanti giocatori che ricoprono questo ruolo. Una vera barriera quella dei centrocampisti: Scala, che purtroppo si è infortunato dopo una ventina di minuti, cedendo il posto a Righi; Bulgarelli, un classico del « foot-ball »; l'ala tornante Perani e Gregori. Tutti e quattro raramente impegnati nella marcatura fissa e tutti e quattro pronti negli scambi e soprattutto nel chiudere i varchi alle infiltrazioni avversarie. Per valutare la partita della Juventus, un'occhiata alla pagella dei rossoblu: Adani. 7, anche se raramente impegnato; Roversi 7; Prlni (cattivello ma efficace contro Haller) 7; Cresci 9; Janich 9; Gregori 8; Perani 8; Bulgarelli 8; Mujesan 7 (poverino, aveva di fronte Morini e non poteva fare molto); Scala 8+, finché è stato in campo; Righi 7; Savoldi 6. Nessuna insufficienza: quindi nessun punto debole. La Juventus ha dovuto stringere i denti nei primi venti minuti per resistere agli assalti dei rossoblu e ha lottato a fondo nella ripresa per cercar di vincere. Tra i bianconeri, se si eccettuano alcune puntate di eccezionale bellezza effettuate da Haller, nessuno è svettato. I tre maratoneti — Furino, che però lavorava da difensore d'ala. Del Sol e Cuccureddu — hanno stentato a mettersi in movimento. E nella ripresa soltanto hanno trovato la giusta misura degli antagonisti e i varchi per cercare II' gol. Tutti e tre, e specialmente Del Sol e Furino, si sono talvolta intestarditi a portare I palloni. Proprio perché non vi era un divo a trascinare i compagni, la Juventus, giocando con autorità, ha lasciato questa ottima impressione di cui si è detto. Anche per i bianconeri non ci sono voti negativi: Tancredi 7; Salvadore 9; Furino 7 (ha male al ginocchio sinistro ed è stato toccato duramente alla stessa gamba); Roveta 6+ (personalmente ritengo che questo giocatore possa diventare un buon difensore libero; deve però unire alla decisione di alcune sue entrate alla spazzatutto una costante sicurezza in sé stesso: attualmente lascia talvolta scorgere i suoi beati ventidue anni e la conseguente scarsezza di esperienza); Morini 8; Cuccureddu 7. Un sette infine a tutti gli attaccanti, con l'eccezione di Haller al quale neppure le entrate fallose di Prini tolgono un meritato 9. Questa squadra potrà vincere o perdere la sfida con il Cagliari, ma finché gioca come ha giocato Ieri rimarrà una delle realtà più interessanti del campionato. Vero avvincente €akio Nel complesso l'andamento di Bologna-Juventus non si è scostato dalle linee previste. I rossoblu hanno spostato fin dalie prime battute il terzino destro Roversi dall'altra parte del campo per controllare Leonardi, lasciando Prini (aiutato in prima battuta da Perani) alle prese con Haller. Il tedesco, a nostro parére, ha tenuto una posizione troppo arretrata. Forse, giocando leggermente di punta avrebbe potuto creare diversivi più favorevoli ad Anastasi e Leonardi I quali, specie nel primo tempo, sono rimasti troppo spesso isolati. I veri pericoli per la porta bolognese si sono verificati infatti, eccetto che nel due episodi finali, in seguito a tiri di Cuccureddu e Del Sol, I quali sferravano la loro stangata dopo lunghe rincorse. Nella Juventus marcature normali con Furino che spesso si sganciava cercando di appoggiare le offensive. Come già detto, i juventini hanno dovuto impegnarsi a fondo nei primi venti minuti per controllare un Bologna dove Scala rivaleggiava con Bulgarelli nell'eleganza delle impostazioni. Si sono poi scatenati nella ripresa in cui hanno dato spettacolo ben coadiuvati dai loro avversari. Finalmente una partita di cartello- ha lasciato tutti soddisfatti. A Bologna si è visto del vero foot-ball, energico, deciso, raramente scorretto s sempre interessante. Paolo Bertoldi

Luoghi citati: Bologna, Righi