Uccide la moglie nel sonno scrive un addio e si spara

Uccide la moglie nel sonno scrive un addio e si spara Penosa tragedia di due pensionati in un alloggio della barriera di Franchi Uccide la moglie nel sonno scrive un addio e si spara « Caterina è morta senza soffrire come desiderava » ha scritto l'uomo (71 anni) dopo aver freddato la moglie (75 anni) con un colpo alla tempia - Prima del suicidio ha telefonato, alla cameriera, si è vestito e si è sdraiato sul letto accanto al cadavere - Vivevano soli, erano entrambi ammalati, recentemente erano stati colpiti dall'influenza Un pensionato di 71 anni ha ucciso la moglie nel sonno con un colpo di pistola alla testa. Poi si è seduto al tavolo della camera da pranzo ed ha scritto tre messaggi. In uno spiega: « Sono stanco di vivere, Caterina è morta senza soffrire, proprio come aveva sempre desiderato ». Freddamente ha telefonato alla cameriera di non andare a fare le pulizie, quindi si è vestito di tutto punto, si è sdraiato sul letto accanto al cadavere della moglie e si è ucciso. Un altro colpo di pistola: alla tempia, mortale. E' un dramma della solitudine. 1 protagonisti erano anziani, ammalati, senza più In voglia di frequentare perenti, senza amici. Attilio Calosso godeva di una discreta situazione finanziaria che si era guadagnata commerciando In ferro. Soffriva di cuore. La moglie Caterina Martina aveva 75 anni, anch'essa sofferente perché priva di un rene. Dieci giorni fa si erano ammalati entrambi di influenza e la febbre li aveva costretti a letto, nel loro accogliente appartamento di via Camburzano 19, alla barriera di Francia. Probabilmente la solitudine si è fatta più pesante. Attillo e Caterina Calosso forse hanno maturato insieme la decisione che li ha portati alla tragedia. « Mia sorella non avrebbe mai acconsentito al suicidio » dice Giuseppina Martina soffocando le lacrime e 1 singhiozzi. Ma nel suo addio, vergato lentamente su un pezzo di carta bianca, da pacchi, Attilio Calosso lascia capire che la moglie non se la sentiva più di vivere,' proprio come lui. Avevano paura di morire soli, di soffrire. L'ultima a vederli in- sieme è stata la cameriera Assunta Gazzola, 44 anni, via Filadelfia 267. E' stato sabato nel tardo pomeriggio. « Sembravano più sollevati — ricorda la donna. — Da due giorni non avevano più. la febbre e presto sarebbero usciti per fare una passeggiata ». Ma ci sono piccole frasi che denunciano il penoso stato d'animo dei due pensionati. Quando dicevano loro che avrebbero ripreso la solita vita, scuotevano 11 capo, ripetevano: « Ormai... ». Poi c'era ldmsdcaisuamr la paura di restare soli ancora di più. « Non ni lasci — raccomandavano alla cameriera. — Resti sempre con noi, ad aiutarci». La recente influenza deve aver debilitato ancor più i due vecchi. Attilio Calosso ha pensato ad un futuro di sofferenze. Alle iniezioni che doveva fare per sostenere il cuore, alla moglie con un solo rene, ed ha freddamente agito. Erano le cinque di ieri mattina. Il pensionato ha preparato con cura l'uccisione della moglie e il suicidio. Si è alzato silenziosamenteTha impugnato la pistola ed ha appoggiato la canna alla tempia della moglie che dormiva. Ha sparato un solo colpo, senza che la mano gli tremasse. Un inquiUno che abita al piano di sotto Giulio Molari, 56 anni, è stato svegliato dall'esplosione ed ha guardato l'ora: « Ha pensato che era lo scappamento di un'auto, foise un mortaretto fatto scoppiare da qualche nottambulo Tutto era silenzio, mi sono riad dormentato ». Frattando Attillo Calosso si sta vestendo. In giacca e cravatta va a sedersi in camera da pranzo. Scrive il primo messaggio d'addio dove tra l'altro chiede scusa all'uomo che probabilmente scoprirà la tragedia: «Scusa tanto il disturbo Consolino, speriamo che i giornali non facciano troppa pubblicità ». Gli lascia centomila lire, quasi per compensarlo. Poi scrive uh. altro biglietto in cui dà disposizioni testamentarie e un terzo in cui specifica che le 15 mila lire sul tavolo sono per la cameriera alla ■jualc- lascia altre centomila lire. Prima che la tragedia si compia, telefona a casa di Assunta Gazzola. Svegliata nel sonno, la donna non capisce bene, ma il pensionato è preciso: « Stamattina non venga a fare le pulizie, le telefonerò più tardi io ». Torna in camera da letto, si sdraia accanto alla moglie e preme per la seconda volta il grilletto della pistola, una calibro 7,65 che nessuno aveva mal visto nella sua casa. Sono le sei. Come il pensionato aveva previsto, il suo corpo e quello della moglie li trova Angelo Consolino, 40 anni, corso De Gasperi 63. E' un amico di famiglia, aiutava ì due pensionati, sbrigava per loro le commissioni più disagevoli, aveva le chiavi di casa. Sconvolto, l'uomo richiude a chiave l'appartamento e dall'alloggio di una vicina, la signora Pezzi, telefona alla polizia. Accorrono 11 dott. Bonslgnore della Criminalpdl, l'appuntato Curti della Volante e il brigadiere Bonito del commissariato San Donato. Le indagini si concludono in giornata, proprio come voleva Attilio Calosso che in fondo ad un biglietto ha scritto: « Non vogliamo dare troppo disturbo ». II pensionato Attilio Calosso e la moglie Caterina

Luoghi citati: Francia, Gazzola