Qual è l'età migliore per la guida? di Piero Casucci

Qual è l'età migliore per la guida? Qual è l'età migliore per la guida? Le statistiche dicono che gli automobilisti tra i 40 e i 50 anni provocano il minor numero di incidenti In qualche Paese si vorrebbe ridurre il limite di età per ottenere la patente - Un curioso test in Francia A che età dovremmo cominciare a guidare l'automobile? La domanda viene posta spesso In relazione al desiderio di molti giovani di poterlo fare prima del consentito. Nella Germania occidentale, ad esempio, si vorrebbe portare il limite a 17 anni, ma non sarà facile riuscirvi. Gli oppositori hanno dalla loro le statistiche che comprovano che nel 1967 il 28"Zo delle persone coinvolte in incidenti (quasi una su tre), è stata vittima di un guidatore di età inferiore a 25 anni. Negli incidenti in parola vi è stato sempre almeno un infortunato. In quelli con conseguenze mortali, la partecipazione dei guidatori giovani è stata persino superiore (31^0). Altri studi confermano che, in generale, 1 giovani sono le pecore nere del traffico, per cui c'è da chiedersi: a quale età si guida meglio? Si potrebbe rispondere con un altro interrogativo e cioè: quante ore di pratica occorrerebbe fare prima di immettersi nel traffico? Ovvia¬ mente non esiste una regola fissa, ma si può tranquillamente sostenere che — in genere — il neo patentato è quasi sempre un pesce fuori d'acqua. C'è chi afferma che prima di sostenere l'esame occorrerebbe aver guidato per almeno 100 ore. E' certo un'esagerazione. Una norma ritenuta valida è che bisognerebbe far pratica per un numero di ore corrispondente all'età dell'allievo: 18 anni 18 ore, 40 anni 40 ore e così via. Secondo un esperto tedesco del traffico ci vogliono almeno 7 anni per guidare bene un'automobile. I primi 3 scorrono relativamente senza pericoli perché si è abbastanza coscienti della propria imperizia. Nel periodo immediatamente successivo si acquista una piena padronanza della tecnica di guida ma non del traffico. Relativamente ai giovani che conseguono il titolo di abilitazione a 18 anni, la fase critica viene dunque a coincidere con il 25" anno (18+7). Questo ragionamento è convalidato dal criterio usato dalle società di assicurazione inglesi nell'applicare le loro tariffe. Le più alte colpiscono appunto ì guidatori sino al 25" anno, in quanto sono essi, anche secondo l'esperienza inglese, a provocare più incidenti. Si potrebbe trarre una prima conclusione: i giovani, socialmente parlando, .non sono dei buoni guidatori o lo sono raramente. Almeno in Europa non sarà facile che venga abbassata l'età minima per il conseguimento della patente. In uno Stato americano, invece, è possibile entrarne in possesso a 14 anni, in altri 6 a 15 anni, in 35 Stati a 16, in un altro a 16 e mezzo, in 3 Stati a 17 anni e solo in 17 Stati a 18 anni come in Europa. L'incidenza negativa dell'età, comunque, pare che aumenti sin verso là quarantina. Cresce sì l'esperienza, ma anche la presunzione di saper guidare. Si fa l'abitudine al rischio. E' l'età in cui il fisico viene spesso sottoposto a forti stress. I quarantenni, d'altra parte, sono fra i più assidui acquirenti di macchine sportive. Ma con il passare degli anni l'esperienza, la consapevolezza dei propri limiti, il senso di responsabilità ci inducono alla riflessione. L'uomo maturo, dicono le statistiche, è il meno soggetto ad incorrere in incidenti e a provocarne. Fra i visitatori dell'ultimo Salone di Parigi, volontariamente sottopostisi a test psicotecnici promossi dall'organizzazione francese per la prevenzione degli incidenti, i giovani di 17-19 anni e i cinquantenni hanno rivelato di avere i riflessi più pronti, il che porterebbe ad affermare che a 50 anni si è automobilisti pressoché perfetti. Questa maturazione si manifesta anche con un cambiamento di gusti: non più il coupé sportivo, ma la placida berlina a 4 porte sulla quale si possa salire agevolmente. La lombaggine è sinonimo di ponderatezza e di prudenza. A questo punto occorre porsi anche l'interrogativo inverso: a che età smettere di guidare? Non c'è un limite fisso. Dipende in molta parte dal grado di salute di cui si gode, ma è significativo che in alcuni Paesi europei la revisione della patente si faccia più frequente a partire dal 70" anno. La guida dell'automobile, per molte persone anziane, è la prova della propria integrità fisica, ma la capacità di reazione e di concentrazione diminuisce irrimediabilmente con il passare degli anni. Tranquillità, giudizio ed esperienza, caratteristici delle persone anziane, non sono sempre garanzie di sicurezza, perché il rendimento psico-fisico segue una curva decrescente con l'aumentare dell'età, e non può essere sempre compensato. E poi non si tratta soltanto di età. Si deve partire dal principio che almeno il 20 per cento degli automobilisti non ha alcuna attitudine alla guida. Piero Casucci

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