Ecco come si difende Valpreda

Ecco come si difende Valpreda Ecco come si difende Valpreda (Segue dalla V pagina) a sacrificare la giornata festiva. Quando Vaipreda è andato al teatro Jovinelli e con chi è andato? « Con Angelino Pascetti o con Emilio Bagnoli — ha replicato Vaipreda — comunque, l'ultima volta che mi sono recato nei pressi del teatro Jovinelli è stato al massimo il giorno 3 o 4 dicembre ». Quando s'è incontrato per l'ultima volta con Ermanna Ughetto, la soubrette con la quale Vaipreda aveva avuto un flirt durante l'estate 1969? Il magistrato aveva già interrogato la giovane la quale sostiene che era stata a cena con Vaipreda la sera del 13 o quella del 14 dicembre ed aveva avuto la conferma indiretta che una di quelle due sere il ballerino era andato in teatro per attendere che Ermanna avesse terminato lo spettacolo. La risposta pronta La domanda non ha colto di sorpresa Vaipreda che ha ammesso subito l'episodio limitandosi soltanto ad anti-1 cìparlo nel tempo. « Ho visto ! per l'ultima volta Ermanna — ha risposto — verso la fine di novembre e poi non l'ho più incontrata. L'ho accompagnata in trattoria nei pressi del cinema Volturno; ha cenato e quindi l'ho accompagnata presso la pensione di via Panisperna ». E Graziano Jovinelli, il proprietario e gestore del teatro: quando lo ha visto l'ultima volta prima di essere arrestato? « L'ultima volta che ho visto Graziano Jovinelli è stato non oltre il 3 o il 4 1j | 1 ! dicembre poiché da tale data non ho più frequentato quella zona ». E' stato allora che il giudice istruttore ha informato Vaipreda su quanto avevano detto taluni testimoni: la mascherina del teatro. Letizia Borianti, il direttore del teatro Enrico Natali, un impresario teatrale Armando Ca'ggegi e il proprietario del teatro Graziano Jovinelli, Gianni Sampieri e sua moglie. Chi per un verso, chi per un altro tutti lianno confermato di averlo veduto al bar Jovinelli 0 al teatro Jovinelli nei giorni di sabato 13 dicembre o di domenica 14 dicembre. « Dichiaro con assoluta certezza — ha replicato Vaipreda — che in quei giorni non mi sono mai mosso da Milano. L'ultima volta che ho frequentato la zona dello Jovinelli è stato come massimo il giorno 4 dicembre, cioè giovedì ». Ma allora ì chiarimenti forniti dai testimoni i quali dicono il contrario? « Affermo che non corrispondono a verità — iva detto Vaipreda — perché ho frequentato per l'ultima volta la zona del cinema Jovinelli come massimo il 4 dicembre scorso. In particolare posso affermare che ho chiesto alla mascherina Letizia Borianti se fosse uscita Ermanna Ughetto verso la fine di novembre scorso. Se poi fossi rientrato da Milano a Roma subito dopo 1 l'attentato non mi sarei ovj viamente recato al bar Jovi| nelli dove tutti mi conoscevano: insisto nell'affermare di non essermi mai mosso da Milano ». Pietro Vaipreda sostiene di avere un alibi e al giudice istruttore ha detto di ricordarsi che esiste un altro testimone il quale può confermarlo. « Preciso che la domenica mattina 14 dicembre è venuto in casa dei nonni dove io mi trovavo con un'infermiera per fare l'iniezione a mio nonno ed io ho scambiato un saluto con lei. Erano circa le 8-8,30 del mattino ». L'infermiera di 50 anni L'alibi: è la grande arma con la quale Vaipreda si difende. Quattro giorni dopo questo interrogatorio, dal quale ha avuto la certezza che l'intervento dei testimoni romani potrebbe comprometterlo seriamente, il ballerino ha chiesto che il giudice istruttore tornasse ad interrogarlo: aveva da fornire taluni dettagli relativi alla sua permanenza a Milano. « Il pomeriggio del sabato 13 dicembre — ha precisato Vaipreda nel secondo interrogatorio — circa alle 16,30 mia sorella mi portò un pigiama celeste, alcune riviste per il nonno, una bottiglietta di whisky e due lenzuola ». Infine: l'infermiera. « La domenica 14 dicembre nelle pri me ore del mattino rammentato — venne l'infermiera, una signora anziana di circa 50 anni, la quale, entrata nella stanza dove dormivo, posò sul tavolo una borsa. Mi sembra di ricordare che si tratta di una borsa con manico lungo. Verso le 9,30 è venuta mia madre, dopo essere stata a messa, almeno così mi disse, e si è trattenuta per circa un'ora ». Pietro Vaipreda nella sua foga polemica ha forse commesso, alla fine, un errore: ha detto implicitamente al -- ha giudice istruttore che, ncnostante l'isolamento al quale è sottoposto (il divieto d'incontrarsi con i difensori cesserà soltanto domani), in carcere ha la possibilità di leggere i giornali e quindi dì essere al corrente della situazione. « Ho letto — ha spiegato -— che due testimoni, Gianni Sampieri e sua moglie, avrebbero riferito d'avermi veduto a Roma nei giorni successivi agli attentati con un occhio pesto e in compagnia di uno studente non identificato. Affermo che — lia aggiunto — la sera del 18 novembre rientrando nella baracca in via Prato Rotondo al buio mi è caduta addosso la branda e mi sono ferito all'occhio sinistro. L'ecchimosi si è risolta in 15 o 20 giorni. Comunque quando sono stato arrestato il 19 novembre per la rissa in Trastevere i medici del carcere mi hanno riscontrato questa lesione che era completamente scomparsa nei primissimi giorni del mese di dicembre ». Come dire, cioè, che se i coI niugi Sampieri lo hanno ve: duto con un occhio pesto. j questo, secondo Vaipreda. confermerebbe la sua versio I ne: di essere stato cioè nella 1 zona del teatro Jovinelli al più tardi verso il 3 o il 4 dicembre. Oltre al deposito degli ultimi interrogatori di Vaipreda, oggi è slata una'giornata particolarmente intensa. In mattinata è stata concessa la libertà provvisoria ad Helga Borth che era stata arresta ta insieme con gli anarchici del circolo « XXII Marzo » per avere contravvenuto alle .norme che regolano la permanenza degli stranieri in Italia. g. g.

Luoghi citati: Italia, Milano, Roma