Il pasticcio del Laos di Renzo Carnevali
Il pasticcio del Laos ANALISI Il pasticcio del Laos (Da anni la guerra civile sconvolge il paese, all'ombra della tragedia del Vietnam) II Laos ha subito fin dal principio dell'indipendenza la sorte di essere coinvolto nelle vicende del vicino Vietnam e di esserne oscurato. La sua guerra civile si svolge senza clamore all'ombra della più grande tragedia del paese confinante, e ne subisce impulsi e contraccolpi. La strategia di Hanoi valica tacitamente le sue frontiere scorrendo lungo il sentiero di Ho Chi Minh e alimentando, anche con la partecipazione di circa 40 mila regolari nordvietnamiti, la guerriglia del Pathet Lao contro il governo del neutralista Souvanna Phuma. Tuttavia il conflitto interno laotiano (in questi giorni reparti nord-vietnamiti hanno attaccato l'aeroporto nella Piana delle Giare, ma sono stati ricacciati), si è distinto fino ad ora per una inconsueta moderazione, strane incongruenze e l'apparenza di un gentlemen's agreement fra le parti: il principe Souphanovong, capo del Pathet Lao, è tuttora membro, almeno formalmente, del governo contro il quale combatte; gli invasori nordvietnamiti conservano a Vientiane una rappresentanza diplomatica; i ribelli comunisti si limitano ad attaccare nelle zone montagnose del nord e non sfidano l'autorità centrale nella valle del Mekong dove vivono due dei tre milioni di abitanti del paese. A sua volta il governo circoscrive la libertà d'azione dei bombardieri americani al solo sentiero di Ho Chi Minh; e la stessa guerriglia sugli altopiani, con alterni progressi dei comunisti nella stagione asciutta e dei governativi in quella delle piogge, ma un andamento fatale e quasi convenuto. Si deve alla prudenza di Souvanna Phuma, ma anche all'impossibilità del Pathet Lao di espandersi oltre una certa fascia di contatto con il Nord Vietnam, se la guerriglia laotiana non si è trasformata in un più esteso conflitto. Il centro della contesa è la Piana delle Giare, che dà il suo nome poetico ad un'area strategica a cavallo della strada 7, diretta verso il Nord Vietnam, e della strada 13 che unisce la capitale regia Luang Prabang a quella amministrativa Vientiane, e domina l'accesso all'alta valle del Mekong. La contesa dell'altopiano rivela che la posta principale è il possesso della via dell'est, lo sbocco che alimenta il conflitto laotiano di armi e di uomini vietnamiti. Ora, avendo riconquistato la Piana delle Giare, il premier Souvanna Phuma ha proposto al Nord Vietnam e al Pathet Lao di neutralizzarla. Esclusa dal conflitto quest'area, il gentlemen's agreement laotiano avrebbe nuovi sviluppi: separati dal territorio divenuto neutro, il Pathet Lao conserverebbe la sua influenza sulle zone che considera « liberate », il governo sul resto del paese. Souvanna Phuma non avrebbe potuto concepire un disegno più saggio ed equilibrato. Tuttavia il Pathet Lao e il governo di Hanoi, attraverso il suo rappresentante diplomatico a Vientiane, l'hanno respinto. La Piana delle Giare continuerà dunque ad essere contesa, ma probabilmente l'epoca dei combattimenti stagionali, delle stasi intermedie e dell'avvicendamento di occupanti appartiene al passato. Poiché i comunisti non hanno accettato la. tacita tregua, il governo di Vientiane traccia ora su questo altopiano una linea di frontiera segnata da una « terra di nessuno ». Un ponte areo trasferisce in zone sicure i diciottomila abitanti della Piana che finora hanno accettato di lasciare i loro villaggi. E' una cruda svolta, che la guerra civile laotiana non aveva ancora conosciuto. Questo concorso di fatti può rivelare che la pressione del Pathet Lao e dei nordvietnamiti è in aumento e che il governo si prepara ad affrontarla in modo radica-' le, ma può anche affrettare quel negoziato globale cui le parti continuano a dichiararsi disposte. Se riu scirà a bloccare l'avversario, Souvanna Phuma potrà forse avvicinare soluzioni ragionevoli. Renzo Carnevali Bangkok
Persone citate: La Piana
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