Ciclismo 1970: Merckx sarà ancora Merckx?

Ciclismo 1970: Merckx sarà ancora Merckx? Domenica apertura della stagione su strada Ciclismo 1970: Merckx sarà ancora Merckx? Anche per un fuoriclasse come il belga è diffìcile superare sé stesso: aumentano i rivali, spinti dall'orgoglio di battere il super-asso - L'alleanza Gimondi-Motta ed i suoi rischi H breve riposo invernale è finito. Tornano in sella i ciclisti per la loro lunga stagione agonistica. Ogni anno i dirigenti promettono una riduzione del pletorico calendario di gare ed ogni anno si rimangiano disinvoltamente la promessa, facendo anzi — magari sottoban-. co — qualche concessione in più. Nel 1969, ad esempio, l'inaugurazione della stagione degli stradisti era toccata al Gran Premio Laigueglia (in programma per domenica prossima); quest'anno invece la corsa ligure è stata preceduta dal circuito di Latina, svoltosi domenica scorsa e vinto dal belga Reybroeck in volata su Basso. Il motivo conduttore del 1970 ciclistico è quello ormai scontato: Eddy Merckx uomo da battere. Il fuoriclasse belga ha dominato nella scorsa stagione, perdendo il Giro d'Italia solo per l'oscura vicenda del « doping » e stravincendo invece il Tour. In attesa che il ciclismo italiano faccia maturare un «nuovo» Coppi capace di reggere da solo il duello con il fuoriclasse belga, si cercano strane alleanze, si fanno patti di unità d'azione, all'insegna del « tutti contro Merckx ». L'accoppiata Gimondi-Motta, sotto la. stessa bandiera della «Saivarani» (che conta nelle sue file anche Godefroot, il velocista fiammingo acerrimo rivale di Eddy), viene definita l'arma pjù efficace per ridare equilibrio alla stagione ciclistica ed evitare che si ripeta un monologo del ventiquattrenne asso -di Bruxelles. Un « trust » che è stato accolto con molte riserve e al quale, finora, si può accreditare un solo risultato, e per giunta negativo: quello di aver tolto al ciclismo italiano il pepe della rivalità tra Felice e Gianni, i suoi campioni più popolari. Se Merckx verrà al Giro d'Italia, la sua lotta contro raccerchi amento da parte di Motta e Gimondi potrà anche essere elettrizzante. Ma se Eddy, come è possibile, preferirà il Tour, quale interesse potrà ancora avere la corsa a tappe italiana, con Motta e Gimondi non più rivali? In ogni caso si può prevedere che per Eddy Merckx questa non sarà una stagione senza ostacoli. Il fuoriclasse belga ha una dote che a molti suoi colleghi può apparire un difetto: quella di impegnarsi sempre per vincere, che si tratti di una tappa alpina del Tour o di un circuito. Questo spirito agonistico, questa presunta mancanza di altruismo nei confronti dei suoi gregari, gli ha alienato in passato molte simpatie, provocando anche spiacevoli reazioni. In Belgio, recentemente, in una « Sei Giorni » si è verificata una coalizione tendente soprattutto ad evitare la vittoria di Merckx. Inoltre gli esperti ciclistici belgi fanno notare come la squadra di Eddy abbia perso alcuni dei suoi elementi migliori, non solo allettati da buone offerte finanziarie, ima anche stufi della dittatura di Merckx. Questi « ex » potrebbero essere i più subdoli nemici del campionissimo, capaci di creargli forse più fastidi che la reclamizzata alleanza tra Gimondi e Motta. Martin Van den Bossche, ad esempio, fino a ieri fedelissimo scudiero di Merckx, è passato alla Molteni, agli ordini di Dancelli, Boifava, Vianelli e Basso. Lo sprinter Guido Reybroeck, stanco del gregariato alla Faema, è diventato il capofila della Germanvox. Eddy è il più forte, insomma, e vuole continuare ad esserlo. Ma la vita sarà senz'altro più diffìcile, nel 1970, per un campione che ha il difetto di voler vincere troppo. Gianni Pignata L'inconfondibile stile di Merckx: il belga sarà l'uomo da battere anche quest'anno

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