Quanto costa a Londra entrare nel Mec

Quanto costa a Londra entrare nel Mec II "libro bianco,, del governo laburista sui negoziati con i Sei Quanto costa a Londra entrare nel Mec La cifra varierebbe, « per un certo periodo », fra 150 e 1500 miliardi di lire l'anno - Ma alla lunga i vantaggi sarebbero considerevoli - « Se i negoziati fallissero — dice il documento — una grande occasione storica andrebbe perduta » (Nostro servizio particolare) Londra, 10 febbraio. L'ingresso nel Mercato Comune costerà assai caro alla Gran Bretagna. Se tuttavia fallissero i negoziati per l'ammissione, « una grande occasione storica andrebbe di mio vo perduta e nel mondo verrebbe meno un contributo alla prosperità e alla pace che né l'Inghilterra né l'Europa possono dare separatamente». Così, in sintesi, dice all'incirca l'atteso « libro bianco » pubblicato oggi dal governo laburista, faticoso tentativo di tradurre in cifre e in termini pratici i prò e i contro dell'appartenenza alla Comunità. E' un documento di 46 pagine, intitolato Gran Bretagna e Mec: una valutazione economica, fitto di calcoli che gli autori ammettono « basati su fattori mutevoli qui considerati come stabili » e che sembra fornire armi in ugual misura sia ai fautori sia agli avversari inglesi del Mec. La stampa londinese, concorde, definisce questa sera il « libro bianco » « inconcludente »: ma per varie ragioni es- so non poteva risultare di verso. Sul testo si aprirà un ampio dibattito in Parlamento la prossima settimana, quando i politici lo avranno esaminato a fondo: tutti i partiti si sono espressi da tempo per l'ingresso nella Comunità, ma all'interno di ciascuno — tra i laburisti come tra i conservatori — ci sono forti correnti ostili, unite in un « lobby anti-Mec ». L'ingresso al fianco dei « Sei », afferma inizialmente il « libro bianco », si riflet- terà pesantemente sulla bilancia dei pagamenti del Regno Unito. Il costo, per un primo periodo « di transizione » non meglio definito, è stimabile tra i cento milioni e il miliardo di sterline l'anno; vale a dire fra i 150 e i 1500 miliardi di lire. Il prezzo degli alimentari avrà un'ascesa massima tra il 18 e il 26 per cento, e il costo della vita salirà tra il 4 e il 5 per cento: questi aumenti però saranno scalati nel tempo e diverranno sensibili solo dopo un considerevole intervallo. Alla spesa settimanale d'una famiglia con tre bambini, calcolata adesso sulle dieci sterline, occorreranno due sterline e mezzo in più: ma ci sarà maggior disponibilità di beni, e lo standard di vita dovrebbe esser migliore. D'altra parte, prosegue il documento, questi aspetti negativi potrebbero essere annullati da tutta una serie di « benefici dinamici », intendendo con tale termine i mutamenti nelle condizioni di domanda e offerta, nelle possibilità di razionalizzazione dei processi, di investimenti su più vasta scala, di avanzamenti tecnologici che l'unione con l'Europa offre. Il « libro bianco » cita il parere della C.B.I., la Confederazione delle industrie britanniche, secondo cui i vantaggi dell'affiliazione al Mec, incalcolabili al momento, compenseranno di gran lunga gli svantaggi nella bilancia dei pagamenti. Tanto per fare qualche esempio: ci sarà un'espansione dei « guadagni invisibili », tradizionalmente forti per la Gran Bretagna, in quanto, per le assicurazioni inglesi, vi sarà più margine tra i « Sei »: la tecnologia avanzatissima del Regno Unito avrà sbocchi più vasti, con mutua soddisfazione per Londra e per gli altri. E' dall'imponderabilità attuale di tanti fattori che il « libro bianco » deriva la sua incertezza: l'indicazione de gli effetti sulla bilancia dei pagamenti (« fra i cento e i mille milioni di sterline ») è così vaga, ha estremi così lontani, che ognuno può usare il dato nel senso che conviene alla sua tesi. Il premier Wilson, in una dichiarazione fatta nel pomeriggio ai Comuni, ha dato l'impressione fondata di non attribuire importanza alcuna al farraginoso documento. Il costo dell'ingresso nel Mec, egli ha osservato, dipenderà dalle condizioni che i « Sei » proporranno nei negoziati. Solo al tavolo delle trattative j si potrà dire se il gran salto I meriti d'esser fatto oppure I no. A giudizio di Wilson, l'Inghilterra è oggi forte abbastanza per reggersi in piedi anche fuori della Comunità: ma di certo, se i negoziati fallissero, il prezzo sarebbe alto, per Londra e per l'Europa. Le prospettive di successo appaiono ora buone. Tutti i « Sei » si sono espressi per l'ammissione inglese, e proprio stamane il Guardian ha scritto che la Francia sarebbe « pronta ad aiutare Londra il biglietto d'in- a Pagare oresso ». ^ , . ,. Cl Chh Il « premier » Wilson (Tel.)