Un sogno bruscamente svanito per un "fuoriclasse,, di 19 anni

Un sogno bruscamente svanito per un "fuoriclasse,, di 19 anni E' capitato anche a Killy, nelle Olimpiadi di Innsbruck Un sogno bruscamente svanito per un "fuoriclasse,, di 19 anni « Sono scivolato su una placca di ghiaccio — dice Thoeni — pazienza, bisogna pur rassegnarsi alla realtà di una gara negativa » - Lo sciatore azzurro, secondo Vuarnet, era « carico » oltre misura: non farà la discesa libera e forse andrà in « tournée » nel Canada e negli Stati Uniti (Dal nostro inviato speciale) Selva di Val Gardena, 9 febbr. « Attenzione — disse la voce dello speaker — attenzione. E' partito il numero 11, Gustavo Thoeni, Italia ». Dalla folla che s'accalcava intorno alla pista dello slalom gigante, si levò un brusìo intenso. Poi, silenzio. Tutti gli occhi guardavano al cartellone dove, a mano a mano, comparivano i tempi realizzati dagli atleti nella fase iniziale, tempi che si aggiravano sui 50". Attimi di attesa spasmodica, sempre in un silenzio teso. Poi, qualche . voce ad alzarsi, sorpresa, quasi stizzita. Passavano i secondi e non si riusciva a sapere nulla. Un minuto, due minuti, che cos'era successo lassù, in cima alla pista Ciampinoi? Perché Thoeni tardava tanto a comparire? L'altoparlante ripeteva: « Non si hanno notizie, non si lianno notizie ». E la gente scuoteva il capo, Thoeni, evidentemente, era caduto, un ruzzolone l'aveva tolto bruscamente dalla scena dei campionati del mondo. Ma, con precisione, che cosa era capitato? Andammo verso Santa Cristina, nell'albergo degli azzurri. Thoeni non c'era ancora. Arrivò un quarto d'ora dopo. Un volto disteso, illuminato da un pallido sorriso, nel tentativo malinconico di suporar la disillusione. Il grande favorito, un ragazzo di appena diciannove anni, venuto d'improvviso alla ribalta della notorietà, parlava con voce piana, tranquilla, raccontava la vicenda con ima singolare forza d'animo. Nessun gesto di stizza, nessun dramma a tinte violente, nessuna affannosa ricerca di scuse. Restando in piedi, nel corridoio dell'hotel, sopportava con la disinvoltura di un anziano l'assalto dei cronisti. Diceva: « L'incidente si è verificato alla terza porta, quaranta, cinquanta metri dopo la partenza. Sono entrato di forza, per prender velocità. Forse, una placca di ghiaccio. Sono scivolato, ho urtato uno scarpone sulla neve, sono volato via, finendo in direzione di un gruppo di persone, dovevano essere fotografi o giudici. Chiuso, era fatta. Mi sono rialzato, ho aspettato un po', per tornare a valle ho fatto un giretto ». Lamentava l'impaccio di chi si rende conto di non esser riuscito a soddisfar i suoi tifosi. Gli chiedevano, se, per caso, non fossei stato vittima di un sistemi nervoso messo a troppo dura prova oppure della frenesia di un risultato da raggiungere ad ogni costo. Thoeni ci pensava su un attimo, ci ragionava. « Sono sincero, credo proprio di no. Mi è andata male. Un sogno svanito. -Mi spiace, è logico, ma non voglio disperarmi, bisogna pur rassegnarsi alla realtà di una gara negativa ». Saliva in camera, subito tornava giù nella « hall » dell'albergo che si riempiva di gente, di amici di Thoeni e degli azzurri, uno ce n'era, che borbottava contro la fatalità, Gustavo sembrava aver il dono di un miracoloso equilibrio, nella sua carriera, in, manifestazioni ad alto livello, quasi mai era ruzzolato, proprio ai « mondiali » la sorte doveva dar lo sgambetto. Poi, toccava a Vuarnet. « L'errore classico — commentava — di chi è carico oltre misura. Non si tratta di stanchezza fisica, si tratta di qualcosa che un atleta, in determinate circostanze, ha dentro di sé stesso, senza magari accorgersene. Non so, la voglia di strafare, il peso della responsabilità. Campionati del mondo ed Olimpiadi rappresentano gare di tipo particolare, nelle quali ha gran peso l'esperienza ». « Adesso Thoeni — continua il commissario tecnico — si prende un periodo di riposo, pur restando con noi. Non parteciperà alla discesa libera, come già era stato deciso nei giorni scorsi, domenica metterò in pista Varailo, Stefano Anzi, Mussner ed Helmut Schmalzl. Poi Thoeni, se otterrà il permesso dell'autorità militare da cui dipende, ed altri quattro o cinque azzurri (e, forse, una azzurra) partiranno il 16 febbraio: un paio di gare in Canada, un paio di gare negli Stati Uniti. Ritorno in Italia il 1' marzo, in tempo per i campionati nazionali». Fuori, agli ultimi raggi del sole pomeridiano, Thoeni si sottoponeva all'ennesima intervista, all'ennesima fotografia. E proprio la serenità con cui ha sopportato la delusione cocente, aiuta a farlo considerare un campione vero, che verrà presto a dominare la scena mondiale dello sci. Sotto un aspetto estremamente gentile racchiude una dura forza di volontà. E' un fuoriclasse dalle doti eccezionali, è un tipo che non ha bisogno d'essere consolato, ma che è capace invece di chiudersi in sé stesso per mettere a frutto l'esperienza. Gustavo Thoeni esce dai « mondiali » di Val Gardena con un quarto posto all'attivo. Ha compiuto un errore ieri, un altro ne ha fatto oggi, che ha lasciato via libera a Karl Schranz nello slalom gigante. Ma scompare dalla scena iridata a testa alta, sono proprio i rivali più agguerriti a battergli le mani, a ricordargli gli inizi difficili di tutti i fuoriclasse, a ricordargli, per esempio, che la stessa disavventura era toccata addirittura a Killy, nella « libera » delle Olimpiadi di Innsbruck. Thoeni, quest'anno, ha avuto un folgorante avvio di stagione, tanto da indurre a dimenticare i suoi diciannove anni appena compiuti, ricchi magari di entusiasmo, ma fatalmente poveri di esperienza. Un passo alla volta. Diceva stasera il papà dell'azzurro, quello che è stato il primo maestro di Gustavo: « Non siamo uomini che ci montiamo la testa, non siamo uomini che accarezziamo sogni eccessivi. Per questo, già siamo soddisfatti ». In un angolo, il giovane campione ascoltava senza aprir bocca. Si può essere certi: lo ritroveremo, magari presto, di nuovo trionfatore. Non è colpa sua se non si è realizzato il miracolo di una medaglia d'oro Gigi Boccacini

Luoghi citati: Canada, Innsbruck, Italia, Santa Cristina, Selva Di Val Gardena, Stati Uniti