Tra queste mani la sorte dello scudetto
Tra queste mani la sorte dello scudetto Tra queste mani la sorte dello scudetto ENRICO ALBERTOSI, Riky per gli amici ed i compagni di squadra, non aveva gradito molto due anni or sono il suo passaggio dalla Fiorentina al Cagliari ma ora, come tutti gli atleti che vanno a giocare nell'isola, è felice del trasferimento e non solo perché la sua squadra sta lottando con ottime «chances» per lo scudetto. 11., clima, l'ambiente, fanno del Cagliari un club ambito da parte dei calciatori, con la sola difficoltà rappresentata dai troppi trasferimenti aerei dall'isola al continente. Ostacoli soprattutto psicologici, che Albertosi e colleghi hanno ormai superato: Riky sta disputando una grande stagione ed ora che la squadra inizia un ciclo di partite durissime la conquista dello scudetto è legata in gran parte alle sue parate, alle sue mani forti ed al suo notevole colpo d'occhio. Albertosi è toscano ed ha 51 anni; fuori campo ha sempre atteggiamenti distaccati, non gli piace molto parlare di calcio, preferisce i cavalli. Fra i pali però il portiere cagliaritano non si distrae mai, e gli attaccanti avversari lo sanno bene. ROBERTO TANCREDI ha lo stesso stile di Vieri. Bob è nato a Rosignano Solvay (ventisette anni fa) e Lido a Piombino. Stessa aria, quasi stesso mare più o meno vicino, uguale sicurezza attraverso caratteristiche diverse. Tancredi, arrivato un po' tardi alla ribalta della Serie A, sembra più freddo, anche se sotto sotto è animato dalla stessa passione. Con Heriberto non legava molto, riusciva a farsi pescare in fallo anche durante gli esercizi atletici ed Herrera non lo risparmiava: « Signor Tancredi — gli diceva duro — anche lei è come gli altri». Ora tutto è cambiato, Tancredi aveva bisogno di fiducia, non voleva certo soffiare il posto ad Anzolin ma gli bastava di essere considerato un rincalzo sicuro. E quando è arrivato il momento di dare un po' di respiro al titolare, Tancredi è andato in prima squadra senza lasciarsi prendere dall'emozione. Se la squadra ora gioca tranquilla è perché si sente sicura alle spalle. Lui non Io dice, ma forse un pensierino al posto di terzo portiere azzurro comincia a farlo. FRANCO SUPERCHI, anni 27, è uno dei tanti romani che — poco apprezzati dalle squadre di casa — sono andati a rendere forte la Fiorentina. Gli altri sono De Sisti e Merlo, i quali come lui sono considerati fra i punti di forza della compagine. Quest'anno il rendimento di Suparchi ha avuto un periodo di flessione, tutto è cominciato a Bologna con un gol incredibile del terzino Ardizzon che l'ha colto in contropiede con un pallonetto davvero maligno. Superchi ci rimase così male da andare in crisi per qualche domenica, sino a quando Pesaola per dargli tempo di riprendersi l'ha sostituito con Bandoni. Superchi, comunque, si è ripreso presto il posto, è tornato in forma per la partita dell'orgoglio (e della speranza) che la Fiorentina ha disputato domenica scorsa a Cagliari, bloccando la capolista. E quanto merito abbia avuto il portiere nel fermare sullo zero a zero i sardi, l'hanno visto gli spettatori dell'Amsicora e gli sportivi che hanno seguito la tv. E' stato proprio Superchi, domenica, a salvare il risultato. LIDO VIERI ha trentum anni, ha salvato l'Inter da numerose umiliazioni in questo campionato e domenica prossima ne difenderà la porta dalle bordate di Riva c Domenghhii. Arriva il Cagliari a San Siro, le inseguitrici sperano che l'Inter riesca a fermare la capolista e contano anche molto sulle doti di acrobazia, sui voli con i quali Lido riesce a deviare anche palloni che sembrano imprendibili. Senza dubbio, in quanto a doti atletiche ed acrobatiche, Vieri è il numero uno dei portieri italiani: « E' un contorsionista da spettacolo del circo», dicono i tecnici che lo allenano per sottolinearne l'agilità; « E' una sicurezza », dicono i difensori del Torino e dell'Inter che lo hanno avuto e l'hanno ora alle spalle. Una carriera sfortunata tutto sommato la sua; un atleta della sua classe meriterebbe almeno uno scudetto, avrebbe meritato un posto fìsso in Nazionale ma al momento buono per tenersi la maglia azzurra — due anni or sono, alla vigilia delle finali della Coppa Europa — si è infortunato.
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