Heriberto (gli dispiace?) deve aiutare i bianconeri

Heriberto (gli dispiace?) deve aiutare i bianconeri Domenica il Cagliari gioca a San Siro: è il momento dell'Inter Heriberto (gli dispiace?) deve aiutare i bianconeri Nella gara con la capolista - Sette giorni dopo le parti si invertiranno; Heriberto diventerà alleato dei sardi contro la Juventus - Possibile uno spareggio tra le due grandi rivali Cagliari punti 31, Juventus 28. Da domenica in campionato c'è un fatto nuovo, un fatuo « nervoso » più che tecnico. Il punto in meno significherebbe poco, se non ci fosse un altro pericolo nell'aria: quello dei nervi che possono saltare anche ad un uomo o ad una squadra intera la cui superiorità è fuori discussione. Se la squadra di Riva si innervosisce, rischia di compromettere tutto. Tanto più che il calendario della Juventus sembra nel complesso meno difficile. Il Cagliari, ad esempio, deve andare subito a San Siro dove Heriberto, nelle prossime tre ore del campionato, sarà il vero arbitro dello scudetto. Ed andarci prima della Juve è senz'altro peggio, perché l'Inter (o meglio il suo allenatore) non si ritiene ancora completamente « fuori gioco » anche se la ricaduta di Brescia equivale ad un brutto sintomo, il sintomo che dà una malattia cronica ed inguaribile. Tre punti dì differenza in classifica, dunque, uno solo in media inglese, dieci partite da giocare, compreso il match dello scudetto programmato per il 15 marzo a Torino. Il campionato « a due », quindi, è iutt'altro che deciso. Tentiamo allora un calcolo delle probabilità limitato al duello Cagliari-Juventus, senza dubbio più aperto di prima. DOMANDA NUMERO UNO — Quanti punti potrà perdere Scopigno .dei venti disponibili in teoria? Un paio a San Siro fra Inter e Milan, un altro paio forse fra Bologna e Roma, al massimo tre a Torino fra Juve e Toro, più, eventualmente, un punto in casa fra Napoli, Verona, Palermo e Bari: totale nove punti persi come ipotesi peggiore che garantirebbe comunque al Cagliari una classifica finale « minima » di 42 punti. DOMANDA NUMERO DUE — La Juventus, premesso che vinca il confronto diretto del 15 marzo, quante partite può perdere o pareggiare delle nove che le restano in programma? Le è consentita una sola sconfitta fra San Siro e Firenze a patto che porti via un punto o ad Heriberto o a Pesaola; sarebbero dunque tre punti persi con l'Inter e la Fiorentina, più due in casa fra Lanerossi, Milan, I Napoli e Roma (il Brescia I ovviamente non conta), più \ eventualmente un altro pa1 reggia nelle trasferte « faci| lì» (Lazio e Bari): totale sei punti cedibili — sempre se batte il Cagliari — per arrivare parimenti a quota 42, ovvero ad uno spareggio. DOMANDA NUMERO TRE — Ammesso invece che il Cagliari riesca a pareggiare con la Juventus, come è abbastanza probabile, sarebbe ugualmente possibile uno spareggio finale? Certo, basta che la Juve, allora, rimedi due punti in più evitando ad esempio la sconfitta preventivata fra San Siro e Firenze nonché il pareggio in una delle due trasferte facili. La Juve può arrivare non solo a quota 43 ma perfino a quota 44. Importante è che il signor Scopigno ci lasci innanzitutto le penne con Heriberto e venga poi a Torino con il vantaggio minimo di un solo punto o meglio ancora senza vantaggio alcuno. Il che, stando al calendario, non è da escludere a priori, anche se pare alquanto improbabile che il Cagliari in tre partite riesca a mangiarsi tre punti sulla Juventus che, in fin dei conti, dovrà pure re¬ carsi subito dopo a San Siro dove l'Inter sinora ha concesso soltanto al Milan ed al Verona un match'nullo a testa. Anzi è proprio su questo « precedente », cioè sulla quasi infallibilità della sua squadra « ad uso interno », che Heriberto fonda le residue, esilissime speranze di rimanere in zona-scudetto: vincesse davvero quattro volte di fila a San Siro, l'Inter, malgrado lo scetticismo che la circonda, sarebbe ancora in tempo per immischiarsi nel dialogo Cagliari-Juve. S'impone quindi per Heriberto una scelta decisa: o tentare il miracolo in Campionato o puntare invece al girone finale della Coppa Italia che poi, senza gli azzurrabili sequestrati da Valcareggi, sarebbe comunque una avventura disperata. Se cerca di tenere il piede in due staffe (anzi in tre, con le «Fiere»), nonostante il contratto rinnovato, il tecnico potrebbe ancora cadere dalla tigre nerazzurra che sta cavalcando. Fossi Heriberto, lascerei perdere la Coppa Italia per dare la caccia ad uno scudetto fantomatico, impossibile, perché anche alla sua vecchia « tigre » conviene morire in bellezza piuttosto die vivere di ricordi. Gianni E. Reif

Persone citate: Pesaola, Reif, Riva, Scopigno, Valcareggi