Una ragazza di 12 anni salva la madre che si è avvelenata per disperazione
Una ragazza di 12 anni salva la madre che si è avvelenata per disperazione Penoso dramma in una casa di Revigliasco Una ragazza di 12 anni salva la madre che si è avvelenata per disperazione Divorziata, separata dal secondo marito, la donna (32 anni) non riusciva a rifarsi una vita - La figlia la vede priva di sensi, chiama un medico che la fa portare all'ospedale fssito: vedova sfrattata insulta il pretore ed è arrestata Una donna di 32 anni ha tentato di uccidersi inghiottendo barbiturici. E' stata salvata dalla figlia dodicenne che se n'è accorta in tempo ed ha chiamato un medico. E' ricoverata alle Molinette, guarirà in 10 giorni. Si chiama Giuseppina Capo Cuniglio, abita a Revigliasco in via Ceruttl 9, con 1 figli Marco di 13 anni, Vivlane di 12 e Christian di 8 avuti dal primo marito Luigi Santangelo. Il suo gesto ha rivelato una triste situazione familiare di cui le prime vittime sono i ragazzi, ora affidati ad istituti assistenziali. Giuseppina Capo, nata in Libia dove i suoi genitori si erano trasferiti prima della guerra, ha sposato a Marsiglia 15 anni fa il manovale Luigi Santangelo, siciliano, suo coetaneo. Non è stata un'unione felice, dopo la nascita di Christian i due hanno divorziato. Nel 1963 la donna ha sposate, sempre in Francia, Stefano Cuniglio di 29 anni, muratore pugliese. Anche questa volta 11 matrimonio si è rivelato un fallimento. Nel settembre del 1968 Giuseppina Capo lascia il secondo marito e da Marsiglia si trasferisce a Revigliasco dove cerca inutilmente un lavoro. Qui la raggiungono i figli che frequentano le elementari. Due mesi fa Stefano Cuniglio si incontra con la moglie per rappacificarsi, ma la donna rifiuta, dice che nel frattempo ha conosciuto un operalo, Giuseppe Delfo di 35 anni, e che vuole vivere con lui. L'uomo però si ammala ed è ricoverato a Villa dei Colli. Giuseppina Capo rimane sola, senza un lavoro, con tre figli da mantenere. Una situazione disperata che la spinge a cerca» la morte. Ieri mattina, mentre Marco e Christian sono a scuola e Viviane è uscita per le spese, inghiotte l'Intero contenuto di un tubetto di sonnifero. Dopo qualche minuto si accascia sul letto. La figlia ritorna appena in tempo, vede la madre rantolante, con il volto cianotico, telefona al dottor Armellino di Pecetto che accorre subito e pratica alla donna le prime cure. Poi su un'autoambulanza Giuseppina Capo è portata al Centro di rianimazione. I suoi tre figli rimangono soli. Di loro si occupa il Comune che fa intervenire l'assistente sanitaria dell'Orimi signorina Migliorini. I tre ragazzi rimarranno presso l'asilo nido per qualche giorno. Poi Marco e Christian saranno ospitati dall'istituto La Tour, Viviane andrà in via Asti alla Pro infantia derelicta. * * Comparsa in Pretura a Moncallerl per uno sfratto, una donna ha pronunciato frasi offensive e minacciose contro il giudice dottor Russo. E' stata arrestata per oltraggio. Si chiama Maria Vittone vedova Benino, 44 anni, abita in borgata Tagliaferro 25. E' stata trasferita alle «Nuove». Alla Vittone, che ha due figli, Piero di 16 anni e Sergio di 14, era stato intimato lo sfratto per morosità dal padrone di casa, Eugenio Garigllo, assistito dall'aw. Giuseppe Arduino. La donna movimenta subito l'udienza protestando: « Sono due ore che aspetto, ho la febbre, perché non mi chiamate? ». L'appello delle cause è solitamente lungo e gli sfratti, essendo processi nuovi, vengono per ultimi. Condotta fuori dalla sala e calmata dagli avvocati, la Vittone poco dopo ricomincia a gridare. Quando è il suo turno il Pretore le domanda: « Allora lei non ha pagato sette mesi d'affitto a 7 mila lire al mese ». La donna lo interrompe: « E' colpa del municipio e dell'Eca ». Poi getta In faccia al magistrato tutte le carte che ha in mano. II dott. Russo prega il brigadiere dei carabinieri di accompagnarla fuori. La Vittone, fuori di sé, grida: « Ma io non ho paura, torno con un coltello e l'ammazzo ». A questo punto interviene anche 11 pretore capo dott. Marini, che ordina ai carabinieri di arrestare la donna. La Vittone è molto nota nella frazione Tagliaferro perché gira i mercati vendendo fiori e rosmarino. I due figli, rimasti soli a casa, sono assistiti da ieri dai vicini e da alcuni parenti, a Questo non ci voleva — ha detto Piero Berrino — già non abbiamo soldi ed ora come facciamo. Quando tornerà a casa la mamma? ». Oggi un sostituto procuratore della Repubblica andrà ad interrogarla in carcere. E' probabile che le venga concessa la libertà provvisoria o venga processata per direttissima. — Domenica Maria Truffa Fileri, 72 anni, viale dei Pioppi 45, è morta per un collasso cardiaco mentre la portavano all'astanteria Martini. Verso le 9 è stata colta da malore in casa; la figlia, Maria Baima Rugoett, l'ha soccorsa e l'ha portata all'ospedale, ma i medici non hanno potuto far altro che costatarne il decesso. I tre figli di Giuseppina Capo Cuniglio sono ospiti di istituti per l'infanzia - Maria Vittone, 44 anni, la vedova arrestata
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