Due emigranti su sei rimangono all' estero

Due emigranti su sei rimangono all' estero Risultati di un'inchiesta istat e Due emigranti su sei rimangono all' estero Gli altri 4 ritornano al luogo di partenza (Nostro servizio particolare) Roma, 5 febbraio. L'Istituto di statistica ha reso noto oggi i risultati della sua prima inchiesta socio-professionale sugli emigranti italiani all'estero. L'indagine è riferita a 650 mila persone che sono emigrate uno o più volte tra il 1962 e il '68 e a 422 mila che, espatriate, sono poi definitivamente rientrate. Le vicende professionali degli emigranti possono essere così sintetizzate: ogni sei persone che vanno all'estero per ragioni di lavoro, la metà deve fare un lavoro diverso da quello che svolgeva in Italia o al quale si era preparato. Poi su queste sei due restano all'estero e quattro tornano, la metà per fine contratto e l'altra metà per interruzione (in pratica: non ce l'hanno fatta). Tutte e quattro tornano allo stesso luogo di partenza. Tra i partenti circa un terzo non è neppure in « condizione professionale »: si tratta o di persone che cercano la loro prima occupazione o di casalinghe, ma una volta all'estero più di due su tre di questi « non professionali » si mette a lavorare. Un altro terzo circa dei partenti è formato da agricoltori, che una volta all'estero per l'83 j per cento vanno a lavorare I nell'industria o nei servizi. Anche una parte degli altri emigranti deve cambiare attività: per esempio 17 muratori su cento entrano in fabbrica, 12 meccanici su cento cambiano settore di lavoro e altrettanto fanno 30 falegnami su cento. g. m. «

Luoghi citati: Italia, Roma