Sei assoluzioni, 5 condanne a 4 mesi al processo per i disordini di via Larga di Gino Mazzoldi

Sei assoluzioni, 5 condanne a 4 mesi al processo per i disordini di via Larga Gli incidenti di Milano durante i quali morì l'agente Annarumma Sei assoluzioni, 5 condanne a 4 mesi al processo per i disordini di via Larga Due giovani hanno avuto il perdono giudiziale. I giudici hanno riconosciuto provato il reato di oltraggio a pubblico ufficiale, non quello di « radunata sediziosa » - Il p.m. riafferma che non è in atto alcuna « repressione » - Gli imputati escono dall'aula salutando a pugno chiuso; il pubblico canta l'Internazionale (Dal nostro corrispondente) Milano, 2 febbraio. Con 5 condanne a 4 mesi di reclusione per il solo reato di oltraggio aggravato si è concluso oggi il processo contro i 13 imputati (10 in stato d'arresto) accusati degli incidenti di via Larga, quando morì Antonio Annarumma: altri 6 imputati sono stati assolti con formule varie; due hanno avuto il perdono giudiziale. La sentenza è stata letta dopo più di 4 ore e mezzo di camera di consiglio ed è stata accolta favorevolmente dai va¬ ri difensori: tutti gli imputati sono stati assolti dal reato di radunata sediziosa, perché il fatto non sussiste. Giuseppe Moneta, Mohammed Betlca, Angelo Romeo, Sebastiano Vasta e Giuseppe Spagnulo hanno avuto '4 mesi di reclusione per oltraggio aggravato: tutti, ad eccezione dello Spagnulo che ha avuto la condizionale, sono stati condannati coi benefici di legge. In serata sono stati scarcerati. LO Spagnulo è stato assolto dal reato di danneggiamento per non aver commesso il fatto. Per ì cinque il Tribunale ha applicato le attenuanti generiche per « aver agito per suggestione di folla In tumulto ». Nei confronti dello Spagnulo il P. M. dott. Elio Vaccari mercoledì scorso aveva chiesto una condanna a 3 anni e 15 giorni di reclusione e 20 giorni dì arresto per resistenza, oltraggio continuato, danneggiamento e radunata sediziosa; per Giuseppe Moneta, Mohammed Betka, Sebastiano Vasta il rappresentante della pubblica accusa aveva proposto 2 anni di reclusione e 20 giorni di arresto per resistenza aggravata e radunata sediziosa e nei confronti del Romeo 2 anni e 6 mesi di reclusione e 20 giorni di arresto per resistenza, oltraggio e radunata sediziosa. I giudici hanno assolto per non aver commesso i fatti Massimo Ascenti, Enrico Spanu e Alberto Prada per i quali il P. M. aveva chiesto 2 anni di reclusione e 20 giorni di arresto per resistenza aggravata e radunata sediziosa: hanno pure assolto per insufficienza di prove Angelo Nocera, Adriano Volante e Mi- chele. Carulli per il primo dei quali il P. M. aveva chiesto li mesi di reclusione e 20 gior- I ni di arresto coi benefici di I legge per oltraggio e radunata sediziosa; per il secondo 2 anni e 6 mesi e 15 giorni di reclusione e 20 giorni d'arresto per oltraggio continuato, resistenza e radunata sediziosa, e per il terzo 2 anni e 6 mesi di reclusione e 20 giorni d'arresto per resistenza, oltraggio e radunata sediziosa. I minori Fernando Mosiewicz e Giovanni Lombardelli secondo le richieste del P.M hanno ottenuto il perdono giudiziale per tutti i reati. La sentenza, come si è detto, è stata accolta con compiacimento dai vari difensori e dal folto pubblico, formato in gran parte da operai e studenti: gli imputati quando hanno lasciato l'aula, subito dopo il verdetto, sono stati calorosamente applauditi ed hanno risposto levando in alto il pugno chiuso: lo stesso ha fatto il pubblico intonando l'Internazionale. II primo commento alla sentenza è stato fatto dal senatore comunista Gianfranco Maris, uno dei difensori, il quale ha dichiarato: « Penso che il senso politico della sentenza sia proprio nell'avere eliminato il reato di radunata sediziosa ». L'avvocato Michele Salinari ha detto: « E' una bella sentenza. Non sono stati attaccati i princìpi giuridici, ma l'attendibilità delle prove. Lo dimostra tra l'altro il fatto che per il reato di radunata sediziosa tutti gli imputati sono stati assolti perché il fatto non sussiste ». L'ultima udienza del processo era stata aperta dalla replica del P.M. dott. Vaccari. I difensori avevano dichiarato di rinunciare a riprendere nuovamente la parola. Il rappresentante della pubblica accusa aveva voluto ancora una volta sottolineare che per questi processi scaturiti in seguito ad incidenti durante manifestazioni per l'autunno caldo non c'è alcuna repressione in atto ma solo la volontà di far applicare la legge nel rispetto delle istituzioni « perché democrazia non significa mancanza di autorità ». Il dott. Vaccari aveva nuovamente esaminato la situazione in cui era venuta a trovarsi l'autocolonna che seguiva il corteo dei marxisti-leninisti:. «Il reparto si trovò ben presto in difficoltà di proseguire: non c'era alcuna intenzione di caricare, si voleva soltanto tornare indietro. Ma i dimostranti impedirono la manovra: vennero allora fatte azionare le sirene non già per dare l'ordine di caricare, ma per chiedere via libera ». Dopo la replica del P.M. il Tribunale si è ritirato in camera di consìglio: gli imputati in stato d'arresto sono stati fatti uscire dall'aula ed accompagnati nella stanzetta attigua, mentre quelli a piede libero (ad eccezione di Angelo Nocera che non ha mai presenziato alle udienze recandosi regolarmente al lavoro) hanno atteso la sentenza tra il pubblico che oggi era più numeroso del solito. Gino Mazzoldi i Milano. Il pubblico accoglie la sentenza salutando a pugno chiuso e cantando Ci doluto A. P.)

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