Vangeli apocrifi tra eresia e mito di Mario Gozzini

Vangeli apocrifi tra eresia e mito Una lettura straordinaria Vangeli apocrifi tra eresia e mito 11 grande ciclo pittorico di Giotto nella Cappella degli Scrovegni a Padova racconta, come ognun sa, le storie di Cristo e di Maria. Ma invano si cercherebbero, nel Nuovo Testamento, proprio gli episodi iniziali: Gioacchino cacciato dal Tempio perché privo di figli, il suo esilio nel deserto fra i pastori, gli annunci angelici alla moglie Anna e, ih sogno, a lui stesso, l'incontro degli sposi sulla Porta Aurea, la nascita di Maria, la presentazione della piccola al Tempio. Su questi episodi 1 Vangeli canonici, ossia i quattro riconosciuti come ispirati da tutte le Chiese cristiane, tacciono; ne riferiscono ampiamente, invece, i Vangeli cosiddetti Apocrifi, cioè ritenuti, dalle medesime Chiese, frutto esclusivo della mente e della fantasia degli uomini. Si tratta di composizioni estremamente varie, sia nei tempi (dai primordi cristiani ai secoli dell'alto. Medioevo), sia per l'area culturale di origine, sia per il genere letterario. Prevale il narrativo, in forme ingenue e popolaresche, come negli scritti che intendono riempire gli anni vuoti, od « oscuri », della vita di Gesù (l'infanzia, il lavoro con Giuseppe), di descrivere a forti tinte la discesa agli Inferi dopo la morte in croce, di illustrare il dramma di certi personaggi (Pilato soprattutto), di raccontare la vita e la morte di Giuseppe, o il tramilo della Vergine alla presenza di tutti gli Apostoli, miracolosamente convenuti attorno a lei. Ma ci sono anche scritti di carattere dottrinale, addirittura iniziatico: come i Vangeli che si dicono gnostici, perché dipendono chiaramente da quegli ambienti legati a sette esoteriche, riservati a pochi «solitari», che cercavano una gnosi, una conoscenza della Verità attraverso tentativi di sintesi fra certe linee avanzate della cultura religiosa pagana e la novità cristiana. I problemi storici, filologici, teologici sollevati dagli Apocrifi sono ovviamente enormi: resi oggi ancor più complessi dalle recenti scoperte archeologiche d'intere collezioni di manoscritti. Il lettore non specialista ne potrà avere un'idea dal volume ora uscito da Einaudi: più che contributo erudito, un invito alla lettura dei testi. Una lettura davvero appassionante — sottolinea Geno Pampaloni nel bellissimo saggio introduttivo — anche per i «disinteressati» e gli «incompetenti». Scelta felice, questa del Pampaloni. Egli è riuscito sia a fornire una perfetta antologia di testi animata di modernissime suggestioni, sia a bene impostare il rapporto fra la teologia — che costruisce e fissa l'edificio canonico — e « l'onesta e perenne fatica della storia », cui appartengono gli scrittori esclusi dal Canone, ma a buon diritto assunti e messi in valore dalla cultura come origini preziose di tanta parte della tradizione figurativa e letteraria. Nascono dagli Apocrifi, infatti, oltre a quello di Anna e Gioacchino, molti altri temi costanti dell'arte e della poesia: il bue e l'asino nella grotta del Natale, l'inferno popolalo di terrificanti demoni, il lamento della Madonna sul figlio morto. Né mancano, nelle loro stesse .pagine, momenti di altissima poesia: basterebbe il sospeso silenzio cosmico che accompagna la nascita divina nel Protovangelo di Giacomo. Tuttavia « Matteo. Marco. Luca, Giovanni finiscono per vincere sul terreno dello stile a, gli indizi «laicamente» ricavati « militano a favore dell'autenticità poetica, e per traslato, dell'autenticità tout court dei qua! tro Canonici». Questa conclusione di Pampaloni può essere confermata (senza per nulla addentrarci nelle dispute intorno alla Verità, sottostanti anche ai Vangeli dell'infanzia) osservando come il Gasò che qui ci vien presentato sia soprattutto la manifestazione di un potere occulto, intriso di magia, di violenza, di arbitrio. A parte le incredibili cattiverie (chiunque lo irrita cade morto), par di assistere, spesso, all'esibizione di un formidabile giocoliere da circo. E' un potere che sembra divertirsi a diminuire l'uomo, piuttosto che farlo crescere nella coscienza II vero senso evangelico del miracolo — compimento, non rottura delle cosiddette leggi naturali — finisce quasi per scomparire. Così, a contrappeso dei valori promossi e alimentati nella cultura, c'è da registrare l'immensa influenza negativa esercitata dagli Apocrifi 'nell'esperienza dei cristiani: qui la fede già si corrompe in superstizione, l'appello a perdersi per salvarsi diventa ansia ancora pagana di un divino che operi prodigi. Le fasce de) bambino 0 le acque del suo bagno risanatrici dai malanni portano diritti al culto idolatrico delle reliquie o all'automatismo magico dei riti che tanto spazio hanno avuto, e hanno ancora, nella religiosità popolare cattolica. Anche questa possibilità di una lettura in qualche modo polemica — oggi che le Chiese hanno avviato un processo di revisione critica di certi costumi secolari, dagli Apocrifi riflessi e provocati — è un altro merito non piccolo del libro. Quanto alla sua consistenza scientifica, potremo rilevare l'ampiezza delle notizie, i precisi riferimenti ai manoscritti, gli apparati critici di varianti, la scorrevolezza delle traduzioni (talora le prime assolute in italiano). Marcello Craveri, che assume da solo la responsabilità del volume, è uno studioso noto soprattutto per una Vita di Gesù (Feltrinelli, 1966) alquanto discussa, e per molti aspetti invalidata, sul terreno scientifico. Abbiamo timore che questo suo nuovo lavoro possa incorrere in accoglienze analoghe. La datazione del IV Vangelo alla metà del sec. II, per esempio, su cui il Craveri insiste, non è più sostenuta da nessuno, fra gli studiosi di maggior l'ama: l'esame paleografico dei papiri impone un anticipo sicuro. Lascia perplessi, inoltre, la reiterata affermazione di un'influenza gnostica sullo stesso Vangelo, senza che mai s.i l'accia cenno della pur radicale contrapposizione Ira la gnosi, fondata sul dualismo carne-spirito e la carnalità del Cristo giovanneo, posta così potentemente e drasticamente in rilievo dal Prologo (« il Verbo si fece carne ») e dalla I Lettera (« il Verbo che le nostre mani toccarono »)- E' poi evidente un equivoco dove si asserisce (p. XXVIII) che lo Spirito Santo forma una unica persona « con Dio e con Gesù »: anche un liceista sa che 1 primi Concili affermarono una unica natura divina in ire persone. Ma non saranno queste ombre, certo, ad attenuare la carica straordinaria di interessi che il volume trasmette al lettore « non addetto ai lavori ». Mario Gozzini I Vangeli Apocrifi, a cura di Marcello Craveri, Ed. Einaudi, pp. XXXIV-610, lire 7000.

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