II conte lesse con indifferenza le notizie sul filatelico ucciso

II conte lesse con indifferenza le notizie sul filatelico ucciso In casa dello zio a San Mauro Torinese II conte lesse con indifferenza le notizie sul filatelico ucciso Lo ha riferito ieri una governante al processo di Brescia -' Gli abiti della vittima bruciati in riva al Po - La sfilata dei testi continuata fino a tarda sera (Dal nostro corrispondente) Brescia, 30 gennaio. Il lungo testimoniale del processo a carico del conte Martinengo Cesaresco e di Giuseppe Piccini, per il « delitto dei due laghi », è proseguito fino a sera inoltrata. L'autista che ha scoperto il cadavere del filatelico Battista Zani, in località Bagnadore di Marone nel Lago d'Iseo, i barcaioli ed i sommozzatori hanno confermato le circostanze già note del recupero della salma. Il colonnello Casaburi, dei carabinieri, comandante il Gruppo di Brescia all'epoca del delitto e attualmente trasferito a Genova, ha precisato che il pestasale indicato dal Martinengo come l'arma mortale brandita dal Piccini dopo la presunta lite con lo Zani, è stato trovato in un armadio di una delle camere da letto della villetta di Manerba; ma nella camera si trovava altra refurtiva, frutto di razzie nelle ville gardesane. L'avv. Martinazzoli, della difesa Piccini, chiede se il pestasale presentava tracce di sangue: « Non ho constatato in quell occasione tracce di sangue sul pestasale », risponde il colonnello. Nel pomeriggio depongono per primi i testi di San Mauro Torinese. Dapprima Tarcisia Besani. governante dello zio del Martinengo, il signor Giuseppe Bonini, non citato come teste. La testimone ribadisce le dichiarazioni rese a suo tempo in istruttoria. Viene data lettura del verbale relativo alla deposizione, attraverso il quale emergono tutte le mosse che il Martinengo ha compiuto nella casa dello zio, presso cui si era rifugiato dopo il delitto. Tebaldo Martinengo era stravolto, recava due borse e la sacca (una valigia di tela) dentro la quale la teste notò un cappotto, una giacca, un paio di scarpe ed un cappello tirolese, risultati poi appartenenti al filatelico bresciano. La sacca, su richiesta del conte, viene portata in aula e la Besani ripete l'elenco di quanto vi aveva notato dentro. Il Martinengo chiede: « Non c'erano anche una borsa verde, tre ramponi da traino per vetture e Ire libri pornografici? ». La teste risponde di non ricordarsene Quando la Besaii e suo marito cominciarono ad avere dei sospetii. in illazione a quanto pubblicavano in quei giorni i due quotidiani torinesi sul delitto, sottoposero al Martinengo un giornale aperto dov'era descritto il fatto. « Lesse l'articolo con tutta indifferenza — afferma la testimone — mentre noi ne spiavamo le mosse per vedere se tradiva qualcosa », Presidente (rivolto al Martinengo) — Lei ricorda , di aver letto il giornale? Martinengo — Mi ricordo di averlo letto, non che cosa in particolare. Presidente (insistendo rivolto alla teste) — Avete proprio aperto il giornale alla pagina dov'era descritto il delitto? Teste — Mio marito, dopo aver letto il fatto, mi confidò i suoi sospetti e allora decidemmo di porre sotto gli occhi di Tebaldo quella pagina. Il sindaco di San Mauro Torinese, signor Federico Guerrini, conferma quanto all'epoca gli riferì la figlia Stefania, poco più che decenne, circa le mosse del Martinengo lungo le rive del Po, dove la piccola transitava in bicicletta, quando egli bruciò gli abiti dello Zani tolti dalla sacca. Il processo proseguirà lunedi, a. m.

Luoghi citati: Bagnadore Di Marone, Brescia, Genova, Lago D'iseo, Martinengo, San Mauro Torinese