I "boys,, di Orgosolo

I "boys,, di Orgosolo I "boys,, di Orgosolo Orge-gola, 27-ggnrraTo. Di squadre di calcio, ad Orgosolo, ce n'erano tre. Forse, si facevano un pochino di concorrenza, forse è stata soltanto questione di quattrini. Con un pizzico di buona volontà, è nata una squadra sola, la società sportiva Supramonte, che, con la formazione allievi partecipa al campionato, battendosi contro quattro compagini di Nuoro, una di Bitti, una di Dorgali. Adesso, al comando, della classifica, c'è la «Puri e forti » appunto di Nuoro. I calciatori, ad Orgosolo, sono tutti studenti. C'era anche un pastore. Ma non poteva allenarsi, stava fuori con le greggi, veniva solo per le partite. Tutti studenti. Ed il presidente, che si chiama Gesuino Piras studia pure lui, al liceo di Nuoro, in attesa di entrare nella facoltà di Medicina. Ragazzi. Il portiere si chiama Luciano Mesina. Dicono di lui che è una « promessa ». Poi ci sono Corrias, Piredda, Carta, Monni, Biancu, Muscau, Congiu, Manca, Tanteddu, ed altri ancora. Giocano, si divertono, sognano di diventare — chissà — famosi. Narciso Monni è soprannominato « Riva », Pietrino Carta è « Ri vera ». Un « Rivera » particolare, fa nuoto e sollevamento pesi. La storia di Orgosolo è storia di sangue, che, piano piano, con l'andar del tempo, si cerca di dimenticare. Lo sport serve, è utile, è prezioso. Famiglie una volta divise dal solco aspro di un irriducibile odio adesso hanno i figli che giocano insieme a football e che trovano, nell'agonismo sportivo, libero e pulito sfogo alla loro sete di « valentia ». Il ricordo del passato, su questi ragazzi non pesa, non deve pesare. Carta è nipote dell'unico attuale latitante di Orgosolo, che si è opposto al provvedimento di domicilio coatto, Tanteddu ha avuto due cugini banditi, uno dei quali ucciso in conflitto dai carabinieri. Nella società Supramonte, Carta è soltanto «Rivera», e Tanteddu sogna di imitare le imprese dei centrocampisti famosi. II lavoro di" chi s'affanna, giorno su giorno, ad indirizzare energie fresche verso lieti traguardi, è faticoso, spesso i mezzi sono scarsi, ridotti all'osso, per questo gli sfor¬ zi acquistano maggiore merito. .Al campo, quando si gioca, l'ingresso del pubblico è libero. Verso la fine dell'incontro, un bimbo si fa imprestare la «berrita» da un anziano, va in giro tra gli spettatori in una singolare questua. Piovono monetine, da 5, da 10 lire. Eppure i risultati ci sono, a compensar la fatica. Un particolare solo, negli scorsi tornei, tre vol¬ te alle squadre di Orgosolo è toccata la « Coppa Disciplina ». Che torreggia al bar Cànovetto, lo stesso bar dove Graziano Mesina cominciò la sua squallida carriera di fuorilegge, ferendo con uh colpo di pistola Luigi Mereu. Un segno, quella Coppa, che i tempi sono cambiati. E' bello aiutare quanti lavorano a cambiare un mondo, a. liberarlo da tragiche abitu¬ dini. Per questo, Arrica, delegato regionale del Coni, farà disputare ad Orgosolo le finali provinciali dei Giochi della gioventù, per questo, molto probabilmente, si avrà o un torneo di pallacanestro con squadre di discreto livello oppure una esibizione della nazionale « juniores » di basket. Qualcosa si muove. E si muove, finalmente, nel senso giusto. g. b. Campo di calcio ad Orgosolo: anche lo sport porta qualcosa di nuovo nelle regioni più « profonde » della Sardegna Mesina, portierino della squadra di Orgosolo, e il presidente Piras (Foto Olympia)