Gli scioperi in Spagna

Gli scioperi in Spagna ANALISI Gli scioperi in Spagna (Perché le agitazioni dei minatori, che guadagnano fino a 300 mila lire il mese) Madrid, 27 gennaio. L'ondata di scioperi abbattutasi sulla zona mineraria delle Asturie accenna a calmarsi. Aveva colpito soprattutto i pozzi gestiti dalla « Hunosa », una società del gruppo parastatale dell'Ini (Instituto Nacional de Industria) che fu creato molti anni or sono sul modello dell'Iri: dei quattordicimila minatori che avevano incrociato le braccia, dodicimila dipendevano dalla « Hunosa ». La società aveva lanciato un ultimatum: 0 entro lunedì 26 gli scioperanti riprendevano il lavoro oppure sarebbero stati chiusi definitivamente alcuni dei pozzi meno redditizi e licenziati gli operai più accesi. L'ultimatum ha avuto effetto: circa l'ottanta per cento dei lavoratori della « Hunosa » sono tornati al lavoro e ciò lascia sperare che la direzione dell'impresa rinunci alle drastiche misure punitive annunciate la settimana scorsa. Ma è in-' dubbio che, per una serie di ragioni di fondo, la situazione nelle miniere asturiane tornerà prima o poi a richiamare l'attenzione. Le Asturie sono state sempre la regione più rivoluzionaria della Spagna. Il ricordo dei sanguinosi tumulti del 1934 è ancora vivo, dentro e fuori il paese. Anarchici o socialisti (i primi fedeli alla Confederadòn Nacional del Trdbajo, 1 secondi alla Union General de Trabajadores, ambedue illegali), gli asturiani non hanno mai accettato il regime franchista. Il salario medio giornaliero di un lavoratore delle miniere è oggi di 705 pesetas, pari a circa 6350 lire; alla fine del 1968 era di 586 pesetas, pari a circa 5300 lire. In altre parole un minatore porta a casa ogni settimana una busta-paga che si aggira come minimo sulle 40.000 lire in Spagna, è parecchio. Ove si aggiunga il compenso per il lavoro straordinario, si può arrivare anche alle trecentomila lire al mese. A questo notevole « balzo in avanti » nel trattamento economico dei minatori ha contribuito lo Stato, visto che la « Hunosa» fa parte del gruppo dell'Ini. I minatori sono quindi scesi in sciopero non contro il capitalismo privato, ma contro il capitalismo statale, che a causa della « Hunosa » ha subito nei 1969 un deficit di due miliardi di pesetas, pari a circa diciotto miliardi di lire (il doppio di quello registrato nel '68). Il deficit crescente della « Hunosa » si spiega: il carbone spagnolo è di pessima qualità ed è progressivamente sostituito da altre fonti energetiche. Quindici anni or sono, il carbone soddisfaceva il 52 per cento del totale della domanda di energia; cinque anni fa ne copriva soltanto il 38 per cento; quest'anno la percentuale scenderà ancora. Le prospettive dell'avvenire preoccupano i minatori. Esse potranno essere migliorate solo grazie a un piano organico di ristrutturazione dell'industria mineraria, che miri alla chiu: sura dei pozzi poco redditizi e al trasferimento ad altre industrie della manodopera disoccupata. Qualcosa è stato già fatto, ma, come ha affermato l'economista Ramon Tamames, «anche quando saranno stati raggiunti gli obiettivi fissati, la Spagna resterà sempre al di sotto del livello di produttività di alcuni bacini carboniferi europei, già in crisi e sul punto ormai di. essere chiusi ». Massimo Olmi Londra, 27 gennaio — Le autorità polacche nano espulso dal Paese tre diplomatici inglesi. I tre funzionari, secpndo quanto comunica stasera 11 « Foreign Office », dovranno lasciare il Paese 11 31 gtshaie prossimo.

Persone citate: Massimo Olmi, Ramon Tamames

Luoghi citati: Londra, Madrid, Spagna