Samp e Genoa: un male che ha radici profonde di Maurizio Caravella
Samp e Genoa: un male che ha radici profonde Il calcio genovese non avrà più squadre in serie A? Samp e Genoa: un male che ha radici profonde I blucerchiati lottano contro la retrocessione in B, i rossoblu si battono per non cadere in C - Problemi tecnici, difficoltà finanziarie e mancanza di adeguati impianti sportivi rendono difficile la situazione 7" Genova, la quinta città d'Italia per numero di abitanti, rischia di non avere la prossima stagione neppure una squadra in serie A: la Samp è terz'ultima in classifica, quindi se il campionato finisse oggi sarebbe condannata alla retrocessione fra i cadetti; il Genoa, vincitore di nove scu-1 detti, è in B da cinque anni e corre il pericolo di cadere addirittura fra i semiprofessionisti. Una crisi che si trascina da molto tempo, senza soluzione: mancano giocatori di classe, mancano capitali da destinare allo sport, c'è carenza di impianti sportivi. Nonostante il parere favorevole del sindaco Pedullà e di altre personalità cittadine, l'idea della « fusione » sembra per ora accantonata. Ma Genova ha davvero i mezzi per « mantenere » due squadre ad un livello decoroso? Il problema degli impianti, comune ad entrambe le società, è molto grave. Non avendo le possibilità finanziarie per acquistare forti giocatori, Samp e Genoa devono puntare soprattutto sul loro vivaio giovanile," per immettere forze nuove in prima squadra oppure valorizzare elementi utili per eventuali scambi. Una politica giusta, ma per attuarla occorrono ovviamente dei buoni campi d'allenamento. La posizione geografica di Genova e gli scarsi capitali destinati al calcio non consentono previsioni ottimistiche per quanto riguarda la nascita di nuovi impianti. Quelli attualmente in uso sono decisamente insufficienti. Samp e Genoa sono costretti a sostenere la maggior parte degli allenamenti settimanali in zone periferiche: la Samp sul campo di San Martino, piccolo, senza erba e privo di drenaggio; il Genoa deve addirittura trasferirsi ogni giorno a Pegli, oppure a Recco. Tra poco, anche il campo di San Martino non sarà più utilizzabile: l'area è destinata al centro direzionale di una impresa petrolifera, forse i lavori verranno iniziati entro la fine dell'anno. La Samp dovrà cercarsi un'altra sede per i propri allenamenti, sarà alle prese con nuovi problemi. La società, però, sta già prendendo le necessarie contromisure: ha in progetto infatti la costruzione di un moderno centro sportivo, che comprenderà forse due campi d'allenamento con relativi servizi e gli alloggiamenti per i giovani del vivaio residenti lontano da Genova. Se l'idea andrà in porto — come appare probabile — sarà già un grosso passo avanti. Maurizio Caravella Bernardini vuol concludere alla Sampdoria la sua carriera
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