"Il dialogo con la Germania Est non fallirà sul riconoscimento,, di Tito Sansa

"Il dialogo con la Germania Est non fallirà sul riconoscimento,, Intervista di Wehner, consigliere di Brandt "Il dialogo con la Germania Est non fallirà sul riconoscimento,, Il Cancelliere polemizza a Berlino con i comandanti alleati per il blocco sulle autostrade: « Con tutto il rispetto, non mi sono stati d'aiuto » (Dal nostro corrispondente) Bonn, 26 gennaio. L'offensiva politico - diplomatica di Bonn per giungere a un negoziato con la Germania comunista continua senza pause, in una girandola da capogiro di dichiarazioni e interviste. Mentre il cancelliere Brandt si trova a Berlino Occidentale (dove si è incontrato con i tre comandanti alleati e con il borgomastro Schuetz) e mentre le vie d'accesso alla città sono sempre parzialmente bloccate dalle guardie della « Ddr », Bonn ha fatto altre offerte. Herbert Wehner, l'ex comunista che è l'eminenza grigia e lo stratega del partito socialdemocratico di Brandt, ha fatto al settimanale Der Spiegel dichiarazioni aperturiste alle quali non si sa come la Germania comunista potrà rispondere negativamente. Wehner, che è capo del gruppo parlamentare socialdemocratico, ha detto di « essere sicuro » che il dialogo intertedesco « non fallirà a causa di un conflitto circa il riconoscimento o non riconoscimento della "Ddr" ». Secondo il parlamentare che ispira parte della politica di Brandt « il non riconoscimento non è una questione assoluta»; nei prossimi anni potranno aversi sviluppi tali dei colloqui che un riconoscimento non è escluso. Importante è — secondo Wehner — avviare il colloquio « togliendo agli uomini che hanno il potere politico nell'altra parte della Germania l'impressione che noi vogliamo annetterli o roba del genere ». Il colloquio — ritiene Wehner — sarà lungo, potrà protrarsi negli anni '70, negli anni '80, negli anni '90, « ma non fallirà ». Per i democristiani le parole di Wehner suonano blasfeme. Rainer Barzel, anche lui oggi a Berlino, ha detto di avere l'impressione che si voglia « mettere una corda al collo » del popolo tedesco, e che vengono abbandonate po¬ sizioni tenute per anni « mentre i comunisti stringono la vite delle loro pretese e usano angherie contro Berlino ». La situazione odierna è estremamente confusa. Il cancelliere Brandt, al termine delle sue consultazioni con i tre comandanti alleati di Berlino ha detto enigmaticamente: « Con tutto il rispetto per i comandanti, non posso dire che mi siano stati di aiuto ». Ha criticato il blocco di Berlino, definendo « grottesco » il fatto che la Germania comunista parli di collaborazione e nello stesso tempo infastidisca i berlinesi. Sul colloquio che il Cancelliere ha avuto con il borgomastro Schuetz non è stato rivelato nulla: sembra che Brandt abbia indotto Schuetz a non scrivere una lettera al primo ministro della Germania comunista Stoph, perché tale gesto avrebbe appoggiato la tesi comunista che Berlino occidentale è un'entità indipendente dalla Germania Federale. Berlino comunista, dal canto suo, non ha ancora reagito ufficialmente alla proposta di trattative fatta giovedì da Willy Brandt. L'agenzia di stampa Adn ha continuato anche oggi a protestare per la presenza di parlamentari di Bonn a Berlino occidentale e ha diffuso una nota critica dell'agenzia sovietica Tass. Oggi poi, mentre bloccava la circolazione da e verso Berlino, la Germania comunista ha criticato il rifiuto di Bonn di riprendere i colloqui intertedeschi per il traffico stradale, ferroviario e sui canali. Tito Sansa

Persone citate: Brandt, Herbert Wehner, Rainer Barzel, Willy Brandt