Due storie della scienza dall'umanesimo a oggi

Due storie della scienza dall'umanesimo a oggi Segnalazioni di libri interessanti Due storie della scienza dall'umanesimo a oggi Che l'epoca moderna sia, per sua stessa natura, più favorevole allo sviluppo delle scienze e delle tecniche che non, poniamo, l'Alto Medio Evo, è evidente; così pure è chiaro che oggi è assai più facile dedicarsi agli studi per un ragazzo che viva nell'Europa occidentale che non per un nativo, diciamo, della foresta amazzonica. Insomma, ì fattori storici, gli ambienti religiosi, cultuali e culturali, i regimi politici, le disponibilità economiche, le correnti di scambio, ogni aspetto, in una parola, della vita sociale dei popoli è determinante per lo sviluppo scientifico. La « curiosità » è sempre come un seme, che ha bisogno di un terreno adatto. Per questa ragione, per aver cioè messo l'accento in modo particolare sulla « mentalità generale » di base, prevalente in ogni singolo paese ad una determinata epoca (mentalità dalla quale sorgono ed alla quale, nello stesso tempo, si contrappongono le grandi figure dei pensatori) ci pare particolarmente interessante segnalare due recenti opere dedicate alla storia della scienza che, pur presentando caratteristiche diverse, hanno tuttavia un fondo comune, quello di non considerare gli studiosi come singoli « mostri » comparsi dal nulla ma come punte emergenti su un terreno più o meno elevato. La prima opera cui ci riferiamo è Storia della scienza dalle origini ai giorni nostri a cura di Maurice Daumas con prefazione di Paolo Casini, 2 volumi per complessive 1487 pagine, editore Laterza, Bari 1969, lire 12.000. Si tratta della seconda edizione di un'opera uscita in francese nel 1957 per la Librairie Gallimard, che riunisce un certo numero di monografie dovute ciascuna ad uno studioso di chiara fama e riguardante ciascuna un settore delle scienze (fisica, matematica, astronomia, biologia ecc.). L'edizione italiana rispetta l'originale francese e lo aggiorna, nei vari campi, avvalendosi del contributo di competenti di primissimo ordine quali, tanto per citarne uno, la professoressa Margherita Hack alla quale dobbiamo una sintesi delle moderne scoperte astronomiche estremamente suggestiva. Particolarmente interessante in quest'opera, e possiamo dire che si tratta di una innovazione meritevole di essere seguita, è il largo spazio dedicato alle scienze umane, quali l'antropologia, la paleontologia umana, l'etnologia, la sociologia, la demografia, la psicologia (Un'osservazione: ci pare sia stata un po' trascurata la discussione sulle ultime scoperte di fossili ' umani nell'Africa Orientale da parte di Leakey e dei suoi collaboratori. Eppure si tratta d'un insieme di studi che fanno risalire di forse mezzo milione di anni l'origine deW'homo faber). La diversità degli autori comporta, necessariamente, una certa disannonia nella trattazione delle varie discipline scientifiche. Ma sono difetti, diciamo, di secondo piano. Ciò che importa è la chiarezza dell'esposizione, sempre impeccabile (che sia l'esprit de ciarle dei francesi che viene alla luce?) e l'ampiezza con la quale sono stati affrontati alcuni periodi fondamentali che hanno segnato le grandi, svolte della storia del pensiero, come la rivoluzione copernicana, la figura di Newton, l'avvento delle geometrie non-euclidee e così via. Un'opera, oltre tutto, che si legge come un romanzo. Non piccolo merito questo per una materia che potrebbe apparire arida e fredda e costituisce invece un campo immenso, praticamente ancora tutto da scoprire. L'altra opera alla quale ci riferiamo è L'intellettuale scientifico di Lewis S. Feuer, pagine 400, editore Zanichelli - Bologna, lire 4000. Qui non si tratta più di una storia sistematica di come si siano sviluppate chimica, fisica, astronomia dai tempi più antichi ai giorni nostri, ma di una sintesi, di uno studio delle influenze che l'ambiente, il modo di pensare, i rapporti economici esercitano oggi, ed esercitarono in passato, sul progresso delle grandi correnti dottrinali e portarono ad affermarsi scienziati come Copernico, Newton, Einstein. E' un libro di grande forza evocativa adatto, per la verità, forse più al pubblico nordieo-protestante che a noi. L'autore combatte infatti soprattutto la tesi, per altro ben poco familiare in Italia, secondo la quale la rivoluzione dei pensiero moderno (l'illuminismo scientifico dal '500 in avanti) abbia tratto un impulso decisivo dalla Riforma protestante, con il suo concetto di libertà interiore, ascetismo di rito e culto della ricchezza cpme segno di benvolere divino e quasi ricompensa per una vita attivamente vissuta. Si legge comunque facilmente e con interesse; alcuni capitoli, come ad esempio quello intitolato l'enigma di Newton, hanno un valore assoluto. Umberto Oddone *

Luoghi citati: Africa Orientale, Bari, Bologna, Europa, Italia