Spargono sotto la galleria i diamanti appena rubati

Spargono sotto la galleria i diamanti appena rubati A Porta Palazzo, 5 milioni nelle cantine Spargono sotto la galleria i diamanti appena rubati Credevano che fossero brillanti per oreficeria - Quando hanno scoperto che erano «industriali» li hanno buttati nelle inferriate dei sotterranei - Altro episodio: pagavano le prostitute con assegni falsi Diamanti per 5 milioni di lire sono stati trovati nella galleria Umberto I a Porta Palazzo. Li avevano abbandonati 1 ladri perché si tratta di diamanti industriali impiegati per fabbricare utensili speciali. Ieri l'uomo delle pulizie si è accorto che il pavimento e le scale erano disseminati di pezzetti di vetro. Ha creduto che qualcuno avesse rotto un cristallo e ha continuato il lavoro. Poco dopo è arrivato Nicola Mastromauro, 50 anni, custode dello stabile di via Egidi 6, dove ha sede la ditta Fiudi che lavora diamanti grezzi per uso industriale. Sabato da Milano e Bologna ne erano arrivati per posta alcuni pacchetti. Gli uffici erano chiusi, sono stati consegnati alla portinaia Angela Caponla, 45 anni. Durante una breve assenza del Mastromauro e della moglie, i ladri hanno rubato 1 diamanti, ma subito dopo si sono accorti che erano inutilizzabili. Il portinaio ha intuito che se ne sarebbero disfatti e li ha cercati nelle cantine e nel tombini, ieri ha pensato di dare un'occhiata anche nella vicina galleria e ha avuto la gradita sorpresa. Informato del ritrovamento, il proprietario e la moglie sono accorsi con alcuni impiegati; buona parte della merce è stata recuperata. — La polizia ha denunciato per truffa due operai che pagavano le prostitute con assegni falsi. Sono Aleardo Maestrini, 27 anni, via Calvi 7, battilastra, ed Emilio Sarni, 54 anni, via Gorizia 170, verniciatore. L'idea era stata del Sarni. Il mese scorso, in una tipografia di via Monginevro aveva fatto stampare cinquecento assegni intestati ad un'inesistente Banca di Sicilia. Da allora, in compagnia del Maestrini, aveva preso l'abitudine di recarsi quasi ogni sera in corso Massimo d'Azeglio accettando gli inviti delle passeggiatrici; in cambio offriva somme principesche, naturalmente in assegni. L'idea, definita dai protagonisti uno scherzo, ha avuto successo per i primi tempi, poi una delle ragazze si è confidata con la polizia che ha incaricato il maresciallo D'Aquino di svolgere un'indagine. Il Sarni è stato identificato, nel suo alloggio gli agenti hanno trovato la mazzetta degli assegni. L'operaio ha confessato facendo anche il nome del complice. Di qui la denuncia per truffa e falso. — Oggetti di antiquariato per un valore imprecisabile sono stati rubati l'altra notte nella villa della prof.. Antonietta de Spirlet, strada S. Brigida 8 a Moncalieri. L'allarme è stato dato dal cane lupo che poco dopo la mezza si è messo ad abbaiare furiosamente. La signora è subito scesa ma ha fatto soltanto in tempo a vedere due ombre fuggire nel buio. Per entrare nella casa i ladri, saliti sul muricciuolo di cinta, devono aver raggiunto una finestra del primo piano che non chiudeva bene. Sono spariti tra l'altro alcuni candelabri d'argento e di ottone, vassoi e cornici d'argento, due orologi antichi e un tavolinetto Luigi XV. — Il diciannovenne Giuseppe Cammarata, apprendista, è stato arrestato ieri dai carabinieri di Moncalieri. Domenica sera era stato sorpreso mentre rubava duo borsette, contenenti poche migliaia di lire, in una sala da ballo di corso Trieste. La moglie del proprietario della Fiudi. La portinaia Mastromauro. Emilio Sarni

Luoghi citati: Bologna, Milano, Moncalieri