La Francia rinuncia alla "force de frappe,,? di Sandro Volta
La Francia rinuncia alla "force de frappe,,? Rovesciamento della politica gollista La Francia rinuncia alla "force de frappe,,? Una nota ufficiosa parla di «riconversione» degli impianti atomici (Dal nostro corrispondente) Parigi, 23 gennaio. Un'informazione diramata dall'agenzia ufficiosa FrancePresse sembra indicare il rovesciamento della politica di armamento nucleare francese. Si parla, infatti, di « riconversione » dei centri atomici di Marcoule e Pierrelatte. Si tratta dei due centri dell'industria militare che dovevano alimentare la force de frappe:. la loro riconversione indica che essi verranno adibiti alla produzione dell'energia atomica ad uso civile. Questa interpretazione viene confermata da una dichiarazione di Pierre Corbet, l'alto funzionario incaricato di risolvere i problemi posti dalla riconversione dei due centri. «La nuova politica — ha detto Corbet — consentirà una cooperazione più ampia del centro per l'energia atomica con le industrie locali e nazionali». Egli ha pure affermato che la riconversione «offre tutte le garanzie per diventare la prima realizzazione della nuova società preconizzata dal primo ministro Chaban-Delmas ». Ma, soprattutto, ciò che denota l'abbandono completo della politica seguita dal generale De Gaulle in questo campo è il fatto che Corbet ha annunciato trattative in corso per creare a Marcoule nuovi stabilimenti in collaborazione con gruppi americani. Particolari più precisi si potranno avere dopo l'imminente distribuzione del «Libro bianco di Marcoule », che è già stato stampato. La cosa più sorprendente è che si parli ufficialmente di trattative con gruppi americani. Il problema degli investimenti stranieri (e in particolare americani) è all'ordine del giorno del Consiglio dei ministri, che si riunirà mercoledì all'Eliseo sotto la presidenza di Georges Pompidou. Tutto lascia prevedere che si manifesteranno fieri contrasti fra i membri del governo nel corso della discussione. «Un certo numero di ministri e di alti funzionari — scrive in proposito la governativa Paris-presse — sono sensibili ai perìcoli che comportano, alla lunga, certe installazioni'straniere in Francia. Così, pur accettando di accogliere più facilmente che nel passato i capitali esteri, essi ritengono che è necessario determinare in precedenza ì settori vitali per i quali i poteri pubblici dovranno mostrarsi particolarmente vigilanti ». E' chiaro che, fra i settori vitali, la produzione dell'energia nucleare si trova in prima linea; per questo Michel Debré è fra i più risoluti avversari della penetrazione del capitale americano. Sono invece favorevoli il primo ministro Chaban-Delmas e la maggioranza dei ministri. Essi sostengono, secondo Parispresse, che « la potenza americana è un fatto e sarebbe illusorio non ammetterlo. L'essenziale è di attirare il massimo di investimenti, per rafforzare e modernizzare l'industria francese. Imprese come l'Ibm, la Shell, la Motorola, la Fairchild o la Texas Instrument contribuiscono al progresso dell'industria nazionale». Sandro Volta miiiiiniiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiininiiiiiiiiiiiiiiiii Il presidente Pompidou
Persone citate: Corbet, De Gaulle, Delmas, Fairchild, Georges Pompidou, Michel Debré, Pierre Corbet, Pompidou
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