La lunga notte che decide il Rallye di Michele Fenu

La lunga notte che decide il Rallye Soltanto stamane si conoscerà il nome del vincitore La lunga notte che decide il Rallye Le Porsche sempre al comando - Pauroso incidente (senza conseguenze) al finlandese Lampinen (Dal nostro inviato speciale) Montecarlo, 22 gennaio. La battaglia finale del Railye di Montecarlo è cominciata questa sera verso le 19. Si concluderà domani alle prime luci dell'alba, e solo allora sarà possibile dare un nome al vincitore, perché questa corsa riserva spesso sorprese mozzafiato. I 60 equipaggi meglio classificati dopo gli 8 itinerari di avvicinamento e la dìsputa del percorso comune di 1500 km, si sono slanciati verso le montagne dell'entroterra, lasciando il sonnacchioso e tranquillo Principato per i colli dì Turini e della Couillole, « punti chiave » del circuito notturno di 670 km. Montecarlo sembra svuotata. Sono rimasti i vecchi signori e gli abituali frequentatori del Casinò, mentre meccanici, tecnici, dirigenti, sportivi ed appassionati, sono partiti per seguire da vicino il Rally e. Una rete di collegamenti telefonici li unisce al centro operativo della gara e a quelli organizzati dalle singole squadre nei vari alberghi. I « generali » hanno fatto i piani in mattinata, con l'orecchio teso alle notizie sul tempo. Ieri sera, Porsche, Alpine-Renault, Lancia e Ford hanno inviato sul percorso del Rallye i loro piloti, per un'ultima ricognizione. Il Col de Turini è ricoperto di neve pressata e ghiacciata per circa 5 km su 23, quello della Couillole per 2 su 24. Il resto è asciutto. In totale, quindi, una ventina di chilometri invernali sui 153 del totale Con tutto ciò, Rico Steinemann, direttore sportivo della Porsche, poco prima del via non era molto tranquillo. « Non siamo ancora sicuri — ha detto — di aver risolto il problema dei pneumatici e relative chiodature. I nostri tecnici hanno cercato varie soluzioni, sfruttando il materiale portato dalla Germania. Ma avevamo poco tempo a disposizione ». Molto «caricati» quelli della Lancia, per i quali non esistono problemi di gomme. Erano stati preparati otto tipi, ma — causa la quasi mancanza di neve — non è stato necessario adoperarli tutti. Il direttore sportivo Cesare Fiorio aveva studiato le possibilità più strane (è noto che oggi il risultato di qualun que corsa au1(n:uibilìstica dì pende in buona parte da una opportuna scelta dei pneumatici). Nelle prova della Chartreuse, ad esempio, con il 50 per cento di innevamen to. sono stati usati chiodi ad espulsione, cioè collocati m modo da artigliare il ghiaccio e da schizzare poi via a contatto non l'asfalto. « L'uni ca cosa a cui non abbiamo pensato — ha detto Cesare Florio — è stata ' la neve ». In effetto, essa è la mancata protagonista del Rallye Protagonista che tende a livellare la prestazione delle vetture e a porre in rilievo altre doti al di fuori della pura potenza Le prove di ve locità tìpiche del « Montecai lo » sono costituite da una salita e da una discesa di un colle, con tratti rettilinei e curve o tornanti, soprattutto nelle zone a quote più elevate Se mancano neve o ghiaccio, è una pura questione di cavalli, a parità — più o meno — di abilità di piloti e di tenuta dì strada E le Porsche, infatti, dopo le prime quattro prove speciali, dominano la gara. Waldegaard è sempre in testa, mentre Larrousse. dopo un I inizio incerto, ha effettuato una formidabile rimonta scavalcando Nicolas, che pure si sta battendo al limite delle sue possibilità. Solo Ander: sson è parso per un momento in difficoltà, ma è stato salvato dalla sfortuna altrui, nella circostanza da quella di Simo Lampinen, costretto al ritiro dopo un pauroso capolamento. Il francese aveva fatto faville nelle prime due prove, scavalcando Andersson. Nella terza, sul colle della Couillole, forse ha osato troppo. Ha sbandato, la sua Fulvia è rotolata su sé stessa più volte, finché si è fermata con le ruote in aria. Lampinen e il suo navigatore Davenport, illesi, hanno ripreso la marcia con la vettura priva di parabrezza e il tetto danneggiato, ma si sono poi fermati a Saint - Sauveur. Impossibile proseguire. Un duro colpo per le speranze della Lancia, che nel suo pur ricchissimo carnet di vittorie non riesce a includere questo «stregato» Rallye. In pratica, è la stessa classifica del percorso comune, con BaUestrieri e Barbasio che si stanno battendo in modo splendido. Così gli altri italiani: mentre nella lotta i grandi squadroni proseguono la loro battaglia, i vari Tromboni, Ceccato, Paganelli, Smania, Bisulli, sulle loro Fiat, marciano sicuri. Michele Fenu

Luoghi citati: Germania, Montecarlo