Sicilia e Sardegna: giunte in crisi

Sicilia e Sardegna: giunte in crisi Sicilia e Sardegna: giunte in crisi Il governo siciliano e il presidente regionale sardo hanno dato le dimissioni (Dal nostro corrispondente) Cagliari, 20 gennaio. (m. g.) Si è riacutizzata la crisi politica in Sardegna. Stamane il presidente della Regione, on. Giovanni Del Rio, al termine di una lunga serie di contatti con le varie correnti politiche isolane, ha rassegnato le dimissioni motivandole con la impossibilità di varare una Giunta di centro-sinistra organica. La crisi si era aperta lo scorso dicembre, quando la commissione Finanze aveva respinto il bilancio regionale. Dopo la votazione a sorpresa, l'on. Del Rio rassegnò le dimissioni. Fu rieletto dall'assemblea regionale il 2 gennaio con l'incarico di varare una nuova Giunta. Ma l'on. Del Rio non ha avuto successo e non è riuscito a formare un nuovo governo regionale. Le ragioni stanno soprattutto nei contrasti fra le varie correnti interne della de. La maggioranza democristiana si è infatti espressa per il non ingresso nella Giunta dei candidati morotei sassaresi Dettori e Soddu e dei quattro consiglieri nuoresi di « Forze Nuove » Liggios, Loich, Floris e Gianoglio, ai quali si addossa la responsabilità della nuova sessione, che dovrà mancata approvazione del bilancio regionale (Soddu e Loich per questa ragione sono stati anche sospesi a tempo indeterminato). « Forze' Nuove » aveva designato nei giorni scorsi, quale proprio rappresentante in seno alla nuova Giunta, l'on. Dettori, che diveniva così il rappresentante della minoranza democristiana nuorese e sassarese. Questa candidatura era tuttavia osteggiata dalle maggioranze democristiane di Cagliari e Sassari e dai f anta ni ani nuoresi. La crisi aveva avuto le sue ripercussioni nella de nazionale. L'on. Moro aveva infatti posto al segretario Forlani, come condizione per la formazione di una Giunta di centro-sinistra in Sardegna, la presenza nell' organismo dell'on. Dettori. Ma sia Forlani sia la maggioranza della de sarda non hanno voluto accettare la candidatura dell'on. Dettori. Il Consiglio regionale dovrebbe riunirsi entro questa settimana per prendere atto delle dimissioni. Palermo, 20 gennaio. (a.r.) La Giunta regionale del governo, presieduta dall'on. Fasino, ha rassegnato le dimissioni. La decisione è stata comunicata all'assemblea con una lettera dello stesso presidente Fasino, di cui è stata data lettura in aula oggi pomeriggio ad inizio della seduta. « La delegazione del partito socialista italiano — afferma l'on. Fasino nella lettera — ha manifestato il proposito di rimettere il mandato in ottemperanza alle decisioni degli organi regionali del partito. Constatata la volontà espressa dagli assessori del psi, la Giunta ha unanimemente deciso di rassegnare le dimissioni ». I deputati saranno convocati al loro domicilio per la aprirsi, a norma di statuto, entro il termine massimo di 25 giorni. Il governo Fasino — il venticinquesimo dall'istituzione dell'autonomia — era stato eletto il 27 febbraio scorso ed era sostenuto da una maggioranza composta dai deputati della de, del psi, del pri s del psu. Quanto alle prospettive generali tutti e quattro i partiti, anche se in sedi diverse, hanno già manifestato l'orientamento di procedere alla ripresa della collaborazione di centro-sinistra. La prima scadenza nell'ambito politico siciliano è costituita dalla riunione del comitato regionale della de, che è già stato convocato per il primo febbraio. Sicuro a Trieste il centro-sinistra (Dal nostro corrispondente) Trieste, 20 gennaio. (i. s.) I rappresentanti dei partiti di centro-sinistra, de, psi, psu, pri cui si è aggiunta l'« Unione slovena », hanno confermato il proseguimento della loro collaborazione al Comune di Trieste ed in altri enti locali. Nel programma politico elaborato dai cinque partiti, ampio spazio viene riservato ai problemi e agli impegni « connessi alla necessità di maggiore partecipazione dei cittadini e delle forze sociali alla vita democratica» ed è ribadita l'intenzione di «tenere principalmente conto delle esigenze dei ceti popolari e dei lavoratori». In base agli accordi ci sarà una serie di cambiamenti nella Giunta comunale della quale facevano parte finora esponenti della de, del psi e del psu: entrerà in Giunta anche il consigliere dell'Unione slovena.