Il 28 febbraio scadrà il termine per i piani di studio universitari di Felice Froio

Il 28 febbraio scadrà il termine per i piani di studio universitari Le decisioni del Consiglio dei ministri Il 28 febbraio scadrà il termine per i piani di studio universitari La proroga (l'ultimo giorno utile era il 31 dicembre 1969) accolta con favore Coloro che hanno già presentato il piano potranno eventualmente rivederlo (Nostro servìzio particolare) Roma, 19 gennaio. Il Consiglio dei ministri ha approvato un decreto legge che proroga al 28 febbraio la presentazione dei piani di studio da parte degli studenti universitari. « La proposta di prorogare i te-mini, ha di chiarato il ministro FeriariAggradi al termine della riunione, era stata avanzata unanimemente da rettori, docenti e studenti perché il ritardo dell'emanazione della legge aveva reso i termini troppo ravvicinati ». Il provvedimento è operante e gli studenti possono, eventualmente, rivedere anche i piani di studio già presentati. La proroga è stata accolta con favore da tutte le componenti universitarie. Molti studenti, per la fretta, aveva no presentato dei piani che non rispondevano ad effettive esigenze culturali e professionali; da parte loro i consigli di facoltà hanno preso decisioni non sempre rispondenti allo spirito della legge. Il caso più clamoroso è quello del consiglio della facoltà di Giurisprudenza di Roma, che ha predisposto dei piani di studio contestati oltre che dagli studenti da alcuni docenti. E' anche accaduto che mol-1 ti studenti, specie quelli non residenti nelle sedi universitarie, per la brevità dei tempi (la legge è entrata in vigore il 28 dicembre ed il termine scadeva il 31) non hanno potuto presentare il loro piano di studi. Ora gli studenti hanno più di un mese di tempo per presentare o per riproporre un piano effettivamente rispondente alle esigenze professionali e di studio, in vista dell'attività che si ripromettono di intraprendere dopo la laurea. Si deve anche tener conto che non è semplice prepa rare un piano per tutto il corso degli studi e che è necessaria la collaborazione dei docenti o almeno degli assistenti. Ferrari-Aggradi ha tenuto a sottolineare che con i piani di studio si devono ta supera- re i vecchi schemi di program- \mi rigidi e chiusi per aprire gli studi alle vocazioni e agli \sviluppi professionali e di ri-1cerca che gli studenti inten- ,dono perseguire e di respon- sabìlizzarli in forme costrut- Uve r di collaborazione con i docenti e gli organi dell'Uni- versila ». Felice Froio

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