Maria Teresa è stata rapita dai ladri sorpresi a rubare?

Maria Teresa è stata rapita dai ladri sorpresi a rubare? Le indagini sul "giallo,, di Villafranca verso la conclusione Maria Teresa è stata rapita dai ladri sorpresi a rubare? Questa sarebbe la risultanza della lunga inchiesta - Il Rosso, complice del Calieri annegato nel Po, forse verrà incriminato per il ratto della ragazzina - Una misteriosa lettera giunta al carcere lo accusa (Dal nostro corrispondente) Asti, 16 gennaio. (v.m.) Le indagini sulla morte di Maria Teresa Novara, la quattordicenne scomparsa dall'abitazione degli zii, tabaccai di Villafranca d'Asti, e trovata cadavere otto mesi dopo nella cascina « Barbisa i: di Canale d'Alba, starebbero per concludersi entro pochi giorni. Luciano Rosso, amico di Bartolomeo Calieri, il carceriere della giovane annegato nel Po per sfuggire ai carabinieri, risulterebbe implicato nel rapimento della ragazza. La giovane sarebbe stata condotta via dai due ladri che si erano introdotti di notte nella tabaccheria degli zii. Gl'inquirenti sono in possesso di una lettera, scritta con mano apparentemente femminile, giunta clandestinamente al Rosso nelle carceri di Pisa, dov'è attualmente detenuto sotto l'accusa di furto continuato. Nel messaggio sarebbe contenuta questa frase: « Perché non hai detto che Maria Teresa era nel cascinale, come tu sapevi? Forse si sarebbe salvata ». Chi è l'autrice della lettera? Fino ad oggi la sua identità non è stata rivelata. Forse la polizia la deve ancora identificare. Che ruolo ha avuto la sconosciuta nella vicenda, di Maria Teresa? Si suppone che si tratti di un'amica del Rosso. Costui è sposato e padre di una bambina. Diversi anni fa, però, la moglie presentò istanza di separazione legale e attualmente non si sa neppure dove la donna si trovi. Il giudice istruttore, dottor Bozzola, non ha voluto rilasciare alcuna dichiarazione ed ha precisato: « Le indagini proseguono celermente e l'istruttoria potrebbe concludersi entro breve tempo ». Intanto è stato ordinato il trasferimento del Rosso dalle carceri di Pisa a quelle di Asti. Evidentemente, il giudice intende sottoporlo nuovamente a interrogatorio. Nelle precedenti dichiarazioni rese al magistrato, Luciano Rosso ha sempre sostenuto la propria innocenza, affermando di non aver mai visto Maria Teresa, di non aver saputo della sua esistenza sino al momento dell'istruttoria e' tanto meno che il Calieri la teneva prigioniera. La tesi del Rosso era che il suo complice si limitava a prenderlo con sé per* portare a compimento i « colpi », ma quanto alla vita privata lo teneva all'oscuro di tutto. Ha sempre negato, ad esempio, di essersi recato alla cascina « Barbisa » dove nel cubicolo fu trovata ormai morta Maria Teresa. Ma anche questa sua asserzione sarebbe crollata di fronte alle contestazioni del giudice. Secondo il Rosso, Maria Teresa Novara avrebbe seguito spontaneamente il Calieri di cui la ragazza si era invaghita. Forse sperava che l'uomo le avrebbe fatto condurre una vita diversa da quella monotona del paese: scuola, negozio e chiesa con qualche eccezionale diversivo quando andava con le amiche a ballare nelle « balere » del suo paese. Il Calieri le avrebbe fatto Maria Teresa Novara, la quattordicenne morta, e Luciano Rosso, che avrebbe partecipato al rapimento della ragazza credere di essere ricco, e di fare vita brillante, di essere un uomo di « città »: l'ingenua tredicenne sarebbe cosi caduta nella trappola. Una volta portata alla « Barbisa » sarebbe rimasta volontariamente a far da custode e da cuciniera al suo « uomo ». La realtà divenne presto diver¬ sa dai sogni della ragazza, ma ormai era troppo tardi per potere scappare. Sin qui la tesi del Rosso che era stata anche lasciata intravedere nelle prime indagini svolte dagli inquirenti. Ora i nuovi elementi fanno finalmente giustizia di tutte queste ipotesi ed è prevedibile che il Rosso sia messo con le spalle al muro. Forse il « giallo » di Maria Teresa è alle sue ultime battute e sarà fatta luce su un episodio che ha commosso e inorridito allo stesso tempo l'opinione pubblica.

Luoghi citati: Asti, Villafranca, Villafranca D'asti