Un falso allarme provoca il terrore tra le famiglie minacciate dalla frana di Filiberto Dani

Un falso allarme provoca il terrore tra le famiglie minacciate dalla frana Gli abitanti, in preda all'incubo, sono corsi in strada Un falso allarme provoca il terrore tra le famiglie minacciate dalla frana Sono gli inquilini dei 42 alloggi del caseggiato di Genova che sta per essere travolto da uno smottamento - Una sirena ha cominciato a suonare nella notte per un guasto meccanico - La gente pensava trattarsi dell'ultimatum di sgombero (Dal nostro corrispondente) Genova, 16 gennaio. Gli inquilini del caseggiato di via Centurione Bracelli, che ieri hanno ricevuto una lettera del pretore Pierandrea Mazzoni nella quale sono invitati a tenersi pronti ad abbandonare le loro abitazioni, minacciate da un grave pericolo di frana, vivono ore d'incubo: sanno che quando sentiranno le sirene dei vigili urbani avranno ancora mezz'ora di tempo per mettersi in salvo. La scorsa notte, per un guasto meccanico, una sirena è entrata in funzione dà sola, seminando il panico nelle quarantadue famiglie che vivono nell'edificio, contrassegnato dai numeri civici 69, 71 e 73. Erano circa le quattro del mattino quando la sirena ha cominciato a suonare. Svegliati nel cuore della notte, gli abitanti del caseggiato si sono riversati in strada, vestiti alla belle meglio, con il terrore di restare sepolti sotto migliaia di metri cubi di terra e roccia: solo mezz'ora più tardi si è chiarito l'equivoco e gli inquilini sono potuti tornare nelle loro abitazioni. Molti però avevano provveduto a farsi ospitare da parenti. Dei sessanta bambini che vivono nel caseggiato, la maggior parte è stata affidata ai nonni o agli zii. Contrastanti, anche se dominati da un certo senso di disagio, sono i commenti degli inquilini in allarme. . Salvatore Di Somma, di 57 anni, abita nel palazzo dal 1963- ed è ottimista: « Non me ne vado neanche se cade. — ha detto — Non ho paura. Io ed i miei canarini, non ce ne andiamo. Siamo rimasti qui per tanti anni; anche se cade una frana, non credo che verrà giù il palazzo. Ho parlato con l'ingegnere del Comune e mi ha detto che le fondamenta di questo caseggiato sono solidissime ». Ben diversa la reazione del dott. Battisti Del Priore. Sua moglie ha dormito vestita, la scorsa notte, come in tempo di guerra: « Le valigie — dice Del Priore — sono pronte, un po' di roba da portare via e siamo a posto. Ma noi vogliamo soprattutto che il Comune faccia eseguire i lavori, tolga via le pietre, i massi che sono in cima, che si faccia quello che si deve. fare. Nessuno vuole piangere e non vogliamo neppure telegrammi e corone, né dal sindaco, né dal Presidente della Repubblica. Vogliamo solo vivere in pace nella nostra casa. Questi sono alloggi a riscatto: siamo proprietari, sì, ma quando l'avremo pagata, tra venti o trenta anni ». La signora Franca Goldoni che è stata la prima a prendere possesso di un appartamento del caseggiato (la chiave gliela consegnò personalmente il sindaco nel 1963): « E' da settembre — dice — che viviamo in ansietà. Ansietà che si è notevolmente accresciuta in queste ultime ventiquattro ore, dopo cioè il preallarme di sgombero comunicatoci ieri dal pretore. Naturalmente stanotte qui non si è dormito. Tra l'altro c'è stato un attimo di vero panico quando verso le quattro di stanotte una sirena ha cominciato a suonare. Si trattava dell'allarme di una vettura in sosta sulla strada; ma le reazioni di tutti gli abitanti del caseggiato sono intuibili: tutti hanno pensato ad un improvviso smottamento della frana che ci minaccia. Poi, fortunatamente si è chiarito l'equivoco. Stiamo già preparando le valigie perché temiamo il peggio. Le "pietruzze" messe come baluardo a quell'immane massa di terra che ci sovrasta non mi convincono affatto ». Intanto, entro la prossima settimana, avranno inizio i lavori di contenimento della frana, che dovranno essere ultimati entro tre mesi, per ordine del pretore. Se le condizioni del tempo lo permetteranno, non è escluso che il pericolo possa essere scongiurato: esso si aggraverà invece se le piogge si faranno i7isistenti e la velocità di slittamento della frana verso valle, ora di pochi millimetri al giorno, raggiungerà quella di un centimetro all'ora. In tal caso verrà dato l'ordine di sgombero del caseggiato già in stato di allarme. Da alcuni mesi, intanto, due scuole ai piedi della parete pericolante e una alla sua sommità sono state chiuse, e un edificio direttamente minacciato dalla frana è disabitato. La zona del movimento franoso si è costituita in epoche remote, su due gigantesche frane precipitate a valle: una formata da grandi massi calcarei che si sono adagiati nel sottostante terreno come su un piano inclinato; una se' conda, sopra la precedente, di materiale terroso. In tutto la zona pericolante presenta un dislivello di un'ottantina di metri. Gli scavi cominciati nel luglio scorso per conto di quattro cooperative che avevano in progetto la costruzione di altrettanti caseggiati, hanno però alterato l'antico equilibrio geologico, mettendo in moto.la parete. Filiberto Dani 1

Persone citate: Battisti Del Priore, Del Priore, Franca Goldoni, Mazzoni, Salvatore Di Somma

Luoghi citati: Genova