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NORD/SUD/sportivo NORD/SUD/sportivo Bràtzu, l'unico professionista sardo del ciclismo forse abbandonerà l'attività Reggio Calabria in festa: la squadra, prima in B, è imbattuta da 13 giornate La storia di Rita, cestista napoletana - Il nuovo Anastasi sta crescendo a Ragusa Ha una mano immobilizzata (Dal nostro corrispondente) Cagliari, 15 gennaio. (m. g.) Giuseppe Bratzu, l'unico corridore ciclista professionista sardo, smetterà quasi certamente l'attività sportiva. Bratzu, che ha solo 25 anni, rimase infatti vittima nell'ultimo Giro d'Italia di un grave incidente. Nella tappa della Mafelletta, che arrivava a Chièti, venne investito da una macchina e rimase per tre mesi in ospedale. Ieri si è recato a Bologna dal prof. Ruggeri per essere sottoposto ad un nuovo intervento chirurgico ai tendini del braccio destro, nella speranza di poter riacquistare l'uso totale della mano. Bratzu è molto abbattuto: « Sono ancora giovane e vorrei continuare la mia attività — ha detto —, speriamo che il prof. Ruggeri possa fare il miracolo. La decisione di smettere di correre non è quindi ancora definitiva, anche se tutto è affidato alla medicina ». : La Ferretti, che lo aveva assunfo all'inizio del '69 nella sua squadra di giovani, lo ha lasciato libero a fine anno, con la promessa però di riprenderlo nel caso continuasse a correre. Per ora Giuseppe Bratzu ha trascorso nella noia le sue giornate nella sua casa di Ollastra Simakis, un centro dell'Oristanese. Gli è vietato anche andare nei campi per lavorare la terra: la mano destra, che non si chiude, non glielo permette. Una fantastica galoppata (Dal nostro corrispondente) Reggio Calabria, 15 gennaio, (p. 1.) Dopo cinque anni sembra venuto il momento del gran salto: la Reggina è prima in classifica nel torneo di Serie B insieme con Varese e Foggia. Per la Reggina del miracolo pare proprio che la favola stia diventando realtà. Quali le cause? Quali le componenti di questo magnifico campionato? Rispondere a tutti questi interrogativi diventa abbastanza arduo. Intanto, la squadra ha raggiunto vertici mai toccati nel recente passato. Giusto equilibrio del vari reparti, condizione atletica perfetta, umiltà anche nell'affrontare compagini di levatura modesta. Ecco, forse gli tt assi nella manica » del momento magico amaranto sono proprio questi. Eppure l'avvio, come si ricorderà, è stato del meno felici. Cesena e Atalanta, due compagini che in seguito si sarebbero dimostrate di portata inferiore alle aspettative, riuscirono a strappare un punto ciascuna sul terreno del « Comunale ». Lo stesso avvenne nel successivo prosieguo con le trasferte di Pisa e Terni che si conclusero con due disastrose sconfitte. Sembrava proprio che la squadra dovesse proseguire, con i suol alti e bassi, sul grigio cammino dell'anonimato. Un campionato scialbo, incolore. Dalla gara di Terni all'ultimo successo sul Taranto, la Reggina si può dire che abbia azzeccato la strada giusta. Non ha più perduto e le sue giornate d'Imbattibilità sono divenute adesso tredici. Una galoppata lantastica che ha portato Ezio Galbiati ed i suol uomini in cima alla graduatoria dei valori della « B ». L'Acquaviva ora è «torinese» (a. t.) Rita Acquaviva ha 26 anni, 1 metro e 84 di statura: è una ragazzona simpatica, abituata da anni a dedicare le sue ore Ubere al basket. Ha cominciato a Napoli, dove è nata, seguita dall'affetto di tanti amici e tanti fratelli (nove). Poi si è trasferita a Roma, Infine a Torino: da qualche mese Rita è diventata una delle « colonne » del Fiat. Gioca con il Fiat, lavora alla Fiat. Insomma ora questa Acquaviva è quasi una « torinese », malgrado un po' di nostalgia che ogni tanto riaffiora. Non e facile ambientarsi in una città tanto fredda (non solo dal punto di vista climatico) quando si sono ìasciati al Sud affetti e amicizie. Rita; « immigrata » per motivi cestistid, ita provato le stesse difficoltà di tanti meridionali saliti al Nord inseguendo un lavoro e un miglioramento finanziario: ma adesso è passata e il sorriso è tornato stabilmente-sul volto della ragazzona napoletana. A complicare un po' le cose ci si è messo anche il basket. Nel Fiat l'Acquaviva ha stentato a trovare il rendimento migliore, la sua potenza atletica sembrava frenata da complicazioni psicologiche: paura di sbagliare, difficoltà d'inserimento nel gioco della squadra. Fatto sta vìve mentre a Napoli e a Roma la Rita segnava canestri e raffiche (meritandosi pure la Nazionale), a Torino segna un po'... col contagócce. Ma risulta sempre preziosa per l'impegno e la grinta che (uniti alla statura) le consentono di recuperare quasi tutti i rimbalzi. Adesso poi sembra che le cose stiano cambiando decisamente in meglio, grazie anche alla vittoria di domenica scorsa ad Avellino. Pare che l'aria della Campania abbia fatto bene a Rita, avviata a superare tutti gli ostacoli ed a tornare fortissima. Il successo sta per arrivare e Rita se lo merita davvero. Il sogno scozzese del giovane Carmelo (Nostro servizio particolare) Ragusa, 15 gennaio. (r. a.) Gli sporf.iui ragusani sono in festa perché il centravanti del Ragusa (serie « D ») è stato convocato per la Nazionale funiorea che. in Scozia prenderà parie al torneo fra dodici squadre europee. Carmelo Cassarino, si chiama così il diciassettenne centravanti che secondo t ragusani gioca prodigiosamente bene, accompagnato dal suo allenatore, l'ex portiere del Palermo Vittorio Masci, è partito per la « grande avventura » partecipando al primo allenamento a Coverciano. « Sono contento », ha detto Cassarino che frequenta il primo anno' dell'istituto per geometri "Fabio Besta" di Ragusa, « perché sono 11 primo giovane siciliano ad essere chiamato in Nazionale Junlores. Non era mal successo e spero di non tradire le aspettative ». Già si parla di lui, almeno fra i tifosi ragusani, come di un nuovo Gigi Riva oppure, esempio un po' più vicino, di un nuovo Anastasi. Carmelo Cassarino vive a Scoglittt, la frazione balneare di Vittoria, dove si producono in serra prodotti ortofrutticoli e dove sbarcarono gli Alleati II 9 luglio del '43. Abita con la nonna Francesca (è orfano di madre e il padre Emanuele, capitano di lungo corso, lavora a Venezia) che, quando ha saputo della convocazione, ha pianto dalla gioia. Nonna Francesca è sicurissima che il nipotino verrà prescelto e non fa che parlarne con tutti.