Misteriosa lettera alla ragazza rapita e seviziata da un maniaco
Misteriosa lettera alla ragazza rapita e seviziata da un maniaco Anna Cena e la madre invitate a trasferirsi in Liguria Misteriosa lettera alla ragazza rapita e seviziata da un maniaco Un ottantaquattrenne di Rocchetta Cairo, «casa, terreno e galline», offre alla giovane «ospitalità disinteressata » - Indagini della polizia : si tratta dell'uomo che la obbligò a fuggire e che da allora è scomparso ? n i a — n i e o o o 4 i e | o Al signor Luigi Scognamlllio, via Po 31, è giunta una lettera imbucata a Savona. Sul retro reca diversi timbri ad evitare manomissioni, sul davanti la scritta a mano « personale n e sul foglio interno altre raccomandazioni: « segretezza », « a lei solo ». E' firmata da Guglielmo Bongiovanni, 84 anni, abitante a Rocchetta Cairo (Savona). E' una lettera che richiama in causa personaggi di cui la cronaca s'è già occupata nel mese di novembre e su di essa la polizia sta indagando. Il personaggio centrale è Anna Nava, 14 anni, che abita in via Po 7 con la madre, Caterina Cena, 29 anni, sarta, separata dal marito e convivente con un altro uomo. Il 30 ottobre Anna fugge con Nicola Scognamillio, 18 anni, via Po.31, figlio di Luigi, barista, l'uomo che ora ha ricevuto la lettera. I due ragazzi si uniscono a Pino Cannone, 14 anni, che abita nella stessa casa di Anna e, con l'aiuto di un quarto giovane, trovano rifugio in una cascina semidlroccata di Superga che è in affitto ad Amerigo Calò, 43 anni, padre di due figli. Il Calò ospita i ragazzi, mette Anna e il suo innamorato a dormire da soli, in una cappella attigua alla casa. Poi trova un lavoro per lo Scognamillio e il Cannone; al mattino, rimasto solo con la ragazza, le rivolge rozze galanterie. Anna subisce spaventata; accetta anche di fuggire con lui. Il 6 novembre prendono il treno per Taranto. La ragazza dirà poi di avere acconsentito per paura: « Il Calò mi minacciava con un coltello ». Da Taranto, in taxi, raggiungono Sava, il paese dell'uomo, dormono dalla sorella di lui, che però l'indomani mattina li caccia di casa. Vanno a Manriuria, presso un fratello del Calò e si intrattengono tre giorni durante i quali la giovane continua a subire le violenze del suo compagno. Finalmente Anna riesce a convincerlo a tornare. Ha visto su La Stampa un grosso titolo sulla sua vicenda, gli ha messo il giornale davanti agli occhi e lui ha acconsentito. Tornano il 12 novembre, a Porta Nuova si salutano con l'intesa di rivedersi due ore dopo in un bar. Ma la ragazza va al commissariato, dove la sottopongono a lunghi interrogatori; più tardi viene ricoverata al Buon Pastore. Tuttora è in corso una duplice inchiesta, sulla sua personalità e sull'ambiente familiare. Del Calò, più nessuna notizia, è latitante, ricercato. Nella sua strana lettera Guglielmo Bongiovanni chiede a Luigi Scognamillio di farsi intermediarlo presso la madre di Anna e di comunicarle la sua intenzione di sposare la ragazzina. « Qui — scrive — sono padrone di 15 locali liberi oggi, compresa una villetta, giardino, c'è terreno e comodità, ecc. Sono vecchio, non ho vizi, sono retto e padrone e solo; dopo un collasso con pressione a 280 sono stato ricoverato in clinica. Oggi devo cercare compagnia per una vita sicura; sono pensionato e ho galline e conigli, ecc., terreno, bel posto ». Più avanti il Bongiovanni, parlando della sua età, dice che deve o i j « vivere in pace e sicuro e lon. I tano dal sesso ». Invita anche la madre di Anna ad andare a vivere nella sua villetta, « ma senza amante ». Una lettera, questa, che potrebbe anche essere considerata autentica se fosse stata indirizzata alla madre della ragazza. Invece è stata mandata a Luigi Scognamillio, il padre di quel giovane che scappò con la ragazza dando l'avvio alla sua avventurosa vicenda. Perché il vecchio si è voluto servire di questo intermediario? Il sospetto immediato, che ha già dato avvio alle indagini, è questo: che non si tratti di un anziano uomo desideroso di sposare Anna, ma del Calò che sta cercando di mettersi in contatto con la ragazza e la madre all'insaputa della polizia. Anna riabbraccia la madre dopo la fuga nel Sud aiiiiiiuiiiiiiiiiiiiuiiiniiiiiiiiiiiMiiniiiiiiiiiiiiiiiiiiiuiiiiiiiiiiiiiiiiiniiimiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiin
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