I libri di scuola di Felice Froio

I libri di scuola ANALISI I libri di scuola (Sono troppi e cari - Il duplice problema sarà affrontato da una commissione del ministero) Ferrari-Aggradi ha nominato una commissione per studiare il problema dei libri di testo della scuola inedia. « E' un problema di vasta portata sociale — ha detto il ministro — perché interessa circa due milioni di alunni ed un rilevante numero di famiglie, fra le quali numerose versano in particolari condizioni economiche. Dobbiamo conseguire il duplice obiettivo culturale, e didattico e ridurre al minimo il costo» I due aspetti di fondo che la commissione dovrà affrontare sono l'alto prezzo e il continuo cambiamento dei testi scolastici. Gli editori hanno già fatto sapere che la carta è aumentata del 300.'o ed il nuovo contratto di lavoro inciderà sui costi per un altro 10nzo. La spesa per gli alunni della scuola media, con dizionari e atlanti, arriverà sulle 25-30 mila lire. Il giro d'affari, detratta la somma che finisce al mercato dell'usato, raggiungerà una cifra molto vicina ai 35-40 miliardi di lire. Se si tien conto anche dei libri per gli alunni delle superiori (oltre un milione e mezzo) si arriva ad un fatturato di circa 100 miliardi. Gli editori sostengono che i libri scolastici non consentono grandi utili. Dicono: le spese di propaganda nelle scuole sono altissime; la distribuzione dei « saggi » agli insegnanti incide fino al 15-200Zo sul prezzo di copertina; la percentuale che va agli autori (minimo il W/o) è rilevante. Ma contro queste affermazioni sta il fatto che gli editori scolastici sono in continuo aumento. Attualmente sono 385. La propaganda nelle scuole, che si svolge tra gennaio e maggio, impegna migliaia di persone specializzate in una concorrenza spietata. Nel 1968 sono stati pubblicati oltre cinquemila titoli per una tiratura complessiva di 34 milioni di esemplari; ecco qualche esempio: 500 grammatiche italiane, 873 testi di storia, 350 di matematica. I professori ricevono decine di « saggi »; troppi e non hanno neppure il tempo di esaminarli tutti. La commissione è orientata verso due disposizioni: l'obbligo triennale delle adozioni e la globalità di adozioni in ogni scuola. La prima eliminerebbe il susseguirsi di cambiamento dei testi, perché un libro, una volta adottato, deve essere mantenuto per i tre anni di corso della media. La seconda proposta ha già provocato opposizioni da parte degl'insegnanti: si obbietta che obbligare tutti i professori di una scuola ad adottare lo stesso testo significa, in pratica, limitare la libertà d'insegnamento. II prof. Rienzi, segretario del Sindacato autonomo scuola media italiana, ha dichiarato: « Occorre trovare ogni mezzo per ridurre il prezzo dei libri, si deve eliminare lo spreco dei "saggi", rendendo effettivamente valida la disposizione che obbliga l'invio alle scuole e non agli insegnanti e la conseguente restituzione alle case editrici dei libri non adottati. Ma l'obbligo delle adozioni globali viene respinto perché lede la libertà dell'insegnante che deve essere assoluta ». Anche gli editori si oppongono a questa soluzione che, a loro parere, favorirebbe le pressioni sui presidi e sugli insegnanti con conseguenze mollo pericolose. Accade che alcune case editrici presentino come nuova edizione un libro che, rispetto al precedente, ha di nuovo solo la copertina ed il titolo, oppure l'aggiunta di qualche nuovo esercizio se trattasi di testi di matematica, o dei brani di prosa o qualche poesia nel le antologie. La scelta me ditata da parte degl'insegnanti che tenga conto so prattutto del contenuto e dell'impostazione didattica del libro costringerebbe edi tori ed autori ad una diver sa impostazione dell'edito ria scolastica ed avrebbe ripercussioni anche sul prezzo. Felice Froio

Persone citate: Rienzi